Ciao steph, come hai efficaciemente detto, il recente studio preso in considerazione mette successivamente in relazione il gradiente termico zonale con le temperature superficiali del nord atlantico. La piccola scorciatoia che ho considerato offre una spiegazione aggiuntiva rispetto alla tua e non certo alternativa. Nella stagione estiva alta (Luglio-Agosto) l'inclinazione dei raggi solari alle latitudini artiche dell'Eurasia e l'incremento delle ore notturne nelle sottostanti latitudini continentali, fà si che un eventuale anomala estensione della copertura nevosa abbia un feedback positivo con il declino stagionale tantochè in settembre, l'effetto delle precipitazioni zonali, che avvengono in virtù di una naturale ripartenza il vortice polare stratosferico, provocano un'anomala estensione della superficie nevosa alle latitudini sottostanti. Quando succede questo e andando in là con la stagione, il flusso zonale è portato ad abbassarsi di latitudine e dunque l'oscillazione artica si abbassa rapidamente perchè appunto il vortice polare tende a splittare in artico siberiano.

Naturalmente la congettura espressa nel post di apertura è allo stato sperimentale e deve essere verificata sul campo con il prossimo monitoraggio dell'HSESC (e di quella complessiva sul NH) in luglio ed agosto e quindi il loro successivo impatto sull'indice AO. Per quanto mi riguarda però inizierò questo monitoraggio riponendo un buon indice di fiducia su questo proxy

un salutone