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  1. #10201
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    E tanto per non far sembrare il deep impact una cosa troppo negativa...

    Gdf in Regione, indagati 57 consiglieri "Rimborsati anche i giocattoli coi soldi pubblici" - Napoli - Repubblica.it

    Carcere? Pene corporali? No, affatto. Libertà assoluta.
    Ma rimborso con il 100% di mora. Vedi che la piantano, 'ste merde...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #10202
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Un po' le sfighe cinesi, un po' quelle egiziane... Poi? La copertina de Le Scienze di questo mese è dedicata al "Deep impact"... Forse ci siamo...
    Mi sa più quelle cinesi,giacchè l'Egitto economicamente è andato.
    E' una Grecia con 80 milioni di abitanti ed un PIL procapite che è sì e no un quarto di quello ellenico,pur deperito nel modo che sappiamo.

  3. #10203
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da andre95 Visualizza Messaggio
    Premetto che di economia non ci capisco molto ma approfitto di questa discussione per chiedervi una cosa.
    La tassazione nel nostro paese è elevata e nonostante ciò si pensa ad aumentare ancora le entrate dello stato
    ad esempio con l'aumento dell'iva.
    Ma perchè lo stato italiano ha bisogno sempre di più soldi?
    Voglio dire, deduco che la spesa dello stato sia aumentata ma per quali motivi?
    Perchè nessuna cosa sulla Terra si auto-alimenta quanto la spesa pubblica di uno Stato inefficiente.

  4. #10204
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    In teoria sarebbe una buona notizia... Solo che il nostro problema non è esattamente aumentare la spesa pubblica seppur in ottica di investimento...

    Conti pubblici, più flessibilità per l'Italia. Via libera agli investimenti per la crescita - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it


    Temo che il risultato finirà per essere l'n-esimo rinvio alle calende greche dei tagli necessari. E la soluzione ideale per questo governo che tutto sta facendo tranne fare qualcosa... Ma in fondo che fretta c'è...
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  5. #10205
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Un'altra notizia non certo "brutta" potrebbe essere questa, peraltro a livello europeo:

    Ue: primi passi verso l'eurobond (MF) - Dow Jones - MSN Italia


    Dubito pero' che sino a fine elezioni tedesche (settembre) si possa "muovere" qualche cosa di concreto in tal senso.....

    Felice di essere smentito, ovviamente.


    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

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    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
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    Ciao Alessandro......

  6. #10206
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Beh... Il fatto che se ne parli e che si studi l'argomento è già un discreto passo.
    E fortunatamente settembre è vicino.
    D'altra parte o si va in questa direzione o si scompare... Chissà che non vinca l'istinto di conservazione...
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  7. #10207
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Beh... Il fatto che se ne parli e che si studi l'argomento è già un discreto passo.
    E fortunatamente settembre è vicino.
    D'altra parte o si va in questa direzione o si scompare... Chissà che non vinca l'istinto di conservazione...
    E' un po' quello che penso pure io da tempo, ormai: c'e' da dire che tale argomento non e' proprio "vergine" anche se effettivamente ora, oltre a parlarne/ipotizzare qualche cosa "a parole" come e' stato solo fatto, almeno e' nato ufficialmente un gruppo di lavoro !

    In un momento ove la merda che puzza meno e' gia' un qualche cosa di positivo, direi che tale cosa sia un bel passo avanti, dai !


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    Ciao Alessandro......

  8. #10208
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    In teoria sarebbe una buona notizia... Solo che il nostro problema non è esattamente aumentare la spesa pubblica seppur in ottica di investimento...

    Conti pubblici, più flessibilità per l'Italia. Via libera agli investimenti per la crescita - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it


    Temo che il risultato finirà per essere l'n-esimo rinvio alle calende greche dei tagli necessari. E la soluzione ideale per questo governo che tutto sta facendo tranne fare qualcosa... Ma in fondo che fretta c'è...
    Massimo per me c'è solo da preoccuparsi , dato che qualcuno sta già postando twitter di vittoria \fp\\fp\

  9. #10209
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da andre95 Visualizza Messaggio
    Premetto che di economia non ci capisco molto ma approfitto di questa discussione per chiedervi una cosa.
    La tassazione nel nostro paese è elevata e nonostante ciò si pensa ad aumentare ancora le entrate dello stato
    ad esempio con l'aumento dell'iva.
    Ma perchè lo stato italiano ha bisogno sempre di più soldi?
    Voglio dire, deduco che la spesa dello stato sia aumentata ma per quali motivi?
    Ciao.La tua domanda è abbastanza complessa e obbliga a una risposta un po' lunga . Ripercorriamo un attimo la storia delle finanze pubbliche italiane.

    La spesa pubblica italiana è aumentata in modo spaventoso non negli ultimi anni ma fra la fine degli anni '70 e soprattutto gli anni '80. Fino alla crisi petrolifera del 1979-80 l'Italia era un Paese in perfetta salute finanziaria, con una tassazione e un livello di spesa moderata, che veniva in parte finanziata con debito pubblico a un tasso di interesse basso (2-3% circa del PIL), debito pubblico che arrivava nemmeno al 60% del PIL (mentre oggi, per rendere l'idea è al 130%).

    All'inizio degli anni '80 la crisi petrolifera ha coinvolto in primo luogo i paesi britannici ma ha sfiorato anche l'Italia; al seguito di questa crisi si è però verificato un fatto nuovo, ossia la ripresa economica senza creazione di nuovi posti di lavoro (disoccupazione italiana che sale dal 7,4% del 1983 al 9,6% del 1987).Questo ha spinto lo Stato italiano a reagire con manovre che consentivano ai nuovi disoccupati di continuare ad avere un reddito simile a quello di prima, cioè con aumenti di spesa pubblica senza aumentare di pari misura le tasse (e quindi prendendo a prestito).

    Tutto ciò però si scontrava con due eventi che rendevano, in quel momento, più difficile prendere a prestito cioè: 1) il divorzio tra il Tesoro e la Banca d'Italia avvenuto nel 1981 ha fatto si che da quel momento in poi la banca nazionale non era più obbligata ad acquistare i titoli di Stato che rimanevano invenduti nelle aste; 2) la politica di abbassamento del prezzo dei titoli (o aumento del tasso di interesse che è la stessa cosa) adottata dagli USA e dalla Gran Bretagna in quegli anni, ha spinto anche l'Italia, loro concorrente ad alzare il tasso di interesse sui titoli e quindi a pagare di più gli investitori, il che significa maggior difficoltà a finanziare il proprio debito.

    Si è venuto così a creare un enorme debito pubblico, il quale è poi aumentato ulteriormente quando gli investitori, preoccupati dalla misura con cui esso cresceva, hanno richiesto tassi più alti, il che significava nuovo debito per pagarli e così via, finchè nel 1992-1993 questa situazione è diventata insostenibile e si è rischiato per la prima volta il default dell'Italia. A quel punto l'Italia, per poter continuare a finanziare il proprio debito, ha dovuto effettuare manovre di c.d. austerity.

    Ma l'austerity se ci pensi può essere fatta in due modi: o tramite nuove tasse, o tramite tagli alla spesa pubblica. Il problema è che per i politici, aumentare le tasse, per quanto impopolare sia, è molto più conveniente che tagliare la spesa e privatizzare, specie in Italia. Tagliare la spesa in primis significa licenziare dipendenti pubblici, privatizzare aziende pubbliche, tagliare alcuni fondi al welfare: insomma, sono manovre fortemente impopolari in un Paese dove i dipendenti pubblici sono circa 4 milioni, ossia oltre un decimo del bacino elettorale complessivo! Per questo si preferisce ricorrere all'aumento delle tasse per fare fronte alle ormai sempre più continue crisi del debito. E' stato così nel 1992-1993 ed è stato così anche con Monti lo scorso anno (da me ampiamente criticato infatti proprio per questo motivo). Il motivo x cui ciò avviene è quindi del tutto politico.

    Il problema in questo caso è che, come ho già scritto precedentemente, siamo arrivati a mio avviso al punto di non-ritorno di un Paese fondato in tutto e per tutto sull'interventismo statale. Siamo arrivati a un punto in cui tutto il sistema è basato e fondato sulla spesa pubblica, e il rapido declino che è in corso da ormai quasi 10 anni, ci sta mettendo contro una durissima realtà, ossia che un sistema basato sulla spesa è insostenibile. Urge una svolta seria che sposti in massa le risorse dal pubblico al privato, tagliando la spesa e abbattendo le tasse, e sicuramente non sarà una svolta indolore per alcune categorie, ma è assolutamente necessaria.

    L'Opinione delle Libertà
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  10. #10210
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Sia chiaro: di vittoria si tratta visto che chi ha spinto di più in questa direzione siamo noi.
    Il bello però viene ora: dopo aver vinto il GP hai 2 possibilità: usare il premio della vittoria per investire nella galleria del vento e migliorare la vettura del prossimo anno oppure andare al casino e giocarsela a roulette e baldracche.
    Preferisco non fare previsioni sul tipo di "investimento" che sceglieremo noi.................
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