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  1. #701
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Citazione Originariamente Scritto da SIMOdena Visualizza Messaggio
    Va beh Modena è un buco rispetto a Torino
    L'isola di calore è relegata al centro storico, con minime più alte fino a 5° sulla periferia (oggi +13,5° centro, +8,9° periferia est) e con accumuli nevosi più modesti, ma tutto sommato simili.

    Comunque negli ultimi 15 anni, dati alla mano, la media ha assistito ad un notevole aumento, da circa 30 agli attuali 42. E comprende anni completamente a secco (2006/2007 0cm e 2013/2014 3 cm) e anni iper nevosi (2009/2010 114cm e 2012/2013 98cm).
    Per Torino la tua spiegazione è più che convincente
    Il punto è che la nevosità del passato - almeno per quanto riguarda Torino, non voglio mettere troppo in discussione altre città che conosco meno - non è confrontabile al 100% con quella odierna.
    Una perturbazione, in un ipotetico gennaio 1800, avrebbe portato 20cm di neve con -1°. La stessa identica situazione oggi porterebbe 5-10cm con +1° se va bene, mentre fuori città (non nell'immediata periferia, intendo fuori fuori) avrebbe fatto come nel 1800.
    Non è paragonabile l'isola di calore di una città di 80.000 abitanti circondata da aperte campagne con la stessa città metropolitana - duecento anni dopo - di 2-3 milioni di persone, fabbriche, industrie, capannoni, aree cementate e asfaltate, automobili, camion, tir, e via dicendo.
    La nevosità diminuisce per forza, anche senza nessun GW!
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #702
    Burrasca forte L'avatar di luca95
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Notevole la situazione di Torino, che penso sia la città messa peggio, con un calo veramente grande.
    La cosa particolare è che il calo è iniziato addirittura ad inizio Novecento, e un secondo calo ancora più marcato c'è stato già dagli anni Settanta (e non Ottanta) del Novecento, e gli anni Duemila sono stati poco più nevosi dei Novanta.

    Concordo con quanto dice Mercalli riguardo all'aumento della temperatura, ma, da parte mia, non è l'unica causa. Torino è molto particolare, ed è la città che più di tutte, secondo me, ha subìto gli effetti negativi del riscaldamento e dell'urbanizzazione. La città è diventata enorme, proprio soprattutto a partire dagli anni Cinquanta si è andata via via allargando, soprattutto a S e a W, inglobando vastissimi territori che erano aperta campagna. Quelli che un tempo erano piccoli paesi vicini alla città (ma al di fuori, come Collegno, Grugliasco, Nichelino, Beinasco, ecc.) ora ne sono diventati praticamente parte, con l'urbanizzazione che ha seguito Corso Francia ed è arrivata fino a Rivoli, km e km di case, condomini, fabbriche, capannoni. E anche a N della città, con Venaria Reale e San Mauro Torinese che di fatto sono diventati parte di Torino, quasi come fossero quartieri. Il capoluogo piemontese si è ingigantito di abitanti e si è espanso. E questo ha potenziato alla grande l'isola di calore. Piccola premessa sull'isola di calore torinese: non è come le altre. Le ragioni sono geografiche, per lo stesso motivo in cui, alcuni anni, Torino è stata la città più inquinata d'Europa. Chiusa con le Alpi ad W, da cui scendono refoli favonici fino al massimo a Torino Ovest, e la Collina ad E, l'isola di calore è "intrappolata" e amplificata. Le temperature della città sono di molto superiori a quelle delle campagne, e quando nevica questo effetto è ancora più pronunciato.
    Torino è una città "limite" per la neve, poichè vive moltissimi episodi di neve in inverno. Che sia acquaneve, neve marcia, nevischio, neve debole, pioggia con splatters, ecc.ecc.ecc. comunque la neve è davvero molto frequente. Quello che è incredibilmente difficile è l'accumulo. Ho visto nevicare forte per ore e ore e marciapiedi con una lieve patina. L'isola di calore è troppo potente: la neve cade ma non attacca, o attacca con una difficoltà incredibile. Per contro, basta andare fuori città e accumula con la stessa precipitazione.
    Quindi Torino, oltre che patire il GW come tutto il mondo, ha anche questi fattori che hanno "remato contro", determinando un crollo totale della nevosità. In pratica è come se ci fosse un GW doppio (anzichè +2° immaginiamo +4°): per le nevicate da cuscinetto questa è la morte in persona.
    Mi pare di capire che Modena, vuoi per diversa collocazione geografica o per altro, abbia subìto un calo molto meno evidente.
    Chiarisisma soiegazione Walter. C'è da aggiungere anche la predominanza di peggioramenti a carattere "libeccioso" durante l'inverno. Spesso, oltre che alla temperatura adeguata alla neve, a mancare sono anche le precipitazioni. Ciò spiega anche il crollo nivometrico di Biella, città senza l'isola di calore che ha Torino.

  3. #703
    Vento forte L'avatar di alessandro84
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Citazione Originariamente Scritto da luca95 Visualizza Messaggio
    Chiarisisma soiegazione Walter. C'è da aggiungere anche la predominanza di peggioramenti a carattere "libeccioso" durante l'inverno. Spesso, oltre che alla temperatura adeguata alla neve, a mancare sono anche le precipitazioni. Ciò spiega anche il crollo nivometrico di Biella, città senza l'isola di calore che ha Torino.
    Ti quoto al 100%: Il vero problema di questi ultimi anni per Torino e per tutto l'Ovest Piemonte sono state le correnti perennemente sfavorevoli; anche qui in periferia di Torino dove non ci sono quasi mai problemi di temperatura, negli ultimi inverni abbiamo racimolato ben pochi cm di neve a causa della perseveranza dello stramaledetto SW in quota. State tranquilli che arrivassero un po' di sciroccate come voglio dire io Torino non avrebbe nessun problema ad accumulare, anche in centro; ma purtroppo, per adesso, questo ci passa il convento e ci dobbiamo accontentare.

  4. #704
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Ragazzi, non facciamo confusione
    Un conto sono alcune occasioni sfavorevoli come il libeccio o i minimi bassi. Un conto è il calo della nevosità da decenni per tutti i motivi detti sopra... non confondiamo alcuni inverni sfigati con il problema di base.
    Lou soulei nais per tuchi

  5. #705
    Burrasca forte L'avatar di luca95
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Ragazzi, non facciamo confusione
    Un conto sono alcune occasioni sfavorevoli come il libeccio o i minimi bassi. Un conto è il calo della nevosità da decenni per tutti i motivi detti sopra... non confondiamo alcuni inverni sfigati con il problema di base.
    Ok, ma il motivo non può essere esclusivamente termico, secondo me ecco.

  6. #706
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Citazione Originariamente Scritto da luca95 Visualizza Messaggio
    Ok, ma il motivo non può essere esclusivamente termico, secondo me ecco.
    Può darsi, assolutamente.
    Però è più difficile da dimostrare. Non sappiamo quali configurazioni c'erano nell'Ottocento. Ok, ci sono le ricostruzioni, che però hanno un certo grado di approssimazione. Ci sono state siccità invernali (anni Novanta), minimi bassi (2007-2008 e altre situazioni), tempistiche "sbagliate", una buona dose di sfiga... diciamo che tutto ha influito, sicuramente. Però questi fattori sono più difficili da analizzare, cioè non si può andare tanto indietro nel tempo per capirlo..
    Lou soulei nais per tuchi

  7. #707
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    Predefinito Re: Medie nivo-pluviometriche Piemonte

    Sì, vabbè Lou....non è l'isola di calore a spiegare il fatto che la nevosità si sia quasi unterzata rispetto a 100 anni fa.
    Appunto anche il calo che a Modena definisci "poco" evidente, è comunque un calo di 15 cm

    Oltretutto il grosso dell'espansione urabistica si è avuto fino agli anni '60, dopodiché le città sono cresciute con ritmo molto più blando...eppure, la nevosità continua a diminuire

    Io questa cosa la interpreto come un segnale chiaro di diminuzione della nevosità legata all'aumento di temperatura...poi se vogliamo divertirci a giocare al "piccolo scettico", facciamolo pure; può anche essere divertente...ma così sfugge di mano la vista d'insieme dei fatti
    Ultima modifica di Nix novariensis; 12/10/2015 alle 21:25

  8. #708
    Burrasca forte L'avatar di luca95
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    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Può darsi, assolutamente.
    Però è più difficile da dimostrare. Non sappiamo quali configurazioni c'erano nell'Ottocento. Ok, ci sono le ricostruzioni, che però hanno un certo grado di approssimazione. Ci sono state siccità invernali (anni Novanta), minimi bassi (2007-2008 e altre situazioni), tempistiche "sbagliate", una buona dose di sfiga... diciamo che tutto ha influito, sicuramente. Però questi fattori sono più difficili da analizzare, cioè non si può andare tanto indietro nel tempo per capirlo..
    Ma non potrai mai dimostrare che la totalità della colpa è da attribuire all'aumento termico. Sicuramente ha un ruolo importante, specie in questi ultimi anni. Questo direi che è chiaro. Ma non può essere il solo fattore. Il calo di Torino è stato ben più evidente di quello avutosi in altre città. Eppure il gw non esiste solo qua.
    Quel che penso io e che si tratta di un insieme di cause, tra le quali una parte importante è quella "termica",ma non è la sola. Quel che ci sarebbe da capire è quanto i vari fattori abbiano influito. Anche se, come giustamente dici tu, è un lavoro molto difficile e di non estrema utilità se vogliamo.
    Dunque, in mancanza di prove certe a testimonianza del fatto che il calo nivometrico sia di natura esclusivamente termica, ritengo come detto sopra; ergo: non ci sono ancora sufficienti elementi per valutare (e forse mai ci saranno).

  9. #709
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    Citazione Originariamente Scritto da luca95 Visualizza Messaggio
    Ma non potrai mai dimostrare che la totalità della colpa è da attribuire all'aumento termico. Sicuramente ha un ruolo importante, specie in questi ultimi anni. Questo direi che è chiaro. Ma non può essere il solo fattore. Il calo di Torino è stato ben più evidente di quello avutosi in altre città. Eppure il gw non esiste solo qua.
    Quel che penso io e che si tratta di un insieme di cause, tra le quali una parte importante è quella "termica",ma non è la sola. Quel che ci sarebbe da capire è quanto i vari fattori abbiano influito. Anche se, come giustamente dici tu, è un lavoro molto difficile e di non estrema utilità se vogliamo.
    Dunque, in mancanza di prove certe a testimonianza del fatto che il calo nivometrico sia di natura esclusivamente termica, ritengo come detto sopra; ergo: non ci sono ancora sufficienti elementi per valutare (e forse mai ci saranno).
    La causa principale è senz'altro l'aumento termico, perché le prp invernali sono rimaste costanti (fonte Luca Mercalli)

    Poi è chiaro che durante i periodi nivometricamente più depressi concorrono anche altre cause quali NAO+ e così via...ma nel lungo termine emerge chiaramente il segnale termico
    Ultima modifica di Nix novariensis; 12/10/2015 alle 22:26

  10. #710
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Citazione Originariamente Scritto da Nix novariensis Visualizza Messaggio
    Sì, vabbè Lou....non è l'isola di calore a spiegare il fatto che la nevosità si sia quasi unterzata rispetto a 100 anni fa.
    Appunto anche il calo che a Modena definisci "poco" evidente, è comunque un calo di 15 cm


    Oltretutto il grosso dell'espansione urabistica si è avuto fino agli anni '60, dopodiché le città sono cresciute con ritmo molto più blando...eppure, la nevosità continua a diminuire

    Io questa cosa la interpreto come un segnale chiaro di diminuzione della nevosità legata all'aumento di temperatura...poi se vogliamo divertirci a giocare al "piccolo scettico", facciamolo pure; può anche essere divertente...ma così sfugge di mano la vista d'insieme dei fatti
    Qui nessuno gioca al piccolo scettico, mi chiedo solo come si possa pensare che siano perfettamente paragonabili una città di 80.000 abitanti tra due fiumi circondata da campagne senza industrie e senza automobili (la Torino dell'Ottocento) e una città metropolitana di 2-3 milioni di abitanti con altrettante auto, centinaia di industrie e di una dimensione 10 volte maggiore
    Dire che il calo della nevosità è imputabile solo al GW è ridicolo e riduttivo. O pensi davvero che una città del genere non sviluppi un'isola di calore rilevante? E per isola di calore non intendo 0,1°/0,2° rispetto al resto, ma 2°,3°, 4° in più.
    Capisci bene che, in assenza totale di GW, la temperatura di Torino sarebbe comunque aumentata. E riguardo questo aumento termico, nei mesi invernali, come dici basta quel 0,1°-0,3° in più per passare dalla nevicata all'acquaneve o neve che non accumula.
    Pensa di avere due stazioni meteo: una in Torino centro, un'altra in un paesino lontano dalla cintura e di dimensioni sostanzialmente stabili, come può essere un paese come Osasco nel Pinerolese (a titolo di esempio), e di avere 200 anni di dati. Entrambi i posti sicuramente mostreranno un aumento delle temperature. Ma l'aumento termico di Torino è per forza maggiore per tutto quanto elencato. Poi, di quanto possa essere maggiore se ne può discutere ovviamente, ma le caratteristiche e i cambiamenti del territorio non possono non essere tenuti in considerazione. Il calo della nevosità del capoluogo piemontese è quindi dovuto a molteplici fattori di cui quello maggioritario è sicuro il GW, ma non è l'unico.
    E questo vale anche per il discorso squisitamente termometrico.
    Termometro in Piazza Castello il 10 giugno 1870, che registra minima, media e massima.
    Stesso termometro in Piazza Castello il 10 giugno 2016, con una configurazione barica assolutamente identica a quella del 1870.
    Qualcuno pensa davvero che possano registrarsi le stesse identiche temperature? La risposta è no, è impossibile, perchè è cambiato il territorio.
    Lou soulei nais per tuchi

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