Mi sembra che in Italia molti hanno la casa di proprietà, le vacanze mis embra che molti le fanno, quindi poi così tanto male non si vive. Il problema è che manca un'apertura maggiore ai giovani (tocca smuovere la gerontocrazia).
Aggiungo, prima che partano bordate di accuse, io non ho ancora la macchina, all'estero sono stato 2 volte in 29 anni, ecc., insomma non sono una persona ricca prima che qualcuno mi accusi di ciò
Par di sentire uno spot governativo indipendentemente dal colore del governo ...
E ci mancherebbe pure che la maggioranza della fu settima potenza economica non riuscisse a permettersi una settimana di vacanza.
Ed è pure vero che molti hanno la casa di proprietà, ma andiamo a vedere come se la sono procurata questa casa di proprietà quelli della mia generazione o immediatamente successiva. Leggasi quanti si possono permettere un bell'appartamento ampio per moglie e figli senza fare mutui a tempo indeterminatoo senza l'aiuto delle famiglie.
La differenza di prospettiva tra chi ogni giorno vede che le cose migliorano, che la vettura che ti puoi comprare si allunga, o che aumentano i mq della casa che ti puoi comprare (mutuo o meno) con il tuo stipendio e coloro che invece devono faticare per conservare quanto si son comprati i genitori 20 anni fa è chiara oppure no?
O il tutto si misura con le code del 1° agosto o con il pieno nei ristoranti l'ultimo dell'anno?
Anche perchè i dati dei consumi, per esempio, delle ultime vacanze natalizie comprensivi delle spese per i saldi sono pubblici ... Vediamoli pure ...
Come lo sono i dati della produzione industriale se vogliamo allungare l'orizzonte temporale.
E comunque sì. Stiamo meglio della maggioranza della popolazione mondiale.
Consoliamoci pure con chi sta peggio ... E' stimolante.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Penso che qui in Italia (anche al nord, ove l'apparenza "grafica" non è diversa dagli altri posti dell'Europa che stanno "bene") ciò che uccide sia l'elevato livello di incertezza lavorativa fino a circa 35 anni; anche escludendo tutti i discorsi su bamboccioni & co., non sapere se si avrà un reddito in un orizzonte temporale di 3 anni induce a non consumare, situazione che in un'economia "avanzata" non è ottimale, dato che la maggior parte degli investimenti rende poco. Probabilmente staremmo meglio se le nostre banche ci proponessero massicciamente di investire nei paesi emergenti, almeno potremmo partecipare indirettamente alla loro crescita![]()
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Mah,che stiamo meglio di qualcun altro mi pare sicuro! Però quando si parla di questi argomenti molte volte incontro persone che fanno orecchi da mercanti. Non vogliono sentire parlare di brutte cose in Italia,nè di brutta situazione economica,perchè urta il loro smodato nazionalismo... La mia idea è che bisogna sicuramente riconoscere i meriti del nostro Paese (sistema sanitario su tutti),ma quando sento parlare che "la disoccupazione in Italia è più bassa rispetto ad altri Paesi" e poi mi si fa il confronto ESCLUSIVAMENTE con SPAGNA e PORTOGALLO (è successo al TG1,qualche sera fa),ecco,mi girano un pò le scatole.
Lou soulei nais per tuchi
L'Italia non è mai stata, in realtà, questa settima potenza. Ci sono stati anni nei quali sparando i costi di acquisto nel debito pubblico si sono fatte industrie. Per cui nella diciamo "misura istantanea" potevamo anche risultare in tale posizione di graduatoria. Ma se vediamo il tempo come una dimensione come tutte le altre e prendiamo atto che prima o poi i nodi vengono al pettine (e che non è tanto matematicamente corretto pensare a quanto si "produce" senza pensare a quanto costa produrre e a quanti debiti e interessi passivi ci sono da pagare per produrre), vediamo che era qualcosa di fittizio, fumo negli occhi. Siamo sempre stati in rosso, almeno dagli anni Ottanta in avanti. La Milano da bere era un'inchiappettata storica. Avevamo tanti bei macchinari e capannoni, tutti da pagare, non avevamo i soldi per pagare, e abbiamo buttato le cambiali nelle culle.
Il treno è andato ragazzi, non ci riprenderemo tanto facilmente - e a mio avviso non ci riprenderemo più. Si va sugli scogli. Bisognava investire in istruzione, tecnologia, ricerca e innovazione ancora nei primi anni Settanta, questo non è stato fatto, il treno è passato e noi siamo rimasti a terra. Ora non so se si possa fare qualcosa per rimediare. A mio avviso no. Ma si sta facendo il contrario, si disinveste dall'istruzione e dalla tecnologia prenotando un futuro da ghetto industriale di qualche paese in via di sviluppo. Fra qualche anno sorrideremo sdentati (perché il dentista costa troppo per potersi permettere le cure e conviene farsi togliere i denti cariati) in case da bidonville come gli inglesi nei primi anni Novanta (quando sorridevano a pianoforte per effetto delle politiche della Tatcher).
Massimo, io non mi riferivo a te infatti ma a Borat ( noto personaggio di fantasia :D ) che alcune pagine fa aveva detto che in Italia ci sono molti più vecchi che giovani e giovanissimi e che quindi secondo i demografi la nostra nazione è destinata al declino, anche culturale. Borat poi ha aggiunto successivamente che è favorevole che i giovani che hanno studiato vadano all'estero, perchè qui ci sono pochi sbocchi o il lavoro è spesso sottopagato, quindi non c'è meritocrazia ma per lo più clientelismo, e qui non proseguo.....
Il mio pensiero l'ho già esposto a pag. 4 di questo topic, non solo l'Italia ma tante nazioni europee hanno una prospettiva di decrescita per via del picco di tanti minerali e metalli e per il non avere investito in ricerca e sulla scuola negli anni passati e tuttora, ovviamente, e per il peso eccessivo del debito pubblico 1° in Europa. Ma al contrario le sperequazioni sono aumentate nel reddito e nelle opportunità di lavoro tra i giovani e meno giovani, e nel mentre l'industria del lusso (auto sportive di lusso, yacht, gioielli, vestiti dell'alta moda, arredamenti e ceramiche firmate etc.) è andata sempre bene negli ultimi anni, chissa perchè, io un'idea ce l'avrei tipo corruz., maf., evas., appalt. p. truc. , privilegi, no concorrenza in ogni settore, concessioni stat. svendute, privatizzaz. per favorire gli amici, e tanto altro ancora che non ci facciamo mai mancare. Contemporaneamente c'è stato in passato e proseguirà un ulteriore aumento della popolazione anche o solo per via dell'immigrazione dall'Est Europa o da Africa e Asia, per cui la disoccupazione e il precariato aumenterà anche tra gli italiani.
A meno che si è disposti ad accettare condizioni sociali ed economiche in forte peggioramento negli anni a venire per gli eventuali figli che verranno, è meglio che di figli se ne facciano il meno possibile o essere preparati all'idea che potranno avere l'esigenza di emigrare all'estero, ma anche lì lo sviluppo non è infinito in un mondo dalle risorse finite e con una popolazione tuttora in aumento per giunta, tipo colonia di batteri come hai ben detto.
I problemi seri incominceranno già fra 2-3 anni in Italia, noi del Sud Italia già siamo abituati all'emigrazione verso il Nord e al declino economico e alla sottocupazione, vedo che quelli del Nord ora ne iniziano a prendere coscienza della possibilità concreta anche per le loro lande, e cercano giustamente delle soluzioni. Ma ricordate che la recessione dopo un periodo di 2-3-4 anni di crescita dello zero virgola qualcosa, riprenderà in maniera violenta, quindi non cercate soluzioni tampone ma stabili nel tempo e con solide fondamenta.
Sarà una situazione a cui non saremo abituati, poichè abbiamo avuto sempre l'idea di poter vedere migliorare le proprie condizioni di vita con il susseguirsi delle generazioni. Accettare una decrescita è difficile e porta spesso alla depressione o addirittura alle estreme conseguenze se non ci si è adeguatamente preparati psicologicamente e dal punto di vista dell'organizzazione della propria attività e dell' adattamento al cambiamento, e alla diminuzione delle opportunità e delle risorse disponibili.
Che Dio ce la mandi bona a tutti!!
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Diciamo che la piramide generazionale non è proprio proprio già invertita. Per effetto della chiusura delle porte dell'immigrazione senza dubbio lo sarà. Per questo dico che resteranno quatto vecchi, i quali essendo però autoctoni, parleranno probabilmente un ottimo dialetto - anche per effetto del fatto che coloro i quali hanno studiato un po' proveniendo da classi sociali prive di patrimoni propri e agganci e paraculi che ne possano facilitare l'accesso a posizioni lavorative desiderabili (in parole povere, senza raccomandazione) andranno via se potranno.
Per il resto confermo tutto. E' proprio così.
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