In linea generale, il meglio per la propagazione verticale dell'attività d'onda è avere più contrasto termico latitudinale al suolo, un rafforzamento del gradiente termico fra tropici e aree subpolari porta ad aumentare i flussi di calore e di onde. Un grande innevamento sulla parte più grande della terraferma (l'Eurasia) favorisce senz'altro questo fenomeno, soprattutto se per es. accompagnato da tropici più caldi della media (per es. con i Nino).
Ma al contempo, per poter destrutturare il VPS, occorre altresì che in stratosfera, invece, ci sia una riduzione dei gradienti termici latitudinali, altrimenti il rischio è che il VPS sia troppo vigoroso per poter assorbire il flusso di attività d'onda e reagire in maniera anelastica in modo da poter permettere alle onde di rifrangersi al suo interno e poter spezzare l'equilibrio. In tal caso, il VPS reagisce in maniera troppo elastica, le onde tendono a rifrangersi verso i tropici e l'equilibrio fa molta più fatica a spezzarsi.
Il peggio quindi è avere un ridotto gradiente termico latitudinale al suolo (e in bassa troposfera) e un aumentato gradiente in bassa stratosfera.
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