
Originariamente Scritto da
andrea.corigliano
Anche se in ritardo, vorrei anch’io esprimere il mio parere.
A mio avviso, prima di analizzare ogni parametro che possa darci indicazioni sommarie sullo sviluppo del prossimo inverno, bisognerebbe focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche dinamiche dell’atmosfera che si sono ripetute negli ultimi mesi perché è pensabile una certa conservazione del modo utilizzato dall’atmosfera per esplicare il suo andamento. Questo per il semplice motivo che qualsiasi sistema, per dispensare la minor quantitÃ* di energia possibile, tende a iterare il proprio sviluppo seguendo strade giÃ* collaudate in passato. Visto che il sistema atmosferico non fa eccezione, è probabile quindi che anch’esso disegni la sua evoluzione futura sugli schemi giÃ* impostati ormai da parecchi mesi a questa parte. Mi riferisco in particolare a:
- genesi di poderose figure bariche di blocco anticiclonico in pieno Atlantico come conseguenza di una dinamica a onde sempre molto ampia in virtù di una maggiore energia disponibile;
- genesi di un canale depressionario quale valvola di sfogo alla figura succitata, esteso lungo i meridiani dalla penisola scandinava verso il Mediterraneo, con successivo isolamento di circolazioni depressionarie in sede in grado di durare anche per più giorni generate dall’ingresso di gocce fredde in prevalenza da NW.
A questi due punti che, se vogliamo, riassumono praticamente l’evoluzione del tempo degli ultimi mesi possiamo sommare quindi anche altri contributi derivanti dall’analisi di altri parametri. In sintesi, secondo il mio punto di vista, a questo tipo di circolazione giÃ* collaudata bisognerÃ* sovrapporre, ad esempio, gli effetti del
QBO e cercare di capire come un suo valore negativo possa modificare o interagire con tali configurazioni bariche ormai comuni. In prima battuta, possiamo prendere in esame un’altra certezza che sta caratterizzando il nostro tempo, ovvero la presenza di figure bariche sempre più possenti e in grado di originare fenomenologie contrastanti ed opposte. Un
QBO altamente negativo, allora, farebbe incrementare la probabilitÃ* della nascita di una nuova figura robusta e bloccante altopressoria in sede russa, in grado incrementare una dinamica atmosferica sempre improntata alla genesi di quadri evolutivi assai dinamici e molto accesi.
Uno scontro tra titani, in definitiva, frutto sempre di un surplus energetico che, se da un lato è linfa vitale delle varie configurazioni, dall’altro lato è il responsabile per eccellenza di fenomenologie violente. In base a queste considerazioni, credo quindi che il prossimo inverno sarÃ* caratterizzato da accesi contrasti, scanditi dall’interazione di tre figure forti, distinte e contrastanti: alta di blocco in Atlantico, Vortice Polare generoso di “gocce fredde” e anticiclone termico (per via del
QBO negativo) con sorprese di gocce fredde anche di natura continentale in moto retrogrado da est verso ovest (per via sempre di un
QBO fortemente negativo). Almeno per il prossimo inverno, sempre secondo il mio modesto parere, credo che rimarrÃ* lontano lo spettro della siccitÃ* sulle regioni del Nord Italia.
Buona domenica a tutti
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