Chiedendo anche agli altri medio-adriatici (da Rimini al Gargano diciamo), quanto è spesso di solito lo strato "mite" sull'Adriatico? Se dico che in casi simili, mi attendo non un profilo lineare suolo-850hPa, ma una forte discontinuità ad una certa quota (che so, 500m?) dove si passa da neve a pioggia, sbaglio di molto?
In effetti ho dimenticato di specificare che il mio discorso si riferiva più alla fascia territoriale non troppo pedemontana. Nell'entroterra, aria continentale a parte, la colonna d'aria si raffredda da sola man mano che la neve scende e quindi le precipitazioni nevose scendono molto al di sotto dello zero termico a prescindere. Le colline più vicine al mare invece risentono della bora marina e non godono troppo del fenomeno suscritto tanto e vero che sul mio mare, per avere certezze di neve al suolo duratura, ambisco sempre ad almeno una -10. Se la bora è debole e rimbalza sui colli provenendo da monte allora basta ed avanza ma se per caso i venti sono forti da ENE allora non c'è trippa per gatti. Minimo ci vuole una -12. Spesso ho dovuto spiegare ste cose a molti increduli ma poi i fatti mi hanno dato ragione. Ovvio che le cose cambiano a seconda della pressione ma avere il mare di fronte condiziona moltissimo la nevosità nei primi 2 km dalla spiaggia.
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Intanto gfs buon run.
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direi eccellente
addirittura ingresso franco del nucleo freddo in pp con annesso stau
confermate in pieno le termiche viste da reading
Dipende molto da come agisce la bora. Sulla Romagna entra franca spirando da NE. Da me nel sud delle Marche ha direzioni variabili e va da NW ad ENE in base a vari fattori. L'Appennino molto alto e le colline fanno si che il vento venga deviato nella sua traiettoria a seguito dell'impatto con essi. A ciò si aggiunge il contributo delle precipitazioni interne che riversano aria fredda al suolo. La somma di questi due effetti fa sì che il vento possa provenire da NW invece che da NE. Ovvio che questo cambia le carte in tavola. Appena aumenta la forza del vento si passa dal NW al N-NE e si alzano le temperature. A volte questo passaggio è fatale per avere accumuli al suolo. A me basta osservare anche solo il profilo termico per capire se è cambiata la direzione.
Non sono però capace di dire quanto è lo spessore di aria sul mare che risente marcatamente del suo calore perchè appunto conta anche l'intensità delle precipitazioni oltre alla forza del vento. Probabilmente salendo sul Conero in certe condizioni meteo si riuscirebbe a quantificare quest'aspetto.
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