Per arrivare a medie massime del mese più caldo inferiori ai 10 °C è necessario salire a quote superiori ai 2500 metri circa nella zona alpina italiana.
Alla quota compresa tra i 500 ed i 1000 metri, le zone più fredde d'italia come media annua sono quelle friulane,
le zone alla stessa quota del nord del Piemonte hanno medie leggermente più alte.
il gap termico tra queste due zone è più marcato d'estate, dove ad esempio ad una quota di 700 m.s.l.m., nel nord Piemonte si raggiungono medie del mese più caldo di circa 19\19,5 C° , mentre alla stessa quota nel Friuli si aggirano tra i 17,5\18 C°.
Penso che ciò sia dovuto alla maggior continentalità del Piemonte, e alla sua maggior esposizione all'influenza delle risalite subtropicali dell'alta pressione delle azzorre provenienti dalla penisola iberica, mentre le prealpi friulane sono ormai un territorio molto coinvolto dalle dinamiche centroeuropee, più predisposta alla variabilità estiva ed alle masse d'aria fresche provenienti dal nord europa.
Nel semestre invernale il gap si riduce, ed anche se il Friuli come già detto è meno protetto dalle ingerenze fredde centro-europee, le zone piemontesi si autogenerano delle medie fredde di pochissimo superiori, e ad esempio, inferiori alle zone alla stessa quota poste in provenza, sempre a causa della estrema continentalità della regione, ed alla protezione offerta dalla alte alpi occidentali, alle masse d'aria piovose e miti atlantiche.

le zone alla stessa quota poste nell'appennino centrale, in lazio o in abruzzo non sono paragonabili, essendo più calde in tutte le stagioni delle località piemontesi, avendo una media massima per il mese più caldo sempre ad una quota di 700 m.s.l.m circa, tra 21\21,5 C°.