
Originariamente Scritto da
Lou_Vall
Notevole la situazione di Torino, che penso sia la città messa peggio, con un calo veramente grande.
La cosa particolare è che il calo è iniziato addirittura ad inizio Novecento, e un secondo calo ancora più marcato c'è stato già dagli anni Settanta (e non Ottanta) del Novecento, e gli anni Duemila sono stati poco più nevosi dei Novanta.
Concordo con quanto dice Mercalli riguardo all'aumento della temperatura, ma, da parte mia, non è l'unica causa. Torino è molto particolare, ed è la città che più di tutte, secondo me, ha subìto gli effetti negativi del riscaldamento e dell'urbanizzazione. La città è diventata enorme, proprio soprattutto a partire dagli anni Cinquanta si è andata via via allargando, soprattutto a S e a W, inglobando vastissimi territori che erano aperta campagna. Quelli che un tempo erano piccoli paesi vicini alla città (ma al di fuori, come Collegno, Grugliasco, Nichelino, Beinasco, ecc.) ora ne sono diventati praticamente parte, con l'urbanizzazione che ha seguito Corso Francia ed è arrivata fino a Rivoli, km e km di case, condomini, fabbriche, capannoni. E anche a N della città, con Venaria Reale e San Mauro Torinese che di fatto sono diventati parte di Torino, quasi come fossero quartieri. Il capoluogo piemontese si è ingigantito di abitanti e si è espanso. E questo ha potenziato alla grande l'isola di calore. Piccola premessa sull'isola di calore torinese: non è come le altre. Le ragioni sono geografiche, per lo stesso motivo in cui, alcuni anni, Torino è stata la città più inquinata d'Europa. Chiusa con le Alpi ad W, da cui scendono refoli favonici fino al massimo a Torino Ovest, e la Collina ad E, l'isola di calore è "intrappolata" e amplificata. Le temperature della città sono di molto superiori a quelle delle campagne, e quando nevica questo effetto è ancora più pronunciato.
Torino è una città "limite" per la neve, poichè vive moltissimi episodi di neve in inverno. Che sia acquaneve, neve marcia, nevischio, neve debole, pioggia con splatters, ecc.ecc.ecc. comunque la neve è davvero molto frequente. Quello che è incredibilmente difficile è l'accumulo. Ho visto nevicare forte per ore e ore e marciapiedi con una lieve patina. L'isola di calore è troppo potente: la neve cade ma non attacca, o attacca con una difficoltà incredibile. Per contro, basta andare fuori città e accumula con la stessa precipitazione.
Quindi Torino, oltre che patire il
GW come tutto il mondo, ha anche questi fattori che hanno "remato contro", determinando un crollo totale della nevosità. In pratica è come se ci fosse un
GW doppio (anzichè +2° immaginiamo +4°): per le nevicate da cuscinetto questa è la morte in persona.
Mi pare di capire che Modena, vuoi per diversa collocazione geografica o per altro, abbia subìto un calo molto meno evidente.
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