Si però il clima non è fatto solo di medie termiche, estati abbastanza fresche ma grigiore e umidità nei mesi freddi dell'anno, freddo che non serve a niente visto che le nevicate sono scarse, non capisco come possa piacere un clima del genere. Poi i gusti sono gusti eh![]()
Mi rendo conto che quando si perde l'abitudine di frequentare i forum, poi si perde anche l'abitudine a scrivere in modo che tutti possano capire.
Però ci sono coloro che scrivono un po' per passione ed un po' per professione e quindi tanto vale leggere loro.
Riporto qui di seguito questo articolo di Ivan Gaddari (MTG) che tratta in modo molto corretto la questione "precipitazioni & climate Change" relativamente al nostro paese.
L'articolo frutto probabilmente anche di continui confronti tra il redattore e gli utenti che gli scrivono... non parte dai dati pluviometrici medi dei vari orticelli, che come ho detto, con l'incremento dei fenomeni convettivi, non possono più essere più confrontabili con i dati del passato.
Bisognerebbe confrontare i rain rate.
Ecco l'articolo che riassume 100% quello che penso.
Eppure, capita che ce lo scriviate o che lo si senta dire spesso, fin dai primi di settembre c'è la sensazione che qualcosa sia cambiato. Si temeva un autunno all'insegna del gran caldo - viste le premesse estive e non solo - invece c'è stato un sorprendente cambio di marcia.
Sapete qual è il problema? Che le piogge, quando arrivano, non vengono in sella alle "canoniche" perturbazioni atlantiche.
Pochi decenni fa succedeva ciò, ovvero che a settembre partiva la grande ruota ciclonica oceanica (alias Depressione d'Islanda) e pioveva a ripetizione. Le cifre che leggete nelle varie medie pluviometriche d'Ottobre derivano dai tempi passati e forse andrebbero riviste per molte località.
Siccità, insufficienza di piogge: è questo il tema di punta del 2017. E' già un anno intero, o quasi, che registriamo precipitazioni inferiori al "normale" regime pluviometrico.
Oggi, invece, capita sempre più frequentemente che piove "male", ovvero non uniformemente e con troppa violenza (un po' in tutti i mesi). Ma allora, conclusasi la prima settimana d'ottobre è giusto continuare a parlare di siccità? Dopotutto molte regioni, se andiamo a guardare gli accumuli di pioggia mensili, hanno avuto precipitazioni superiori alla norma (un esempio su tutti, alcune zone delle due Isole Maggiori e varie altre).
Purtroppo si, dobbiamo necessariamente parlare di siccità perché vista la penuria precedente non bastano soltanto alcune fasi di maltempo per sanare la situazione. V'è necessità di altri cambiamenti, sostanziali e importanti, ma al momento non se ne vedono.
E questo è un grosso problema soprattutto per il futuro, sempre che non ci sia una mutazione radicale delle condizioni atmosferiche su vasta scala.
Ivan Gaddari MTG
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Sul clima invernale di Colonia o di Bonn non sputerei, alla fine sono città che hanno medie del mese più freddo (gennaio) molto vicine (spesso lievemente inferiori) rispetto a quelle di molte città della pianura veneto-friulana e certamente non sono meno nevose (per quantitativi annui ed episodi) di Rovigo, Padova o Udine. Anche rispetto alla maggiore nevosità delle città emiliane o di quelle della pianura padana centro-occidentale, tutto sommato le città della Ruhr hanno una variabilità meteorologica invernale che l'area padano-veneta spesso si sogna e in presenza di correnti orientali, con circolazioni anti-zonali, possono vedere periodi di gelo crudo, anche se magari il freddo viene velocemente scalzato da ovest verso est.
Discorso diverso invece per quanto riguarda le coste atlantiche e le vicine pianure dell'estremo Nord-ovest francese o quelle dell'Inghilterra occidentale e meridionale, che in effetti hanno inverni davvero troppo miti. Sono aree in cui l'effetto mitigante delle acque oceaniche rende estremamente difficile vedere fenomeni nevosi, che vadano oltre il rapido rovescio di neve fradicia, anche in presenza di isoterme molto basse ad 850 hPa è molto difficile veder nevicare degnamente. Per fare un esempio a Plymouth spesso non basta una -10/-12°C artico marittima per portare neve con accumulo al suolo, perché le precipitazioni da ingresso del fronte freddo, nei mesi invernali, sono spesso deboli e le acque atlantiche (per quanto relativamente tiepide) non sono quelle del Tirreno meridionale e non garantiscono grandi contrasti. Per il resto il clima invernale delle coste del Mare del Nord, dalla Fiandra orientale allo Jutland, è sicuramente più vario e meno monotono di quello di molte zone del Nord Italia.
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