Deformazione del suolo
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“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Il paese delle eccellenze ingegneristiche.... E delle scuole antisismiche che si sbriciolano...
Turchia, il terzo ponte sul Bosforo inaugurato dal presidente Erdogan - Corriere.it
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Anche all Aquila é tornata la paura, molte famiglie stanno dormendo in auto, nelle tende, containers, casette di legno....
Immediata e grande solidarieta degli aquilani verso i vicini terremotati, con immediati soccorsi e invio di beni di prima necessita. Il sindaco Cialente mettera a disposizione diversi MAP lasciati liberi da chi é rientrato a casa propria per i nuovi sfollati. Il legame fra LAquila e Amatrice (e dintorni) é storico, e per gli aquilani é come aver subito un secondo terremoto...
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Solo per annotazione , ma è evidente , come finora , la zona dell' epicentro non abbia dato ancora scosse di assestamento rilevanti , rispetto M dell'evento principale , siamo ancora nella fase di assestamento laterale di propagazione della rottura della faglia , infatti le maggior parte degli eventi attuali sono a n/o e a s/e della faglia , nel limite esterno , speso questi terremoti appenninici hanno un evento di assestamento abbastanza rilevante nella stessa zona a distanza di tempo , quindi mi aspetto in futuro prossimo un M5 circa nella zona limitrofa al main shock , oltretutto si nota un Gap proprio nella zona a s/e adiacente nella sequenza avuta finora . Meglio sbagliarsi , ma non sarebbe purtroppo una fattore nuovo sulle dinamiche di questi tipo di terremoti !
PS non così vero che la zona non ha dato segni precursori , forse non poco precedenti , ma se si sonda gli eventi dal 2010 in poi , si nota come ci sono stati , se poi si rileva le scosse su un piano meno superficiale , over 10 km fino ai 60 , si delinea un specie di quadrato che corrisponde ai vertici esterni attuali degli eventi , nella zona ad est della faglia , come di una stress che era in atto da anni sulla direttrice corrispondente !
Gennaio 2016 - Agosto 2016.jpg
Ma la stessa ricerca , su altri parametri , si notano delle similitudini !
max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91- T a n o G. -Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)
Si infatti, come ricordavo diversi messaggi fa quell area é stata attivissima anche dopo il terremoto dell Aquila, e le voci che potesse essere la prossima a scatenare una forte scossa erano insistenti. Cosi come adesso si sta tornando a parlare della Valle peligna, con la sua faglia del morrone, o della marsica... Si é tornati a parlare del radon... Tutti discorsi affrontati pochissimi anni fa. E la risposta é sempre la stessa. I terremoti non si possono prevedere.
Ma adesso a LAquila c é una novita. Le case antisismiche, e ce ne sono molte, e lo sono davvero. E chi ci vive ha scoperto la differenza durante la scossa del 23 Agosto...
Per cui una nuova voce ha iniziato a sollevarsi.... Quella della prevenzione...
Ma prontamente ci é gia stato fatto notare che non é praticamente possibile, quindi non serve neanche sforzarsi ad incominciare.... Non ci sono i soldi...
Aspettiamo quindi, con rassegnazione, senza fare niente, la prossima catastrofe.
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Non capisco il tono del tuo messaggio, i soldi sono pochi ed ora si può provare a fare solo qualche congettura su un programma pluriennale. Se qualcuno ha i soldi da anticipare può tranquillamente utilizzare le detrazioni.
Spesso si parla di modello Friuli, ma bisogna anche capire che quello è stato soprattutto modello di ricostruzione (anche fortunato nella disgrazia grazie a situazioni contingenti),
Terremoto Friuli 1976, quelle case espropriate per ricostruire tutto com'era e dov'era prima. E evitare le new town - Il Fatto Quotidiano
non prevenzione. Modello che ha avuto bisogno di maniere forti, grazie alla lungimiranza dei politici, ma che credo allo stato attuale pecchi di prevenzione, soprattutto perchè le normative antisismiche attuali all'epoca erano sconosciute.
Sarebbe interessante sapere quanto stanno investendo oggi in Friuli per la prevenzione.
E qui veniamo a considerazioni che portano ad evidenti paradossi e contraddizioni.
Nelle zone terremotate attuali si spenderanno soldi per la ricostruzione ed anche per la prevenzione, ma per quest'ultimo aspetto probabilmente le stesse zone in una ipotetica classifica di priorità dovrebbero essere le ultime ad avere fondi. Semplicemente perchè la storia insegna che difficilmente le stesse zone saranno colpite a breve-medio termine (credo si possa tranquillamente azzardare almeno un 20-30 anni).
Provo a spiegarmi meglio:
aver avuto oggi a L'Aquila edifici messi in sicurezza è stato sostanzialmente inutile, considerata la distanza.
Dopo il terremoto dell'Aquila sarebbe stato importante mettere in sicurezza soprattutto le zone adiacenti, considerato anche il fatto che molti esperti si aspettavano un terremoto proprio nelle zone interessate oggi, non L'Aquila.
L'esempio di Norcia messa in sicurezza dopo i suoi terremoti costituisce una eccezione, e comunque Norcia ha goduto della sua sicurezza oggi e per un lungo periodo di tempo in cui altre zone colpite da terremoti gravi non lo erano.
Nella sostanza se vuoi metterti in sicurezza con i fondi pubblici devi sperare in un terremoto che non ti ammazzi prima.
Questo è il motivo per cui insisto anche sull'iniziativa privata.
Che fondi possono aspettarsi oggi le zone (penso al Sannio e alla Calabria) che ora sono le principali candidate al prossimo terremoto distruttivo?
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E' un ragionamento pericoloso, ed in parte, superficiale.
Proprio l'esempio di Norcia è lampante, una zona appena disastrata da un sisma alla quale urgono interventi, per logica è la prima che viene a beneficiare delle dovute adeguazioni. Sarebbe controproducente "apparare i danni" al momento ed intervenire, dopo qualche decennio con gli adeguamenti.
Altra questione, con la quale definisco pericoloso e superficiale il tuo discorso, è il fatto che non tutti i terremoti sono uguali e nulla è scontato.
Sarà che una faglia scarica tutta la sua energia per starsene "buona" nei decenni successivi ma non è una regola.
Da tener conto poi, e qui mi collego all'esempio di Norcia, che buona parte dell'Appennino è interessata da più faglie ravvicinate.
Ad esempio nella zona di S.Giuliano si potrebbe dormire su 7 cuscini, avendo la faglia sottostante scaricato tutta l'energia (?) nel sisma del 2002.
Ma se la zona del Sannio tirasse una steccata, senza adeguamenti, anche quella zona verrebbe devastata.
Pensa poi a zone che sono circondate da 4-5 faglie cosa rischiano in ogni istante, e Norcia non è nemmeno fra queste...
Ti sei dimenticato la parte più importante
Mi pare evidente poi che quando suddivido in spese per ricostruzione e prevenzione è sottinteso che la ricostruzione comprenda anche la prevenzione, con nuove costruzione a norma. Per semplice prevenzione intendo adeguamento a norma di edifici che non hanno avuto danni rilevanti.
A L'Aquila ho ottimi motivi di pensare che siano stati messi in sicurezza con fondi pubblici anche edifici non gravemente danneggiati.
Non sono crollati allora, figurati se avevano danni col terremoto di questi giorni.
Oggi tutti gli esperti dicono che in quella zona il sistema di faglie si è scaricato.
Ha senso investire velocemente nell'adeguamento in quella zona oggi con la scarsità dei fondi che ci sono?
Secondo me no. Ci fossero per tutti ok, ma non ci sono.
Il problema vero è che i fondi per tutti non li hanno trovati in epoche di vacche grasse, figurarsi oggi.
Ed il motivo per cui non si farà quasi nulla oggi è proprio per le tue considerazioni sulla mia "pericolosità", che se ho inteso bene è riferita alla possibilità che oggi spendo qua e domani il terremoto distrugge la.
Questa è una evenienza che ovviamente ritengo scontata ma l'alternativa è che non si farà nulla da nessuna parte.
Se sono un padre e i miei figli 10 figli sono tutti in pericolo ma so che ogni anno ho i soldi per metterne in sicurezza uno solo che faccio, aspetto 10 anni per metterli in sicurezza tutti, col rischio che ne trovo qualcuno morto tra tutti, o spendo ogni hanno quel poco che ho per salvare almeno quello che ritengo più in pericolo?
La risposta è banalmente scontata.
E da questo punto di vista posso accettare il "pericoloso" ma non il superficiale.
I terremoti sono "imprevedibili" ma fino ad un certo punto.
La sequenza dei terremoti storici distruttivi è ben nota, e la sovrapposizione storica della zone interessate da vittime, perchè credo sia questo ciò che più interessa, è irrilevante.
Prima lista che ho trovato.
ECCO TUTTI I TERREMOTI PIÙ FORTI DI M.5,5 DELLA STORIA D'ITALIA | 6aprile.it |
Quando non si sa cosa scegliere si agisce per priorità, per lo stato la priorità è l'edilizia pubblica, in particolare scuole ed ospedali.
Da dove si comincia? Dal maggior rischio. La mappa sismica con le maggiori accelerazioni è nota. E la scienza ci dice che alcune di queste zone sono scariche, forse è meglio partire da altre. Il privato ha già le detrazioni, posso immaginare ulteriori agevolazioni per chi ha basso reddito.
Ma oltre non si va. Molto interessante sarebbe il certificato antisismico da abbinare ad assicurazione obbligatoria. Vedrai come cala il premio se metti in sicurezza. E una vera campagna di informazione.
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Ultima modifica di Rws; 28/08/2016 alle 09:23
Oggi avevo un "esperto" a tavola, si noti le virgolette che ho messo...
Dice che il problema dei crolli sta nelle colonne, che non sono costruite insieme al solaio, così che la calce sia un tutt'uno e non separata, essendo costruite prima le colonne già asciutte quando vai a fare il solaio la calce non lega bene ad esse, ed ecco il motivo dei crolli...
Se ritenete ciò una cosa ridicola siete autorizzati a farvi due risate, altimenti tanto di cappello all'"esperto"... io non essendo competente in materia mi privo di fare simili affermazioni così campate in aria...![]()
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