
Originariamente Scritto da
Jadan
Credo di sì, Giorgio, credo che non fossero scientifiche. Per quello che si sa i ritrovamenti archeologici di quei vichinghi dimostrano che doveva essere una piccola popolazione (mai più di 5.000 persone) che viveva in due baie ben determinate. Le stesse baie nelle quali oggi vivono più di 50.000 persone.
Quanto alle culture: anche oggi si coltiva in Groenlandia. Quello che è successo, da allora ad oggi, e che quando arrivarono i vichinghi trovarono una terra vergine e quelle due baie ricoperte di alberi. Introdussero animali d'allevamneto (pecore, maiali) che in breve tempo distrussero tutto il sottobosco. Il bosco, invece, fu fatto fuori dai vichinghi stessi. Il terreno della Groenlandia andò però distrutto. Mancando la copertura boschiva a poco a poco ci fu una forte erosione che spazzò via il sottile strato di terra (formatosi in millenni e millenni) mettendo a nudo la roccia.
Una cosa del genere, molto meglio documentata, capitò in Islanda.
http://www.fao.org/docrep/004/y2795e/y2795e09a.htm
When the Vikings first settled in Iceland 1 100 years ago the land was forested, as described in the medieval sagas, "from the feet of the mountains to the seashore". Forests covered perhaps 30 percent of the island's total area (102 819 km2). However, the cold, windy climate did not support high forests with great species variation. The absence of most of the common northern European or Canadian species is explained also by the country's geographical isolation. Archaeological research has shown that the forests consisted mainly of downy birch (Betula pubescens) and to a lesser extent dwarf birch (Betula nana), which were the only tree species to survive the last glaciation, which ended about 10 000 years ago. There was no evidence of coniferous trees (except creeping juniper, Juniperus horizontalis), even though the country is in the boreal forest zone.
The sagas record that these early human settlers cut down the trees for fuelwood and building materials. They also brought sheep and horses, whose grazing prevented the regeneration of the forests. Some two centuries after settlement, humans had created the Icelandic landscape as it is known today: barren land, dominated by deserts, tundra and grasslands. A transition to a colder climate in the fourteenth century made conditions for plant life even harder.
The young, volcanic and porous soil (the result of a history of volcanic eruptions), heavy rainfall (2 000 to 4 000 mm yearly in parts of the country), strong winds and sparse vegetation resulted in widespread erosion after the trees had vanished.
Quando arrivarono i Vichinghi l'Islanda era ricoperta per circa il 30% di foreste di betulle.
In due secoli le foreste furono distrutte. Nonostante siano più di 50 anni che il Governo islandese spende soldi per programmi di riforestazione, a tutt'oggi solo l'1,4% del territorio è riforestato. E' considerato obiettivo ambizioso arrivare al 5%.
Questo è ciò che è veramente cambiato da allora ad oggi in Groenlandia. Ma questo cambiamento non è stato climatico, è stato determinato dalla pressione dell'uomo su un piccolo e fragile territorio. E questo stato di cose non cambierà per i prossimi secoli. La riformazione di uno strato di terra fertile è processo lungo e nessuno di noi, vivi oggi, potrà rivedere Groenlandia e Islanda nelle condizioni nelle quali le videro i vichinghi che ci sbarcarono per primi. Né noi, né i figli, né i nipoti e i nipoti dei nipoti.
P.S. Avete visto il documentario 6 gradi in più di Nat Geo? C'era, tra tante visioni disastrose, una che,nella sua leggiadra grazia, era terrificante. Si vedeva un agricoltore inglese che da decenni coltiva vigne. Fa dell'ottimo vino che, anno dopo anno, migliora di qualità. Coi suoi vigneti ha occupato solo un versante della collina che possiede. L'altro versante ha iniziato a coltivarlo quest'anno? Con vigne? No, con ulivi. Importati dalla Toscana (mi pare). E' sicuro che nei prossimi anni produrrà un eccellente olio perché gli inverni, ormai, non sono più freddi di quelli della tradizione mediterranea.
Un tempo si proclamava, per dimostrare quanto fosse più caldo il Medio Evo di oggi che in Inghilterra si faceva vino e si coltivava in Groenlandia. Bene, ora si produce vino (da tempo) in Inghilterra e si coltiva in Groenlandia (da tempo). Ciò che c'è di nuovo, e che mai nessuna fonte del passato riporta, è che oggi si produce vino in Svezia e (probabilmente) olio in Inghilterra.
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