Il punto è che la nevosità del passato - almeno per quanto riguarda Torino, non voglio mettere troppo in discussione altre città che conosco meno - non è confrontabile al 100% con quella odierna.
Una perturbazione, in un ipotetico gennaio 1800, avrebbe portato 20cm di neve con -1°. La stessa identica situazione oggi porterebbe 5-10cm con +1° se va bene, mentre fuori città (non nell'immediata periferia, intendo fuori fuori) avrebbe fatto come nel 1800.
Non è paragonabile l'isola di calore di una città di 80.000 abitanti circondata da aperte campagne con la stessa città metropolitana - duecento anni dopo - di 2-3 milioni di persone, fabbriche, industrie, capannoni, aree cementate e asfaltate, automobili, camion, tir, e via dicendo.
La nevosità diminuisce per forza, anche senza nessun GW!
Lou soulei nais per tuchi
Chiarisisma soiegazione Walter. C'è da aggiungere anche la predominanza di peggioramenti a carattere "libeccioso" durante l'inverno. Spesso, oltre che alla temperatura adeguata alla neve, a mancare sono anche le precipitazioni. Ciò spiega anche il crollo nivometrico di Biella, città senza l'isola di calore che ha Torino.
Ti quoto al 100%: Il vero problema di questi ultimi anni per Torino e per tutto l'Ovest Piemonte sono state le correnti perennemente sfavorevoli; anche qui in periferia di Torino dove non ci sono quasi mai problemi di temperatura, negli ultimi inverni abbiamo racimolato ben pochi cm di neve a causa della perseveranza dello stramaledetto SW in quota.State tranquilli che arrivassero un po' di sciroccate come voglio dire io Torino non avrebbe nessun problema ad accumulare, anche in centro; ma purtroppo, per adesso, questo ci passa il convento e ci dobbiamo accontentare.
Ragazzi, non facciamo confusione
Un conto sono alcune occasioni sfavorevoli come il libeccio o i minimi bassi. Un conto è il calo della nevosità da decenni per tutti i motivi detti sopra... non confondiamo alcuni inverni sfigati con il problema di base.![]()
Lou soulei nais per tuchi
Può darsi, assolutamente.
Però è più difficile da dimostrare. Non sappiamo quali configurazioni c'erano nell'Ottocento. Ok, ci sono le ricostruzioni, che però hanno un certo grado di approssimazione. Ci sono state siccità invernali (anni Novanta), minimi bassi (2007-2008 e altre situazioni), tempistiche "sbagliate", una buona dose di sfiga... diciamo che tutto ha influito, sicuramente. Però questi fattori sono più difficili da analizzare, cioè non si può andare tanto indietro nel tempo per capirlo..
Lou soulei nais per tuchi
Sì, vabbè Lou....non è l'isola di calore a spiegare il fatto che la nevosità si sia quasi unterzata rispetto a 100 anni fa.
Appunto anche il calo che a Modena definisci "poco" evidente, è comunque un calo di 15 cm
Oltretutto il grosso dell'espansione urabistica si è avuto fino agli anni '60, dopodiché le città sono cresciute con ritmo molto più blando...eppure, la nevosità continua a diminuire
Io questa cosa la interpreto come un segnale chiaro di diminuzione della nevosità legata all'aumento di temperatura...poi se vogliamo divertirci a giocare al "piccolo scettico", facciamolo pure; può anche essere divertente...ma così sfugge di mano la vista d'insieme dei fatti![]()
Ultima modifica di Nix novariensis; 12/10/2015 alle 21:25
Ma non potrai mai dimostrare che la totalità della colpa è da attribuire all'aumento termico. Sicuramente ha un ruolo importante, specie in questi ultimi anni. Questo direi che è chiaro. Ma non può essere il solo fattore. Il calo di Torino è stato ben più evidente di quello avutosi in altre città. Eppure il gw non esiste solo qua.
Quel che penso io e che si tratta di un insieme di cause, tra le quali una parte importante è quella "termica",ma non è la sola. Quel che ci sarebbe da capire è quanto i vari fattori abbiano influito. Anche se, come giustamente dici tu, è un lavoro molto difficile e di non estrema utilità se vogliamo.
Dunque, in mancanza di prove certe a testimonianza del fatto che il calo nivometrico sia di natura esclusivamente termica, ritengo come detto sopra; ergo: non ci sono ancora sufficienti elementi per valutare (e forse mai ci saranno).
La causa principale è senz'altro l'aumento termico, perché le prp invernali sono rimaste costanti (fonte Luca Mercalli)
Poi è chiaro che durante i periodi nivometricamente più depressi concorrono anche altre cause quali NAO+ e così via...ma nel lungo termine emerge chiaramente il segnale termico![]()
Ultima modifica di Nix novariensis; 12/10/2015 alle 22:26
Qui nessuno gioca al piccolo scettico, mi chiedo solo come si possa pensare che siano perfettamente paragonabili una città di 80.000 abitanti tra due fiumi circondata da campagne senza industrie e senza automobili (la Torino dell'Ottocento) e una città metropolitana di 2-3 milioni di abitanti con altrettante auto, centinaia di industrie e di una dimensione 10 volte maggiore
Dire che il calo della nevosità è imputabile solo al GW è ridicolo e riduttivo. O pensi davvero che una città del genere non sviluppi un'isola di calore rilevante? E per isola di calore non intendo 0,1°/0,2° rispetto al resto, ma 2°,3°, 4° in più.
Capisci bene che, in assenza totale di GW, la temperatura di Torino sarebbe comunque aumentata. E riguardo questo aumento termico, nei mesi invernali, come dici basta quel 0,1°-0,3° in più per passare dalla nevicata all'acquaneve o neve che non accumula.
Pensa di avere due stazioni meteo: una in Torino centro, un'altra in un paesino lontano dalla cintura e di dimensioni sostanzialmente stabili, come può essere un paese come Osasco nel Pinerolese (a titolo di esempio), e di avere 200 anni di dati. Entrambi i posti sicuramente mostreranno un aumento delle temperature. Ma l'aumento termico di Torino è per forza maggiore per tutto quanto elencato. Poi, di quanto possa essere maggiore se ne può discutere ovviamente, ma le caratteristiche e i cambiamenti del territorio non possono non essere tenuti in considerazione. Il calo della nevosità del capoluogo piemontese è quindi dovuto a molteplici fattori di cui quello maggioritario è sicuro il GW, ma non è l'unico.
E questo vale anche per il discorso squisitamente termometrico.
Termometro in Piazza Castello il 10 giugno 1870, che registra minima, media e massima.
Stesso termometro in Piazza Castello il 10 giugno 2016, con una configurazione barica assolutamente identica a quella del 1870.
Qualcuno pensa davvero che possano registrarsi le stesse identiche temperature? La risposta è no, è impossibile, perchè è cambiato il territorio.
Lou soulei nais per tuchi
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