A quanto detto da Lorenzo vorrei aggiungere qualche personale ulteriore considerazione.
La prima: il banco di prova dell'inverno attuale.
A livello statistico gli autori dell'OPI dichiarano un indice di correlazione altissimo nella predizione dell'AO invernale in una media (se ricordo bene) trentennale di rilevamento.
Ebbene questo primo anno tale indice ha avuto una performance davvero mediocre e allora delle 2 l'una: o qualche calcolo deve essere ... rivisto oppure l'inverno trascorso rappresenta una notevole anomalìa rispetto la media presa in esame (quasi un unicum climatico direi), dato il fatto appunto che un dato di correlazione contestuale così scarso dovrebbe rappresentare davvero un'eccezione.
La seconda: il rapporto con l'AO
Se lo studio dell'OPI pone le sue radici (input ) su ellitticità ed e eccentricità del vp ottobrino ovvero deve descrivere la capacità e la modalità di penetrazione da parte del vp all'interno del continente eurasiatico (mutuando lo studio di Cohen e facendolo presuntivamente risalire alla "causa primaria" del SAI) al fine di predire l'AO invernale ebbene occorre essere anche coscienti del fatto che tale previsione non si sostanzierà nella puntuale descrizione di un pattern circolatorio invernale e che quindi non può essere intenso come strumento previsionale ma neppure sostanzialmente di un'analisi stagionale, ammesso e non concesso il mantenimento della prcentuale correlazione riportato dagli stessi autori.
Faccio qui un ulteriore considerazione che pare una contraddizione in termini con quanto sopra.
Se le dinamiche d'onda ottobrine descrivono l'AO invernale ebbene allora nelle stesse deve essere contenuta la sintesi delle forzanti tlc non solo in essere nel mese di ottobre ma pure quelle che interverranno nei mesi invernali.
Mi viene ad esempio in mente l'insorgenza di una fase di El Nino che non di rado esordisce proprio nel mese di dicembre......
Questo significherebbe che lo stesso andamento del vortice ottobrino possa stimolarne l'insorgenza attraverso dapprima l'attivazione di onde di Kelvin (sulla MJO) poi attraverso moti meridiani ascrivibili presumibilmente in primis alla cella di Walker e più in alto alla Brewer Dobson Circulation.
Ma allora vorrebbe dire anche un'altra cosa ovvero che nella stessa AO (la cui previsione è nata nella sinergia di tutti gli elementi che creano le dinamiche d'onda ovvero le teleconnessioni) devono essere contenute come output anche implicitamente le stesse teleconnessioni.....
L'AO cioè dovrebbe essere la madre delle tlc che stanno tutte nel suo "grembo".
E' uno studio indubbiamente affascinante ma che ha bisogno in primis di una verifica nei prossimi anni e poi di essere meno legato ad evidenze statistiche.... rischiando così di perdere aderenza con elementi misurabili.![]()
Matteo
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