E proprio da qui andiamo sul prosieguo della nostra disamina.
L'attuale situazione delle SSTA nei suoi effetti che si diluiranno nel mese di ottobre evidenzia, nelle regioni dell'ENSO un panorama alternativo ma pur sempre simile con un'area di massima convezione avanzata nei meridiani centro occidentali del Pacifico tropico-equatoriale (reg. 4)
Stando alle proiezioni ENSO potrebbe tradursi in una probabile fase con effetti assimilabili ad una Nina est o ad un Nino Modoki.
Per questo motivo penso che la nascente onda planetaria pacifica che troverà peraltro ulteriori motivi di rinforzo nelle attuali anomalìe positive presenti nel nord Pacifico, potrà gradualmente ricreare quel caratteristico dipolo +/- spezzando definitivamente il regime alto zonale presente fino a ieri nell'artico pacifico.
L'intensa variabilità del patten ottobrino penso possa dipendere da una forte oscillazione del treno d'onda che produrrà l'effetto di traslare l'atttuale centro motore della depressione d'Islanda verso la penisola scandinava con la possibile genesi di blocchi atlantici a ridosso del continente europeo.
Per cui sommariamente ad oggi penso, rispondendo quindi ad uno specifico quesito, che il mese di ottobre possa essere caratterizzato mediamente da temperature al di sotto della media del periodo (centro est Europa centrale) e da un moderato deficit pluviometrico specie a ridosso della parte più occidentale dell'Europa centrale.
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Matteo
interessante, molto interessante il travaso di vorticità da canada/groenlandia a siberia.
Con valori molto freddi a tutte le quote.
Nell'ambito di forte variabilità stagionale e di forti dislocamenti del vpt ( dei suoi pezzi) mi pare inerente e soprattutto importante per quel passaggio chiave alla formazione dell'hp termico siberiano..
Speriamo che il VP si decentri soprattutto nell'area siberiana...tra Canada e Groenlandia è oltremodo dannoso per le dinamiche invernali mediterranee
Ed ecco la prima "smazzata"a rimescolare le masse d'aria polari mettendo in discussione il precario equilibrio di ciò che resta del vpt estivo:
ao.fcst.gif
Una fase temporanea di cui il PNA index vede già la fine
pna.fcst.gif
e che, come detto in partenza, nasce principalmente da un forcing dinamico nel continente nord americano settore occidentale.
La rimozione di questo surplus di calore e suo seguente intrusione in area polare troverà un suo successivo quanto rapido assorbimento nel quale cominceranno a ridimensionarsi piuttosto in fretta le anomalìe positive dell'EPO:
sst.daily.anom.gif
le dinamiche emisferiche nel settore di competenza, ritengo possano portare in tempi non remote alla modifica indicata:
ECH1-168.JPG
La variabilità intrastagionale oggetto del titolo di questo thread si concretizzerà proprio a partire dai seguenti movimenti che, a partire dalla risalita del PNA e verosimilmente a seguire dell'AO index , indicherà una transitoria rimozione del disturbo "continentale" americano aprendo invece nuove fasi di disturbo ascrivibili principalmente al crescente dinamismo della wave 1.
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Matteo
A ciò si aggiunge il primo uragano desideroso di continuare a vivere nei meandri del Jet Stream...![]()
Always looking at the sky.
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
E nel frattempo spunta l'ipotesi di una nuova affermazione anticiclonica verso l'ultima decade, comunque suscettibile di modifiche anche sostanziali.
Si scorgono i primi segnali di uno sbilanciamento del vortice polare verso il comparto asiatico.
Il tutto dovrebbe passare a breve per una fase di relativo ricompattamento del vortice ma in posizione decentrata verso il continente asiatico e il NW del Pacifico.
Tutto ciò si tradurrebbe nel deciso rinforzo del getto polare sull'artico Pacifico connotato da un sensibile rialzo del PNA index (così come ventilano i clusters NCEP) e un contenuto rialzo anche dell'AO index (fino a valori su per giù neutrali).
La fase di transizione dovrebbe essere connotata da un progressivo svuotamento di vorticità in area islandese e un netto rinforzo della depressione semipermanente aleutinica.
Nel nostro "orto" europeouna fase intermodale contraddistinta da prevalenti correnti settentrionali (attorno NNW in quota e NE al suolo).
Questa in teoria la fase preparatoria a disturbi dinamici a carico della wave 1 già nel corso del mese di ottobre.
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Matteo
Matteo
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