Qual'è il tipo di dolore fisico più intenso?

**Ciccio Scozzese** · 21/02/2010, 23:12

Originariamente Scritto da neeno

Stessa scena a casa mia: porta semi aperta, stavo uscendo dalla stanza di gran fretta e SBAM! dito mignolo del piede contro lo stipite porta. Mi sono contorto a terra senza emettere suoni per qualche secondo.

Comunque la prima trapanata che ho subito, senza anestesia, me la ricordo ancora dopo 20 anni esatti. Sono ben altri i dolori forti ma personalmente è stato il peggiore che abbia provato. Infatti non sono più andato dal dentista per più di 10 anni.

Era necessario precisare conoscendo certi pirloni qui dentro

**montel-NA** · 21/02/2010, 23:12

Originariamente Scritto da Gio

Quello che volevo dire era la "discrezionalità" con cui si usa; ripeto: sento di dentisti che usano l'anestesia anche per fare la pulizia, quello che avevo io prima la usava solo se doveva trapanarti la polpa.

Allora.
Posto che la soglia del dolore non è la stessa per tutti...
... e posto che anche una banale ablazione del tartaro in pazienti con sezioni di radice scoperta - ricca di terminazioni nervose - può rappresentare una manovra estremamente spiacevole....
.... ebbene, anche io faccio parte della categoria di coloro che praticano l'anestesia locale SOLO QUANDO NECESSARIO. Ossia, quando c'è rischio reale di sentire dolore.
Somministrare anestetici locali come qualunque sostanza farmacologicamente attiva la ritengo una pratica da eseguire solo quando il bilancio costo/beneficio (clinicamente parlando, ovviamente....) pende dal lato di quest'ultimo.
Altrimenti ritengo sempre inutile somministrare sostanze che, anche se in misura limitata, abbiano un qualsivoglia potenziale dannoso per l'organismo.
Ovviamente, prima richiedo il consenso del paziente. Se questi è eccessivamente pavido e non sussistono rischi connessi alla somministrazione dell'anestetico (es. allergie, gravidanze, ecc.), procedo ugualmente ad eseguirla perchè indispensabile ai fini della corretta esecuzione del trattamento terapeutico.

**Gio** · 21/02/2010, 23:14

Originariamente Scritto da montel-NA

Allora.
Posto che la soglia del dolore non è la stessa per tutti...
... e posto che anche una banale ablazione del tartaro in pazienti con sezioni di radice scoperta - ricca di terminazioni nervose - può rappresentare una manovra estremamente spiacevole....
.... ebbene, anche io faccio parte della categoria di coloro che praticano l'anestesia locale SOLO QUANDO NECESSARIO. Ossia, quando c'è rischio reale di sentire dolore.
Somministrare anestetici locali come qualunque sostanza farmacologicamente attiva la ritengo una pratica da eseguire solo quando il bilancio costo/beneficio (clinicamente parlando, ovviamente....) pende dal lato di quest'ultimo.
Altrimenti ritengo sempre inutile somministrare sostanze che, anche se in misura limitata, abbiano un qualsivoglia potenziale dannoso per l'organismo.
Ovviamente, prima richiedo il consenso del paziente. Se questi è eccessivamente pavido e non sussistono rischi connessi alla somministrazione dell'anestetico (es. allergie, gravidanze, ecc.), procedo ugualmente ad eseguirla perchè indispensabile ai fini della corretta esecuzione del trattamento terapuetico.

Grazie Luca.

**the_pise** · 21/02/2010, 23:14

Originariamente Scritto da Edo1990

Era necessario precisare conoscendo certi pirloni qui dentro

malizioso...

**Borat** · 21/02/2010, 23:15

Originariamente Scritto da Gravin

Non è rivolto a te, sia chiaro..
Questa è una cazzata disumana, passatemi il termine forte ma non riesco a trovarne uno che riesca a rendere meglio l'idea di ciò che penso e di ciò che è nella realtà dei fatti.

Urca.

Morfina e insufficienza respiratoria nei malati terminali, una 'leggenda metropolitana' - Yahoo! Salute

La scoperta è posteriore alla stesura del libro. Se ricordo bene il libro è della fine anni Ottanta-inizio Novanta. Forse a quei tempi prevaleva la leggenda.

**Viking87** · 21/02/2010, 23:18

Per quanto mi riguarda è stata l'appendicite all'età di 8 anni dolore immenso prima e post dell'operazione , la cosa più fastidiosa e che non potevo nemmeno ridere peggioravano solo le cose

**Ciccio Scozzese** · 21/02/2010, 23:18

Originariamente Scritto da the_pise

malizioso...

prevedevo un tuo intervento,o del Fabry...quindi ho messo le mani avanti!

**neeno** · 21/02/2010, 23:20

Originariamente Scritto da Edo1990

Era necessario precisare conoscendo certi pirloni qui dentro

Per una volta passo

Un'altro dolore atroce: distendere il gomito per fare la lastra quando mi sono rotto l'osso cadendo dalla bici.

**montel-NA** · 21/02/2010, 23:23

Originariamente Scritto da fabry72

io ho avuto un incidente simile giocando a calcio (pero' ho fatto fuori anche il menisco esterno e lesionato oltre al crociato anteriore, distrutto, i collaterali)... il dolore pero' e' stato tutto sommato poco.
ricordo di essere addirittura tornato a casa con l'autobus da solo.. seppur zoppicando.

Io quel Crack all'interno del ginocchio non lo dimenticherò facilmente....
Il dolore fu acuto e breve, ma inizialmente mi impediva di alzarmi in piedi, dopo le decine di metri di capitomboli a cui fui costretto a seguito della caduta.
Dopochè si attenuò al punto che, dopo esserci qualificati, io e l'amico ortopedico (!!!!) con cui stavo sciando, al P.S. della cabinovia dove fui trasportato in barella (passaggio indispensabile per non venir portato in ospedale), mi feci successivamente trasportare alla mia automobile e guidai fino all'albergo.
La sera poi si gonfiò tutto, ebbi un modesto rialzo febbrile e cominciò a farmi male, al punto che mi si irrigidì l'arto.
Tornato a Napoli il giorno dopo e sottopostomi agli esami di rito, di lì ad una settimana dall'incidente, mi vidi confermata la diagnosi che, clinicamente, mi aveva già formulato l'amico ortopedico di cui sopra....