assolutamente no! maggio 1991 l'aria non pescava mai dall'entroterra sahariano, al massimo il freddo sprofondava in tunisia e il freddo non veniva solo dalla'alto, per i geopotenziali bassi e per le precipitazioni, il freddo dilagava in tutta europa. Quel maggio aveva termiche ad 850hPa costantemente 5-7°C più basse di quelle odierne, non vi erano situazioni di blocco tali da far arrivare tonnellate si sabbia sahariana, nè in Italia ne' altrove.
Non vi è alcun dubbio sul fatto che una ferita così estesa che interessa praticamente tutta l'Europa centro occidentale sia molto difficile da rimarginare e soprattutto che le tempistiche di smaltimento dell'aria fredda ivi intrappolata a tutte le quote dipendano dal progressivo isolamento di questa ampia circolazione depressionaria dal getto polare principale.
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Ad oggi, a dire il vero non si intravede un vero e proprio esaurimento di questa circolazione quanto piuttosto una sua graduale traslazione verso levante resa possibile da una corrente a getto che,a livello subtropicale, si presenta ancora piuttosto veloce.
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La quantità di aria fredda infatti che è stata scaricata dalle latitudini polari al Marocco e fino all'entroterra algerino ha rivivacizzato questo contrasto in alta troposfera tra le correnti calde sospinte gradualmente verso nord dall'avanzamento delle fasce altopressorie tropicali e quelle per l'appunto decisamente più fredde che in maniera anomala, vista la stagione, si sono spinte in prossimità dei 30° N.
Ecco il motivo per cui le onde più stabili che annunciano la bella stagione rimangono a latitudini ancora troppo basse per poter far realmente pensare ad una svolta stagionale rapida.
Ci sarà probabilmente un allentamento del maltempo in particolare sul lato tirrenico della Penisola a partire grossomodo dalla metà della prossima settimana.
Interverranno pertanto delle schiarite anche ampie ma in un contesto ancora instabile a causa di correnti fresche intorno nord ovest in quota e da nord-nordest in prossimità del suolo.
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Anche il quadro termico sarà condizionato da queste fasi altalenanti che verosimilmente accompagneranno il mese di maggio alla sua conclusione.
L'alta pressione atlantica infatti si porrà ancora obiettivi troppo settentrionali e, nel tentativo di conquistare il nord Europa, ad iniziare dalla penisola scandinava, lascerà l'Europa centrale ed il Mediterraneo ancora esposti a correnti fresche che non deporranno a favore di un vero cambio della guardia, almeno per ora.
Vedremo se il mese di giugno sarà in grado di annunciare il cambiamento che ormai molti si attendono.
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Ultima modifica di mat69; 18/05/2013 alle 00:04
Matteo
si fa fatica a vedere lo spago medio sopra la linea della media trentennale:
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La visione mattutina di UKMO è una "lama" fredda sulle Alpi:
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Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 20/05/2013 alle 10:35
In merito a quanto richiamato qui:
http://forum.meteonetwork.it/meteorologia/148605-intertropical-convergence-zone-linea-convergenza-tropicale-rappresenta-zona-delle-basse-pressione-equatoriali-nelle-quali-convergono-gli-alisei-2013-monitoraggio-indicazioni-per-medio-termine-3.html#post1059574086
opero alcune personali riflessioni
avevo fatto riferimento ad alcuni segnali che potevano far pensare ad un graduale miglioramento delle condizioni meteo – climatiche che hanno finora sfavorito l’Europa centro – occidentale ed il Mediterraneo.
Questo nonostante le immediate prospettive di una netta recrudescenza dei fenomeni di instabilità e di un sensibile calo termico.
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Un passo avanti verso una maggior stabilità si può oggi diagnosticare nel lungo termine alla luce di importanti cambiamenti nel regime dei venti monsonici dell’Africa occidentale.
Lo squilibrio che fino ad oggi si è mantenuto tra le fasce altopressorie tropicali dell’Africa occidentale, decisamente depresse, e quelle invece centro – orientali, più elevate di latitudine, dovrebbe progressivamente attenuarsi consentendo un graduale colmamento della persistente lacuna barica presente su buona parte dell’Europa occidentale e del Mediterraneo.
Alla luce di queste considerazioni, l’aria fredda, ancora presente in quota, tenderà a stemperarsi con aria più mite proprio ad iniziare dalle latitudini mediterranee e ciò contribuirà ad innalzare di latitudine le intense correnti a getto che ad oggi ancora scorrono fino al nord Africa.
Ecco quindi che, già a partire dalla prima decade di giugno, le perturbazioni associate a correnti fresche nord Atlantiche, potrebbero transitare sull’Europa centro settentrionale ma non più alimentare la grossa pozza di aria fredda ed instabile che ha penalizzato l’Europa occidentale ed il Mediterraneo.
Il getto occidentale dovrebbe tuttavia per il momento, rimanere assai teso in Oceano alle medie latitudini a causa di marcate anomalìe negative delle sue acque superficiali.
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Motivo per cui, non ritengo affatto peregrina l’ipotesi di un progressivo aumento dei geopotenziali in ambito mediterraneo associato a tentativi, da parte dell’anticiclone delle Azzorre, di spingersi sempre più verso est nel tentativo di conquistare parte dell’Europa centrale ad iniziare da ovest.
Si tratta di una fase embrionale, di un tentativo di uscita verso un’anomalìa climatica della quale è già importante prendere atto senza al momento scendere in ulteriori dettagli previsionali oggetto di successive trattazioni.
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Matteo
Vecchia banana (mat), ma hai letto il bollettini di Arabba Dolomiti ??
60/90 cm oltre i 1800 mt e comunque oltre 50 cm sopra i 1500 mt con accumuli fino a 1000 mt........se si realizzerà la previsione, penso senza alcun dubbio che potrà essere classificata come la nevicata tardiva più copiosa alle quote medie/medio basse degli ultimi 30 anni come minimo....
http://www.arpa.veneto.it/previsioni...o_dolomiti.php
Bisogna riaggiornarci per la stabilità:
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Di stabilità vera credo non ne vedremo prima della fine della prima decade di Giugno....
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