E' davvero sorprendente guardare che una delle aree più fredde dell'emisfero, se non la più fredda a questo punto, sia sopra la nostra testa:

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Ma ormai credo sia inutile soffermarsi e operare ulteriori speculazioni sul perché di questa situazione sulla quale si sono fatte numerose disamine.
L'anomalìa circolatoria non sta tanto e soltanto in questa caduta a rotta di collo dell'AO index quanto nel suo ripetersi in questi episodi (anche eclatanti) negli ultimi 3/4 anni.
Un ulteriore aspetto che personalmente trovo non meno sorprendente consiste in questa vera e propria repentina scalata dell'indice:

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e questo avviene nel momento in cui gli spessori verticali delle masse artiche diventano poco incidenti nell'influire sulla dinamiche sottostanti allo stesso modo in cui non vi era sostanziale strascico neppure nella bassa stratosfera di ciò che stava avvenendo in questi giorni in troposfera:

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Questo conforta un paio di ipotesi:

1. che la dinamica tropo sviluppata in questi giorni segna da un lato la permanenza degli effetti ormai in esaurimento operati dal MMW e visibili nella sola troposfera e che
2. questa vada a sovrapporsi alle dinamiche stagionali e non solo operate dalla troposfera.

Merita poi la nostra attenzione, secondo me, il completo esaurimento delle anomalìe "nina like" tropico - equatoriali pacifiche:

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esaurimento confortato non solo dal riscaldamento delle regioni 1+2 e 3 dell'ENSO ma anche dal raffreddamento delle acque prospicienti il continente marittimo e l'Australia.
Situazione che potrebbe richiedere un riaccorpamento delle masse artiche seguito da un forcing dinamico che il modello inglese comincia a "nasare" nel suo fine corsa conferendo alla risalita dell'AO un probabile carattere temporaneo.

Tutto ciò costituisce un'osservazione su base circolatoria di carattere generale, in sostanza poco più che una speculazione meteo filosofica dal momento che in concreto non vedo ad oggi un sostanziale rimescolamento delle carte ma una graduale maturazione della stagione primaverile lasciata puramente in balìa degli incrementi termici a livello locale ad opera del PBL, che, in un contesto contraddistinto da geopotenziali mediamente inferiori alla norma, lascia presagire la prosecuzione di un periodo di instabilità con valori termici sostanzialmente inferiori rispetto alla media del periodo (specie al nord), ma con quella variabilità che è tuttavia tipica della stagione primaverile nella sua prima fase