Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
Ecco, la mentalità che tu esprimi è proprio quella che non sopporto. E' la mentalità del vittimista, che è diverso da vittima, perchè una vittima cerca di rialzarsi anche se non è colpa sua della condizione in cui si trova, mentre il vittimista è colui che rimugina e rimugina, piange, si dispera e lamenta della sua condizione immeritata (purtroppo) e però fa poco perchè si pone obiettivi troppo alti, e proprio così (non) facendo la situazione peggiora ulteriormente.

Sì, si sta facendo quanto possibile. L'UE-28 sta diminuendo le emissioni da almeno 15 anni, l'India sta ancora esplodendo e anche se la sua politica volge al rinnovabile sono sicuro che se progredirà economicamente altrettanto faranno le emissioni anche se prevarranno le tecnologie non fossili, la Cina sta diminuendo già le emissioni ma ammette che aumenteranno ancora fino al 2030 e diversamente non può fare a quanto pare (e se continuasse fino al 2040? Chi lo garantisce?). Gli USA dovrebbero darsi molto più da fare, ma non è affare che ci riguarda purtroppo perchè noi viviamo in Europa e non governiamo gli USA, quindi al di là di fare giuste pressioni che possiamo fare?
E non considero l'Africa, dove probabilmente abiteranno ben più di un miliardo se non due miliardi di persone tra qualche decennio, e non sappiamo ancora che traiettoria di sviluppo seguirà (sempre che la seguirà) e nel caso aumenterà la sua quota di emissioni anche puntando sulle rinnovabili perchè finora sono davvero basse con un'economia ancora non molto sviluppata in molte zone.


Ora, preso atto della situazione cerchiamo di fare il possibile senza parlare a vanvera di obiettivi irrealizzabili (tenersi a +1,5° dalla preindustriale? Ma stanno scherzando considerando che il 2020 è stato a +1,27°?) e senza lamentarsi (perchè ad esempio esternazioni come "salviamo la Terra" o come quelle del presidente di Palau sono solo e soltanto lamenti non costruttivi ma solo di disperazione e sfogo).
I nostri figli avranno una Terra più calda, dispiace ma godranno del benessere che interessa anche noi e anche di più forse, sempre che non arrivi una nuova catastrofe sanitaria o Dio sa cos'altro. E questo benessere è passato anche per questo percorso poco piacevole che stiamo vivendo, e dovremmo ricordarci quando ci lamentiamo che non avremmo oggi le rinnovabili se prima non avessimo attraversato le fasi tecnologiche che hanno portato allo stato delle cose attuale.
L'umanità si adatterà al clima futuro, non capisco perchè non dovrebbe.
Io invece credo che la sua sia la mentalità giustissima di fronte all'evidenza non è vittimismo (se vogliamo metterla in questi termini piuttosto sarebbe la tua ad essere inadeguata), è rispetto nei confronti delle generazioni future per lasciar loro un pianeta vivibile. Cosa diremmo se questo problema si fosse presentato 200 anni prima? Segnaleremmo un'umanità stupida che ha distrutto il proprio habitat a causa dell'inazione di fronte ad una problematica evidente da tempo e che si poteva mitigare in modo netto.
Anche nel vero senso della parola... per fare un esempio alcune aree rischiano di diventare inabitabili perché le temperature sarebbero troppo alte per la vita umana (wet bulb >35°C), e in un mondo a +3°C/+4°C questa soglia critica verrebbe raggiunta regolarmente nel Golfo Persico e occasionalmente in India, parte degli Stati Uniti e non saremmo lontani nemmeno nel Mediterraneo.

Altro esempio, lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento dei mari... non è questione di qualche cm/mezzo metro a Brindisi, ma non è detto che tutti possano adattarsi, secondariamente il livello di innalzamento raggiunto può variare ancora molto in base al riscaldamento raggiunto (vari metri?) e poi visto che il sistema è inerziale non lo inverti e ad un certo punto l'innalzamento del livello del mare si staccherà dall'incremento delle temperature. Nessuno parla mai di cosa ne sarà nel 2200.
Ovviamente non citiamo tutti gli altri aspetti già noti... faccio per dire che non si possono banalizzare gli effetti del riscaldamento climatico basandoci su cosa vediamo ora perché ora stiamo vedendo la punta dell'iceberg, non è nemmeno tutto chiaro come risponderà il pianeta al surplus di caldo certi effetti potrebbero essere potenziati in modo esponenziale, e poco farà una differenza fondamentale. Io non starei qui a scherzare con il fuoco, serve agire.

Venendo al discorso politico ci si scontra con la realtà, anch'io reputo gli obbiettivi e le risposte della politica irrealizzabili e la recente intesa del G20 inadeguata e tecnicamente impossibile perché si pretende il +1.5°C senza scadenze temporali sulla riduzione delle emissioni (!), ma dal profilo scientifico quella soglia di +1.5°C è fondamentale, già ora siamo a +1.X°C quindi molto probabilmente non si riuscirà a rispettare questo obbiettivo, è già una prima dimostrazione che su certi aspetti abbiamo fallito in modo irreversibile.
Siamo in ritardo di decenni, sono 40 anni che c'è sensibilizzazione sulla tematica e poco ha funzionato (solo l'europa ha un po'ridotto) e questo ritardo lo si pagherà. Le conseguenze del GW non saranno quindi quelle degli scenari più rosei!

Il grosso svantaggio per la nostra generazione è che si trova ad agire ad un punto di svolta e già ora stiamo imbarcando acqua, non c'è tempo e il poco avrà effetti esponenziali sul lungo.

Per risolvere una problematica del genere serve intesa ai piani alti, e vedendo le discussioni internazionali di questi giorni siamo in altissimo mare, il miglioramento tecnologico da solo non serve, occorre un'intesa vera.
Inutile nel mondo occidentale chiedere banali sacrifici ai cittadini che sono specchietti per le allodole per la politica, mi sa che andremo ben lontani da questi ambizioni obbiettivi.

Allo stato attuale il pianeta segue il trend del riscaldamento forte, con le misure di mitigazione attuali nella migliore delle ipotesi si può ambire a +2.7°C (mi sembra ben calibrata questa stima del UNEP).