Secondo me non ti costerebbe nulla ammettere che scrivere "chissenefrega della neve al piano, basta che nevichi in montagna" come se i monti fossero pelati e/o fossimo a inizio novembre sia stata una caduta di stile dettata da un momento di sconforto, oltre che da un'analisi poco oggettiva della realtà dei fatti... Sarebbe molto più costruttivo che continuare a dire "addio, non ho tempo da perdere in inutili polemiche" e poi, di fatto, continuare ad intervenire. Poi, liberissimo di perseverare.
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Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
ma scusa, filippo, ognuno la vede come vuole, non c'è bisogno di accusare di cadute di stile o che altro.
a tutti farebbe piacere vedere un po' di neve in pianura, però, ecco, siccome di neve sui monti non ce n'è davvero tanta, perchè ha fatto solo una nevicata in tutta la stagione (per dire, al tonale ci sono meno di 20 cm, idem con patate in alto adige alle stesse quote), tutto sommato mi pare ci stia che ora come ora si desideri una bella valangata di neve lassù.
per la neve in pianura abbiamo ancora tre mesi, la vera anomalia oggi è la scarsità di innevamento in quota.
i nostri dieci o venti o settanta centimetri speriamo di vederli anche qui, ma non mi roderei il fegato se ancora non se ne vede l'ombra.
da questo punto di vista, ecco, non mi pare una stagione così anomala, considerato che siamo al 20 dicembre.![]()
he già dovevo proprio abitare un altro posto delle alpi per la neve ma ormai sono abituato a prendere quello che arriva (poco o niente) con filosofia conoscendo ormai bene il mio clima
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Comunque il caldo riguarda tutte le alpi e mezza Europa ed è qui l'anomalia stagionale non tanto sulla quantità di neve in quota![]()
Verissimo. Ecco perchè auspico la neve anche in pianura. Perchè significherebbe che finalmente è arrivata una perturbazione accompagnata da temperature più consone al calendario. Finora infatti i peggioramenti ci sono stati (e i dati pluviometrici di dicembre lo dimostrano), il problema è che troppo spesso ha nevicato troppo in alto, ecco perchè c'è così "poca" neve. Insomma, quello che sto dicendo io è che auspicherei un peggioramento di stampo invernale, e non più autunnale.
PS: per la cronaca, qui ci sono i dati dell'innevamento:
http://www.skiinfo.it/snowreport/index.jsp
Occhio: la neve sulle alpi occidentali c'è eccome. Se proprio vogliamo fare i pessimisti, dovremmo guardare qui ad est (dove non a caso, quello che ha fatto la differenza è stato il caldo respiro delle correnti sciroccali, non certo la mancanza di precipitazioni):
Esempi di accumuli sulle Alpi Occidentali:
Alagna Valsesia: 80 cm
Champoluc: 90 cm
Cervinia: 140 cm
Domobianca: 130 cm
Esempi di accumuli sulle Alpi Orientali:
Obereggen: 60 cm
Pampeago: 40 cm
Val Gardena: 35 cm
Campiglio: 50 cm
Ovviamente, poi, ci sono eccezioni tipo Cortina D'Ampezzo: 75 cm, grazie a Dio... Ma il quadro non è così drammatico.
Conclusioni? La vera emergenza (se di emergenza vogliamo parlare) finora è stata il caldo anomalo, non la mancanza di precipitazioni. Non mi sembra quindi il caso di auspicare l'arrivo di precipitazioni ad ogni costo e con qualunque temperatura, ma piuttosto di precipitazioni unite ad un FREDDO più consono alla stagione, ergo: neve anche a quote ragionevoli.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Quello che dirò rischia di essere un po' confuso. Vado quindi per punti.
a) Tutti noi (a partire da me) vorremmo un clima consono. Il che vuol dire autunni e primavere piovose, estati calde ma non torride ed inverni freddi con puntatine gelide che regalino neve sempre ai monti, quasi sempre alle pianure settentrionali e, come ciliegina sulla torta, talvolta neve al piano da Roma in giù. Ribadisco e sottolineo: questo è quello che io vorrei.
b) La domanda però è: visto che le cose paiono non andare così, visto che a causa di un Atlantico in crisi,autunni piovosi se ne vedono pochi e estati con episodi torridi se ne vedono troppe, visto, quindi, che l'estate e l'autunno non sono più consone, la domanda è: dato ciò, qual è l'inverno migliore che posso auspicare (auspicare, sperare, non certo realizzare)?
c) Teoria del subottimo. La teoria del subottimo mi dice questo: immaginiamo che io voglia realizzare un viaggio di 10 giorni in Africa. Questo è l'ottimo e si gioca su due parametri: i 10 giorni e l'Africa (cioè, in questo caso, meta e durata del viaggio). Immaginiamo ora che uno dei due parametri ottimali (la durata) venga a cambiare. E mi si dica che non ho più 10 giorni a disposizione, ma solo 3. Qual è la strategia ottima a questo punto? Ingenuamente uno potrebbe pensare: se l'ottimo si reggeva su due parametri e uno si modifica, la nuova strategia ottimale (il sub ottimo) sarà quello di tener ferma l'altra variabile ottimale e prendere quella modificata. Nell'esempio, in base a questa erratissima convinzione, il sub ottimo sarebbe un viaggio di 3 giorni in Africa. Che è una cazzata pazzesca perchè non si uscirebbe dall'aereo. Molto meglio (chessò?) tre giorni in campagna qui da noi.
d) la teoria del subottimo infatti dice questo: se io ho una configurazione ottimale che si regge su n parametri e uno di questi n si modifica, la nuova condizione ottimale (il sub ottimo) non si ottiene tenendo fermi gli n-1 invariati e lasciando variare l'ennesimo, ma si ottine variando tutti gli n parametri.
e) Che c'azzecca col clima? Questo: partiamo dal presupposto che l'ottimo sia il clima consono come detto nel punto a). Ma partiamo anche dal sospetto che autunno e estate siano ormai modificati. Domanda: in questa nuova situazione di sub ottimo, con autunni ed estati cambiate, ha ancora senso sperare che l'inverno (almeno lui!) sia consono? O sarebbe un'idiozia perché avere un inverno consono in un contesto non consono finirebbe per acuire i problemi? Come fare 3 giorni dentro la carlinga di un aereo, cioè una cazzata pazzesca?
f) Non so qual è la soluzione perché, pur sospettandolo fortemente, non sono ancora certo che autunno ed estate siano ormai un'altra cosa rispetto alla consona. Ma una cosa la so per certo: se quelle stagioni cambiano, allora tutto deve cambiare. Per esempio: se le piogge (quelle calde, umide, atlantiche) ci venivano in autunno, e ora non arrivano più, è in inverno che dovremmo sperare di averle, a costo di arrivare (orrore orrore) a prefereire una bella giornata di pioggia sciroccosa ad una con due fiocchi due e vento gelido.
g) Quindi, caro Altropianeta, fammi fare il brusco e lo scortese, ma fammi dire che con questa posta in gioco a me, dei tuoi 50 cm, non me ne frega proprio nulla. Così come non me ne frega nulla di neve al piano o di coloro che godono nel vedere la colonnina scendere sotto i meno 10. Qui in gioco non c'è l'infantile soddisfazione di vedere fenomeni meteo stravaganti. Qui c'è un clima che cambia e a questo cambiamento bisogna rispondere (anche) cambiando il nostro modo di essere e di pensare. E nel nostro modo di pensare c'è anche il modo di considerare "buona" o "cattiva" una determinata cosa. Ad esempio: se si è in deficit d'acqua, è "cattiva" un'irruzione di aria gelida da est che non porta manco una goccia. Anzi: è frigida e sterile.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
mollo un attimo lo studio delle tecniche di geoingegneria per rilassarmi sul forum e mi trovo questo post...mi sono dovuto concentrare più di prima![]()
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però alla fine sono riuscito a seguire la tua teoria che condivido. Dobbiamo riuscire a vivere la nostra passione meteorologica cercando di "elasticizzare" il più possibile il calendario. Non ha molto senso in effetti cambiare l'opione riguardo una perturbazione d il suo limite delle nevicate se questa viene il 29 novembre (autunno) piuttosto che il 10 dicembre (inverno)![]()
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il problema è che siamo anche dei "lampionofili" e ogni tanto qualche "infantile" soddisfazione fa' bene al morale ed allo spirito![]()
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osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
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