per sola curiosità vediamo la velocità di propagazione dello split.
prendendo a riferimento delle aree specifiche si può rilevare il valore minimo del gpt del lobo euroasiatico nel momento temporale in cui si crea in quella area geografica definita.
Alle quote più elevate si può notare un andamento grosso modo lineare.
In corrispondenza dell'area balcanica la formazione del minimo si costata fino ai 20hpa quando si arriva alle 240h di previsione.
Nell'area russa anche più in basso fino ai 30-50hpa ammettendo però di prendere non il valore minimo di lobo ma un valore minimo relativo ove si ha una curvatura ciclonica stretta.
Sul grafico area balcani è mostrata anche la linea di tendenza con previsione futura. Il grafico però riporta un andamento medio; se si prende a riferimento il coeff. angolare della parte finale della curva si può stimare una linea di tendenza meno ripida; analoga considerazione sul grafico dell'area russia.
Il punto di coinvolgimento eventuale sulla troposfera, ammesso che il processo possa continuare avverrebbe attorno al 4-5 febbraio.![]()
il grafico sopra è fatto sulle reading
intanto aggiornate le gfs00: si spiega la ciofega del run00. lo split non prevede retrogressione del lobo siberiano
Considerazione molto interessante anche se credo sperimentale..nel senso non so quanto ci si possa proiettore attraverso linearizzazioni nel prevedere un cedimento di Gpt.
Hai già testato questo metodo?
Se tu guardi ad esempio il grafico russo potresti trovarti di fronte ad una linearizzazione come facilmente ad un passo dalla derivata nulla.Insomma dipende da come la interpreti..potresti linearizzarla come trattarla come ramo di parabola..insomma di primi di Febbraio potrebbero anche risalire i Gpt in Russia.
Devo dire però interpretazione da seguire assolutamente![]()
ottimissimo aggiornamento delle stratosferiche!!!
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
Per il PNA sappiamo che ha una influenza molto importante sull'Europa. Statisticamente:
Nel caso in oggetto, dopo uno SC con forte rinforzo del lobo canadese, non penso che questo possa essere sostituito nel giro di un paio di settimane da un'anomalia opposta. In pratica il lobo canadese non sarà cancellato e dunque per attivare l'azione antizonale deve necessariamente sprofondare sul continente d'origine. Difficile che questo possa avvenire con una fase positiva del Pacific North American pattern. Però sono solo supposizioni.Originariamente Scritto da steph
![]()
Andrea
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
Hai ragione, aggiungerei quasi impossibile il collasso con una PNA postiva.
Forse quel che rende anomalo quanto osserviamo è che ci arriviamo dopo uno SC considerevole.
Difficile trovare il punto di incontro di questi parametri.
Certo che osservando le sinottiche 85 possiamo supporre che li si fosse una fase precedente PNA +, non pensi?
E' anche vero che non si può interpretare questo contesto rifacendosi ad eventi storici, può aiutare ma può anche depistare.Penso che questo evento qualsiasi riflesso avrà in tropo sarà comunque materiale bibliografico per il futuro.
La tua risposta comunque mi apre nuovi scenari celebrali...preoccupante![]()
Andrea, una domanda:
nella mappa che hai riportato ai 100 HP si vede un forte stratwarming in zona islandese-groenlandese; mi sembra di ricordare da qualche vecchio messaggio che spesso episodi di freddo importante in Europa siano sorti a seguito di un riscaldamento in quella zona che favorirebbe la nascita di un HP in NAO negativa. C' è qualche indicazione dalle rianalisi in tal senso?
Ciao e grazie mille![]()
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
Segnalibri