Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
......e per fortuna non lo penso solo io, ma anche forumisti di gran lunga più bravi del sottoscritto e oltre a mat.......questo Sandro:

"Per esempio la neve in siberia sappiamo che crea condizioni di "forcing" sul VP anche stratosferico, la neve la porta il VP ma il VP dipende dai tropici e le differenze tropici-polo, che dipendono dalla situazione di convezione tropicale, che dipende dal Sole e dagli eventi precedenti a quella convezione che dipendono ANCHE dal VP "
In linea generale, il meglio per la propagazione verticale dell'attività d'onda è avere più contrasto termico latitudinale al suolo, un rafforzamento del gradiente termico fra tropici e aree subpolari porta ad aumentare i flussi di calore e di onde. Un grande innevamento sulla parte più grande della terraferma (l'Eurasia) favorisce senz'altro questo fenomeno, soprattutto se per es. accompagnato da tropici più caldi della media (per es. con i Nino).
Ma al contempo, per poter destrutturare il VPS, occorre altresì che in stratosfera, invece, ci sia una riduzione dei gradienti termici latitudinali, altrimenti il rischio è che il VPS sia troppo vigoroso per poter assorbire il flusso di attività d'onda e reagire in maniera anelastica in modo da poter permettere alle onde di rifrangersi al suo interno e poter spezzare l'equilibrio. In tal caso, il VPS reagisce in maniera troppo elastica, le onde tendono a rifrangersi verso i tropici e l'equilibrio fa molta più fatica a spezzarsi.
Il peggio quindi è avere un ridotto gradiente termico latitudinale al suolo (e in bassa troposfera) e un aumentato gradiente in bassa stratosfera.