Una impostazione del genere sono oceani al mulino non solo dei serristi, ma degli ambientalisti in genere.
Che il costo del carbone sia il più basso di tutte le possibili fonti di energia lo sanno anche i sassi.
E' questa l'unica discriminante?
Il costo?
Allora siamo a cavallo.
E invece io dico CHISSENEFREGA degli aspetti climatici.
E' lampante che le fonti fossili costino meno e che abbiano un EROEI che probabilmente non sarà mai più raggiunto (almeno in tempi "umani").
Ma è altrettanto lampante dei danni che fanno aldilà degli aspetti climatici.
E grazie al pisellone che, per esempio, le rinnovabili costano di più.
D'altra parte finchè restano un mercato di nicchia è sorprendente che il loro costo resti superiore .............
Quanto al nucleare se ne è già parlato fino alla noia.
Il nucleare fino alla terza generazione dal punto di vista dell'approvigionamento energetico è paragonabile al petrolio: la risorsa è finita, ce n'è poco ergo l'orizzonte temporale è molto limitato, ergo il costo è destinato a salire (nonostante nel caso del nucleare il costo del combustibile incida poco sul costo complessivo).
E resta il problema dei transuranici.
Che gli aspetti etici dello sviluppo siano tendenzialmente carta igienica mi pare fin troppo evidente, ma lasciare un'ulteriore cambiale ai nostri pronipoti mi pare decisamente troppo.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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