Allora togliamo pure equilibrio, chiamiamolo dato di fatto o reazione causa effetto.
Ma è per dire che i cambiamenti e adattamenti se ne fregano di essere favorevoli all'uomo oppure no, alle farfalle oppure agli elefanti, alle zanzare o alle lucertole....
Un elemento perturba il sistema e questo reagisce in qualche modo. NOi ne paghiamo le conseguenze oppure ne gioviamo, perchè non è regolato in funzione nostra.
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Qui in Vda c'era la torbiera del Ruitor ad indicare la validità dei supposti 3 gradi in più di quell'epoca.
Anche il Cnr convalida e pure i libri stessi di Giuliacci.
Che poi il nostro modello di sviluppo ci abbia resi ancora più vulnerabili è un dato di fatto e sono d'accordo con te.
Stiamo scherzando col fuoco, ma se il risultato fosse 3 gradi in più nel 2100 sarebbe meglio che averne 8-10!
Potremmo farvi fronte... a meno che tu non stia dicendo che i 3 gradi in più del passato corrispondono ad almeno il doppio oggi (e basta vedere cosa sta succedendo all'Europa in questi ultimi mesi e il dubbio viene anche me...)
Ma d'altra parte, le stime cosi estreme dell'Ipcc si basano sulla continuazione dell'attuale modello di sviluppo, cosa pittosto impensabile per vari motivi (il Mondo è già una pentola a pressione pronta ad esplodere per motivi diversi da quelli climatici, ma economici, geopolitici ecc..): basta poco per farlo esplodere.
Piuttosto, le modificazioni climatiche potranno essere uno dei tasselli per destabilizzare ulteriormente il quadro mondiale e addirittura diventare un nuovo elemento "maltusiano" nel controllo della popolazione.
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Dove sta la torbiera del Ruitor? Nei pressi del ghiacciaio omonimo?
Se è così i discorsi sono altri. Immagina che la temperatura attuale rimanga la stessa (in media diciamo decennale). Immagina tra 100 anni: di ghiacciai (a partire da quello del Ruitor) date le attuali temperature, ne saranno rimasti ben pochi e molto più in alto. Tutto ciò che è in quota, quindi, cambia molto se è vicino ad un ghiacciaio o molto lontano. Quindi potrebbe anche essere che un grado in più faccia scioilgiere di un tot i ghiacciai e che questo determini, nei pressi degli ex ghiacciai un (localissimo) mutamento di temperatura molto diverso.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
E' nei pressi del ghiacciaio, e vi era una torbiera grazie al clima mite che culminò nel massimo olocenico attorno al 5000 a.C., ancora insuperato (anche dal quello medievale e romano).
Ho capito quel che vuoi dire, ma questo dato è stato sicuramente incrociato con altri per arrivare a queste conclusioni (io le trovo su un libro di Nimbus, viene citata la glaciologa autrice del libro, Cerutti, la quale sostiene tra l'altro che i ghiacciai valdostani come li conosciamo in epoca medievale non c'erano!).
Quantomeno questa cosa è "certa" per l'area Alpina.
Durante l'optimum climatico del postglaciale, all'ltezza della torbiera del Rutor (emersa negli anni '50), c'era un bosco misto di pino uncinato e abete, ma il bosco non terminava all'altezza della torbiera, ma proseguiva più in alto
Attualmente, non è ancora possibile la vegetazione dell'abete a quelle quote
L'abete lo trovi solamente all'entrata della valle di La Thuile, sotto i 1500m, anche se la sua assenza dalla conca di La Thuile è probabile al 99% sia dovuta alla pesante deforestazione di cui è stata oggetto la VdA nei millenni passati..
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Non discuto questi dati. Dico solo che il sistema alpino ci mette decenni ad abituarsi alle nuove attuali condizioni. L'attuale estensione dei ghiacci alpini NON E' COMPATIBILE con queste temperature: prova ne è che si ritirano anno dopo anno. Il punto di equilibrio compatibile lo raggiungerà quando i ghiacciai avranno smesso di ritirarsi e diranno (come a sette e mezzo) "Sto".
Ma tra quanti anni e quanti metri arriverà questo momento? Non mi pare che ci siamo nemmeno vicini: i ghiacci non solo si ritirano, ma mi pare d'aver letto qua e là, che lo fanno a ritmo crescente. Ma voi mi insegnate che un ghiacciaio è un sistema molto inerziale: non si adegua agli sbalzi di temperatura in tempo reale (cioè in un decennio).
Perciò dico che alcune ricostruzioni del passato mi fanno riflettere. Lo so che nel medioevo la situazione era diversa e che certi passi alpini ora chiusi per 9 mesi all'anno erano aperti per molto più. Ma il mio sacro timore è che il solo effetto persistenza (senza quindi dover ricorrere ad ulteriori aumenti di temperature) sia sufficiente a creare una situazione e un paesaggio totalmente differente da quello odierno. Cioè: lasciamo le temperature dell'ultimo decennio per 100 anni (l'ottimo medievale ne durò 300, se non ricordo male) e vediamo cosa resta.
Per la deforestazione: ha agito pesantemente in Valle, almeno sino alla peste, quando la popolazione in quota era molto maggiore sia di quella di ora (e non ci vuole molto) ma sia a quella che all'epoca abitava il fondovalle. Le montagne erano enormemente più sfruttate, e così il terreno. La stessa limitazione dei boschi (mi è stato detto da autorevoli forestali locali) è stata in larga misura imposta. Oggi c'è un limite (più o meno intorno ai 1000 metri) di brusco passaggio da latifoglie a conifere. In origine la cosa doveva essere più graduale, con boschi misti sino a quote più elevate. Così le esigenze di pascolo sopra i 2000 hanno portato alla deforestazione di tutto ciò che non fosse in forte pendio.
Insomma: ci sono molti discorsi connessi tra loro. Dulcis in fundo, la persistenza avviene anche in acqua. Se il mare, anche lui un sistema inerziale, alla fine si riscalda "in misura compatibile" con le attuali temperature, è possibile che risulti più caldo di oggi. E un mare più caldo provoca effetti su lunga scala.
Mescolando tutti i fattori, ripeto, non mi stupirei che già fossimo arrivati, ora, alle temperature dell'optimum (o comunque da quell parti) e che ciò che ci manchi sia solo qualche decennio. Il tutto, come dicevo all'inizio, con un panorama che è fatto di 6 miliardi di persone e di vaste zone del pianeta deforestate e convertite a uso agricolo.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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