Ovviamente l’andamento del grafico sarebbe influenzato dal trend attuale di calo. Poi ovviamente ci sono altri fattori che influenzano l’andamento dei ghiacci ma generalmente è come è stato detto, l’ultimo esempio lo abbiamo avuto nel 2020 con seconda parte di inverno ed inizio di primavera trascorsi con VP molto compatto e volume dei ghiacci tra i più bassi della serie storica.
Non ho capito cosa intendi per “forzatura” sul discorso del concentramento del freddo sul Polo in caso di VPT compatto
Per quanto riguarda il discorso dei venti credo ci sia ben poco da dire, una bassa pressione profonda intorno al Polo porta senza dubbio venti notevolmente più intensi rispetto ad una zona di alta pressione. I ghiacci che vengono mandati alla deriva non fanno aumentare proprio per nulla la banchisa, vanno incontro ad una certa fusione
da come scrivi sembra che il freddo si concentri sul polo geografico ma a me pare che resti intrappolato sempre e comunque su tutto il bacino artico.
Ad esempio
E poi in caso di vortice debole ci sono sempre quelle infilate di aria calda fin sul polo che almeno all'apparenza dovrebbero fare molti più danni di venti impetuosi ma comunque freddi
Aggiungo riguardo i venti tempestosi associati ai bassi geopetenziali, che non mi pare proprio
Non ci sono...
Fermo restando che prendere un giorno isolato non ha alcun senso ai fini del discorso, magari sarebbe più opportuno prendere la carta delle rafficheche guardacaso vede raffiche intende proprio nelle zone marginali della banchisa (stretti di Bering, zona nord europea e nord siberiana)
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comunque il discorso sta sforando nella polemica (non è la prima volta da parte tua) quindi per me finisce qui![]()
pazzesca la media NAM per la prima decade di febbraio.Oltre i 3,2.
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Non capisco perchè ogni volta mi si debbano attribuire cose inesistenti. Tra l'altro la polemica nel suo senso nobile è estremamente positiva.
Ho fatto domande ed espresso dubbi. Non ho nessuna verità in tasca.
Se non ti va di rispondere non rispondi e finisce li, e vale per tutti.
Se invece mi posti un paper che spiega bene perchè una AO positiva contribuisce alla riduzione del ghiaccio te ne sarei grato.
Io ho espresso un dubbio più che legittimo, perchè se il freddo scende a basse latitudini con vortici polari deboli mi pare evidente che lo tolgo alla zona in cui serve alla formazione di ghiaccio.
E riguardo i venti tempestosi associati a bassi geopotenziali sull'artico puoi divertirti a (non) trovarne.
La data non è a caso perchè si parlava di fine inverno 2020 e quella tenevo aperta.
Se prendi i singoli episodi troverai un po' di tutto, le correlazioni dicono che le temperature al suolo nell'artico non sono affatto più basse con AO+, con la NAO la correlazione è perfino positiva.
Allegato 581786
Allegato 581785
I venti sono un fattore molto aleatorio, dipende molto dalla situazione specifica del singolo episodio, ma in generale favoriscono l'esportazione di ghiaccio pluriennale verso l'Atlantico lungo la costa groenlandese, che risulta molto penalizzante per la tenuta estiva dell'estensione.
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Qua dovrebbe esserci scritto qualcosa a riguardo
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Tornando a discorsi più inerenti al tema del thread, vado a riprende questo mio intervento di qualche giorno fa. Il debole disturbo a due onde descritto pare comunque insistere per qualche giorno
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questo porterà ad un temporaneo allentamento dei contributi dalla stratosfera, ben individuabile nei soliti grafici del momentum flux a 8 giorni
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Se questa “pausa” dovesse perdurare abbastanza da poter dissipare almeno parzialmente le vorticità in troposfera, potremmo avere una modesta ondulazione del getto collocabile stavolta sul settore europeo. Non mi aspetto assolutamente nulla di eclatante, anzi potrebbe essere tutto molto debole e rapido e in un contesto di NAO comunque positiva ma rappresenta comunque l’unica novità sul piatto. A fine mese è poi ipotizzabile una ripresa degli impulsi dall’alto, siamo ancora lontani dalla fine di questo condizionamento
Ho letto al volo ed alcune conclusioni sono molto interessanti e alimentano i miei dubbi.
Results suggest that decreasing SIC over the Arctic is associated with a reduction in zonal wind speed over all seasons
Meridional wind shows a consistent pattern for both the Arctic and Antarctic seas, with increasing wind speed from lower to higher latitudes associated with the decline of SIC.
magari si continua nel topic dedicato.
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