E' che faccio fatica a prendere sul serio uno che parla di gattopardi quando nell'occasione buona è stato il miglior gattopardo della storia...![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Discutibileanche perché da profano credo che più gente lavori ci sono più entrate nelle casse dello Stato , di conseguenza si potrebbe pensare ad una bella sforbiciata al cuneo fiscale .. In questa situazione penso sia impossibile una diminuzione delle tasse..almeno che non si pensi di fare tagli nel settore pubblico altro tabù
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Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Comunque il fatto di premere per la partenza dell' "operazione TFR" con il prossimo Febbraio, mi puzza tanto di contentino elettoralistico (in previsione di chiamata alle urne, sempre piu' probabile).
Sarà perché considero il giochino degli 80 euro un mero antipasto, cui ovviamente parecchi italiani hanno abboccato.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Impossibile no ma il governo dovrebbe agire con l'abilità e l'autorevolezza che aveva De Gasperi(avendo invece alla guida un buon venditore di tappeti,come sappiamo):
http://www.lavoce.info/riforme-credi...l-3-per-cento/
Il Governo italiano potrebbe sfruttare lo strumento(dello sforamenton del 3%) in due modi. Il primo consiste nel presentare un piano di riforme e chiedere alla UE un contributo per coprirne i costi di breve periodo. Per esempio, il Jobs Act delineato dal nuovo Governo comporta alcuni costi rilevanti, a cominciare dal sussidio universale per chi perde il lavoro. Un secondo esempio è l’eventuale riduzione del personale nella pubblica amministrazione, dove ogni recupero di produttività non può che passare da una riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego e dall’innesto di competenze meno obsolete: un intervento simile dovrebbe essere accompagnato da forme ad hoc di ammortizzatori sociali. Se questi costi (almeno in parte) venissero indirettamente coperti dal bilancio comunitario, potremmo fare quelle riforme senza infrangere la soglia del 3 per cento.
La seconda strada, forse più fattibile, consiste nel concordare una modifica degli accordi contrattuali con i partner europei, anche sfruttando la nostra presidenza di turno nel secondo semestre di quest’anno. In pratica, si potrebbe prevedere che gli le riforme strutturali possano essere scambiati con maggiori margini di flessibilità di bilancio. L’Italia non ha problemi di accesso ai mercati. È in grado di finanziare gli interventi temporanei di cui sopra. Gli accordi contrattuali dovrebbero solo concedere questa flessibilità nello sforamento del deficit, a patto che se ne stabiliscano i tempi di rientro e si approvino, nero su bianco, riforme in grado di rilanciare la crescita potenziale.
Insomma, le regole fiscali sono un po’ come i controlli di velocità: di solito cerchi di rispettarli, ma se scatta l’emergenza premi il piede sull’acceleratore e metti in conto il rischio di una multa. L’importante è non esagerare, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.
Per questo motivo, un eventuale ingresso nella Pde(Procedura per deficit eccessivo) dovrebbe far parte di un strategia precisa e ben comunicata, che potremmo riassumere così: facciamo alcune riforme strutturali e riduciamo la spesa pubblica, abbassando allo stesso tempo le tasse; l’eventuale temporaneo sforamento del 3 per cento si accompagna ad azioni capaci di aumentare il potenziale di crescita, rendendo perfino più credibile la riduzione del rapporto debito/Pil nel lungo periodo.
Ma la situazione attuale del mercato del lavoro e' nientemeno che la conseguenza dell'iper-regolamentazione (non solo in termini di numerosità ma anche di confusione e caos legislativo) che e' iniziata proprio dagli anni '70, una situazione nella quale peraltro, grazie all'istituto vecchio e inutile della CIG si continua a tutelare il posto di lavoro e non il lavoratore.
Sinceramente non capisco chi dice che una minore regolamentazione del mercato del lavoro unita a una maggiore tutela del lavoratore tramite un sussidio universale, favorirebbe la crescita della disoccupazione. Chiaramente ad una riforma del mercato del lavoro tipo togliere l'articolo 18, andrebbe affiancata la svolta sotto il piano fiscale che tutti conosciamo e che finche non si avrà le palle di prendere determinate decisioni sarà inattuabile.
Comunque, in questi giorni (tra mercoledì e oggi, che sono appena tornato purtroppo) sono stato a Vienna per collaborare con mio padre ad una fiera, e mi sono informato su come stanno le cose li in Austria dal lato economico. Intanto hanno come limite massimo al contante 40000 euro, con il risultato che la gente può spendere più liberamente (senza vincoli assurdi col solito pretesto di cacciare gli evasori
) . Altra cosa, diversamente che da noi non esistono ne gli studi di settore ne gli accertamenti casuali dell'Agenzia dell'Entrate. Ma la cosa più interessante dell'Austria riguarda il mercato del lavoro, ho letto un articolo in tal proposito il giorno prima di partire, domani ve lo posto.
Ad ogni modo l'Austria come clima, come cucina, come Paese in se e anche da un punto di vista naturalistico/paesaggistico e' veramente meravigliosa, non nascondo che oggi pomeriggio dopo aver passato Villach mi e' venuta una certa tristezza.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Bei dati anche dalla Germania......
Germania: -4% m/m produzione industriale agosto (-2.8% a/a)
MILANO (MF-DJ)--La produzione industriale in Germania e' diminuita del
4% m/m ad agosto, in calo rispetto al consenso degli economisti a -1,5%
m/m.
Lo ha reso noto il Ministero dell'Economia tedesco aggiungendo che, su
base annuale, la produzione industriale e' scesa del 2,8%.
Sempre ad agosto, l'output del comparto manifatturiero e' diminuito del
4,8% m/m e quello del settore costruzioni e' sceso del 2% m/m, ha concluso
il Ministero.
red/est/rug
(fine)
MF-DJ NEWS
0708:29 ott 2014
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Parlando di paesi piu' simili a noi ...
http://www.lastampa.it/2014/10/07/ec...WN/pagina.html
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