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  1. #11351
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Premetto che devo controllare meglio, ma se da un lato (ovviamente) il sistema retributivo ora non puo' piu' comunque stare in piedi com'era impostato un tempo, dall'altro mi sembra di ricordare che il "crollo" del sistema sia dovuto anche al fatto che ai fondi dell'Inps, alla fine, ci attingono ben oltre le pensioni (e non solo cio' che riguarda la previdenza, appunto...)
    Ripeto pero', devo verificare in merito.
    Il fatto che si peschi dall'INPS o dal PIPPS è una questione "normativa".
    Il problema che conta è la sostenibilità finanziaria a lungo termine. E il vecchio sistema non lo era. Punto.
    E fermo restando che le pensioni continueranno a essere pagate che si fa? Meglio un sistema di calcolo sensato, come quello attuale che, si spera, vada a regime prima possibile, o un bell'aumento di imposizione a carico della fiscalità generale (tanto per mescolare ulteriormente i calderoni) per continuare a garantire un trattamento finanziariamente iniquo ai danni dei posteri (tanto quando tocca a loro, gli "attuali" o son morti o han cambiato mestiere...)?

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Qui non sono molto d'accordo, anche se in fondo mi auguro di avere torto e tu ragione, alla fine !
    A meno che uno si accontenti di prendere, come pensione, circa il 30, forse 40% dell'ultimo stipendio (cosa non impossibile se uno, appunto, prendera' cifre non certo...comuni ! )
    Ovviamente io non parlo da tecnico, ma da utilizzatore di vari strumenti di calcolo comparsi un po' ovunque. E non ho la più pallida idea di che calcoli facciano internamente.
    Ma so che impostando il mio stipendio attuale, il mio attuale versamento alla previdenza complementare e il 1° giorno utile per andare in pensione (quindi circa a 127 anni ) ho ottenuto coperture variabili che vanno dal 98 al 104%.
    Immagino che il riferimento sia lo stipendio attuale ovviamente; il che significa che se negli ultimi 5 anni di vita lavorativa guadagnassi il triplo di quanto percepivi prima ovviamente ti attacchi visto che la contribuzione corrispondente dura 5 anni e non 40... Come è giusto che sia.
    Ultima modifica di FunMBnel; 23/10/2013 alle 16:53
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #11352
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Adrisessanta Visualizza Messaggio
    Qualcuno dice che è giusto che noi lavoriamo più a lungo, dal momento che siamo stati fortunati ad avere un lavoro per 35/40 anni consecutivi, per cui non dovremmo lamentarci ed essere soddisfatti in quanto “privilegiati”! Ma la piccola testolina di c…o che dice questo, lo sa quanto ci è costato il “privilegio” di lavorare in modo continuativo per tutti questi anni? Lo sa che per farlo ci siamo dovuti adeguare ai lavori anche più umili che nessuno farebbe mai, tantomeno chi asserisce questa baggianata? Lo sa che da ragazzino mentre gli altri vivevano bellamente la propria adolescenza noi ci alzavamo al mattino presto per recarci al lavoro e non certo per svolgere attività di concetto? Lo sa che pur di continuare a portare a casa lo stipendio (e versare i contributi per la pensione che oggi ci vorrebbero rubare) abbiamo cambiato lavoro tantissime volte adeguandoci ogni volta ai sacrifici che questo comportava? Sopportando le umiliazioni più cupe pur di mantenere il lavoro? Lo sa che la sera quando tornavamo a casa invece di uscire a divertirci con i nostri coetanei crollavamo nel letto addormentati perché la mattina dopo si ricominciava? Per fare esperienza, come apprendisti eravamo sottopagati, senza aver paura di sporcarci le mani e di fare lavori in orari non "tradizionali"… e facevamo quindi una montagna di ore… senza contare i calci nel sedere. Per quanto riguarda le ferie non se ne parlava nemmeno, in un anno facevi due settimane e stop.

    Nonostante la crisi ci sono ancora alcuni settori che offrono opportunità di lavoro, ma chi dice che noi siamo dei fortunati evidentemente non è disposto a vivere la propria vita nel modo che ho descritto sopra. Per cui questi “signori” abbiano almeno la compiacenza di non chiamarci “fortunati” o "privilegiati" perché abbiamo lavorato fin da ragazzini, ma molto più realmente ci chiamino dei volenterosi impossibili da imitare, la cosa ci si addice sicuramente di più.
    E’ vero le aziende anche oggi mortificano i giovani lavoratori pagandoli una miseria e sfruttandoli fino all'osso, ma è esattamente ciò che abbiamo fatto noi. La domanda quindi è: chi è disposto a fare altrettanto? Chi avrà il coraggio di farlo, dopo avere pagato un caro prezzo in fatica, sudore, umiliazioni, compromessi, delusioni, amarezze ecc.ecc. si ritroverà con 40 anni di versamenti contributivi effettuati. Dico a loro che tutto ha un prezzo!!! A noi nessuno ha regalato nulla, ci siamo solo rimboccati le maniche, ci siamo messi in gioco da ragazzini perché costretti dagli eventi e dalle necessità famigliari.

    Ora non potete dirci solo che siamo stati “fortunati”, perché in questo caso la fortuna come la chiamate voi ce la siamo costruita con le nostre mani, con il sudore della fronte. Molti dei lavori che abbiamo fatto noi all’epoca, oggi li svolgono gli stranieri, anche loro sottopagati e sfruttati…
    Eppure tutti diciamo che non è assolutamente una cosa giusta. Certo che non è una cosa giusta sfruttare quella povera gente, non sono assolutamente d’accordo che vengano pagati 20 euro al giorno dopo avere sudato molte ore sotto il sole cocente, o altro. Ebbene noi ci siamo passati in quella situazione e la conosciamo bene, ed è come se fra 40 anni voi chiamaste questi poveri ”schiavi” dei fortunati e dei “privilegiati” perché hanno lavorato!!! Ma privilegiati de che? Avranno pagato i contributi anche per quelli che sono stati a guardarli lavorare e ciò non sarebbe assolutamente giusto!!! Forse con queste righe risulterò antipatico o scomodo a tanti “lavoratori” che vorrebbero usufruire della pensione allo stesso modo in cui dovremmo usufruirne noi pur avendo loro lavorato molti anni di meno … Già perché chi sceglie di guardare in faccia la realtà e di descriverla per quella che è, si becca le pietre in faccia e l’ira dell’esercito di salvezza del politicamente corretto.
    Mi permetto di citare Bertolt Brecht: “Mi sedetti dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati”.
    Adri, vorrei sapere chi ha mai posto la questione nei termini per cui uno che ha dovuto, volente o nolente, mettersi a sgobbare a 15 anni sarebbe un privilegiato. Qui si parla di persone che hanno avuto una vita lavorativa "normale" senza riferimenti a categorie svantaggiate o a casi della vita che purtroppo vanno ben oltre l'immaginazione.

    Il discorso dell'allungamento dell'età pensionabile è molto complesso ma in larga parte legato all'aumento della vita media e l'aumento delle condizioni in cui si arriva ad una certa età.
    Io la intendo meramente come una questione di equilibrio. Riguardo le foto di matrimonio dei miei e vedo i miei nonni (all'epoca 50enni) che sembravano già anziani. Fisicamente e mentalmente.

    Quando si parla di privilegiati, si parla di persone che hanno goduto di trattamenti tipo i 15 anni di contributi (e altri scaglioni incredibili), oppure l'indicizzazione all'andamento del salario (quindi più alta in genere dell'indicizzazione all'inflazione). Ma tu che ti sei fatto un mazzo per 40 anni cosa pensi di quelli che sono andati in pensione a quelle condizioni e hanno già ricevuto dallo stato ben più di quello che hanno versato? Non so troviamo un altro termine che non sia privilegiati ma la sostanza resta.

    Piccolo pensiero sui contributi versati. Per quanto ne so, nessuno ha mai toccato i contributi versati. Ovvero a meno di cause di forza maggiore (tipo il decesso, anche se poi vi è la reversibilità per il coniuge) i contributi che hai versato per la pensione ti saranno restituiti interamente. Diverso è il discorso per quanto riguarda chi avendo versato 1000 (cifra a caso) riceve/va 10000 indietro. Lì non si tratta di nessun furto. Perchè si tratta di intervenire sulla differenza che non sono neanche minimamente soldi versati dal contribuente.

    Questo paragrafetto preso dall'articolo di Galasso per lavoce.info mi pare decisamente una sberla di realtà ed io non dovrei incazzarmi?

    " In seguito alla crisi valutaria del settembre 1992, una riforma delle pensioni, a lungo osteggiata dai sindacati, fu rapidamente approvata dal governo Amato. La generosità dei benefici previdenziali venne sostanzialmente ridotta, l’età normale di pensionamento aumentata e le pensioni furono indicizzate ai prezzi, e non più ai salari. Queste misure miglioravano la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, poiché assicuravano una riduzione pari a 1600 milioni di lire (del 1992) della ricchezza previdenziale netta (ovvero la differenza tra i benefici previdenziali presenti e futuri da pagare e i contributi, presenti e futuri, ottenuti dai lavoratori). La sostenibilità politica della riforma si ottenne invece disegnando un lungo periodo di transizione, che tenesse al riparo dalle misure restrittive coloro che avevano raggiunto almeno 15 anni di contributi alla fine del 1992. A quanto ammontava il contributo sacrificale di pensionati e pensionandi alla riforma Amato? Secondo alcuni studi (1), agli ultra-sessantenni è toccato pagare solo lo 0,5 per cento del costo (misurato come la riduzione della ricchezza previdenziale netta) della riforma, contro il 7,8 per cento dei cinquantenni, il 23per cento dei quarantenni, ed il 32per cento di trentenni e ventenni.
    Ed ai pensionati e pensionandi andò ancora meglio nel 1995, quando la riforma Dinimodificò interamente l’architettura del sistema previdenziale italiano, trasformandolo da un sistema retributivo (a benefici definiti) ad un contributivo (nozionale) – ancora una volta con un lungo periodo di transizione, che garantiva l’incolumità previdenziale ai meno giovani. Lariduzione della ricchezza previdenziale netta fu meno sostanziale – 151 milioni di lire (del 1992), ed interessò solo i più giovani: il 55 per cento fu a carico dei 30enni ed il resto a carico dei più giovani. Non una lira di riduzione fu sostenuta da pensionati e pensionandi.
    Solo nel 2011, con la riforma Fornero, il periodo di transizione stabilito dalle riforme Amato e Dini è stato finalmente annullato, ma solo per i nuovi pensionati. Dal 2012 tutti i pensionandi sono passato pro-quota al sistema contributivo (nozionale), con una conseguente (minima) riduzione dei benefici previdenziali, ma solo per quelle (poche) coorti di lavoratori che avevano almeno 18 anni di contributi nel 1995 e che nel 2011 non erano ancora andati in pensione."


    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  3. #11353
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Circa 18 anni fa, quando avevamo una quindicina d’anni di lavoro o poco più, i politici di allora applicarono una riforma pensionistica pesante abolendo di fatto i 35 anni di contributi minimi per accedere alla pensione, portandoli a 40. Ricordiamo che fu un periodo difficile, di proteste e manifestazioni , contrapposizioni tra diversi punti di vista. Anche allora ricordiamo, si sosteneva che lo si doveva fare per i nostri figli…per i giovani (tra i quali giovani, all’epoca, c’eravamo anche noi). Forse proprio per questo vedemmo la cosa, sì vessatoria, ma se era nell’interesse nostro e dei giovani come noi, forse non era così sbagliato e non ci demmo molto da fare a livello sindacale e di protesta, per ostacolare tale decisione.
    Ebbene oggi a distanza di anni si ripete la storia… dobbiamo farlo per i nostri figli… per i giovani…

    Ci poniamo quindi una domanda: ai giovani che eravamo noi allora a cosa è servito accettare passivamente la riforma, senza lottare più di tanto per cercare di ostacolarla? A cosa è servito riporre la fiducia nei politici di allora comprendendo la loro manovra? Solo ad allungare ancora di più il nostro periodo lavorativo senza trarne alcun beneficio… anzi la nostra pensione si dice che sarà più bassa di quella percepita dai nostri predecessori… nonostante abbiamo lavorato già più di 35 anni e se ne debba lavorare sembra, anche più dei 40 fissati anni fa... (ci auguriamo proprio di no, ci sentiremmo veramente svuotati e sfiduciati). E dove sono andati a finire quindi, i fondi che avrebbero dovuto essere accantonati con quella manovra, per noi giovani dell’epoca al fine di garantirci oggi la pensione che ci avevano promesso?

    Diciamo ai giovani di oggi: non fidatevi!! Se la storia si ripete allo stesso modo in cui l’abbiamo vissuta noi, vi attende al varco il grande inganno… la grande beffa! Di questo passo vi diranno che non solo non saranno sufficienti 40 anni di lavoro, ma nemmeno 45 e poi nemmeno 50 e così via… sempre in nome della salvaguardia dei giovani che vi seguiranno nel futuro... No! Tutti uniti bisogna opporsi, con tutte le nostre forze, all'ennesima attuazione di meccanismi che prevedano un ulteriore aumento degli anni di lavoro da effettuare!! (40 anni non erano e non sono pochi!!). Da qualsiasi parte politica essi vengano!!!

    Non siamo contrapposti ai giovani, siamo stati solo dei pionieri che hanno toccato con mano per primi, quanto può essere subdola e ingannevole certa politica! Diciamo a loro: lottate al nostro fianco per salvaguardare il vostro futuro, chiedendo di fissare dei parametri che siano ragionevoli e non una chimera irraggiungibile! Comunque la si rigiri i precoci saranno quelli che avranno versato più quattrini alle casse previdenziali, appunto per 40 lunghi anni...E chi lo farà più in futuro? Vi chiediamo di riflettere su queste nostre considerazioni, e di capire quello che in 40 anni di lavoro un uomo necessariamente subisce tra umiliazioni, fatiche, delusioni, amarezze, prove di coraggio, accettazione di compromessi e una continua ricerca di forza di volontà per continuare...soprattutto dopo avere visto cambiare le regole del gioco in corsa senza considerare i diritti acquisiti, (quando abbiamo iniziato noi erano sufficienti 35 anni di contributi).

    Ma veramente ci sentiamo demoralizzati, svuotati di energie anche psicologicamente, data la non certezza di quello che sarà il nostro futuro, l'impossibilità di pianificare la nostra vita in modo almeno ragionevole ed equilibrato. Ci sentiamo come sempre in bilico sull'orlo di un precipizio, è davvero estenuante; non abbiamo ancora finito di portare a termine, lavorandoli tutti, i 5 anni aggiunti tempo fa ai 35, che già si tenta di aggiungerne ancora…
    Ci è tornato alla mente quando da bambini, giocavamo tra amici con le famose biglie di vetro… Ebbene chi riusciva a metterla in buca per primo aveva vinto la biglia del ragazzino avversario… E’ accaduto tante volte che il perdente, piuttosto di cedere la pallina di vetro all’avversario come imponeva la regola del gioco, l’afferrava sveltamente per non pagare pegno e scappava tenendola ben stretta tra le mani ridendo alle spalle del malcapitato vincitore.

    Oggi ci sta accadendo la stessa cosa, giunti assieme a tanti altri ovviamente, a pochi anni dal traguardo, oramai allontanato e fissato di nuovo per almeno tre volte, ( prima da 35 a 40 anni , poi la finestra unica di un anno, poi l’aggancio all’aspettativa di vita,) ecco che con la riforma Fornero ancora una volta ci vengono portati via i frutti in vista della stagione di coglierli. Purtroppo qui non si tratta di biglie di vetro, ma di svariati anni della nostra vita, anni che nessuno ci potrà più ridare. E' davvero esasperante, non siamo animali da soma e nemmeno degli schiavi, siamo uomini e dopo una vita di lavoro e fatiche uomini stanchi.



    La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.

  4. #11354
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Ho capito, ma il ragionamento di Giorgio ha una sua logica: se vai a tagliare dove le cifre sono per cosi' dire al limite poi, i problemi (anche di ordine sociale) aumentano e non certo diminuiscono !

    Peraltro, il fatto che allora c'era il solo sistema retributivo non e' certo stata una scelta del lavoratore: era cosi' e solo cosi', un sistema che comunque funzionava !





    E quindi ? Il fatto che la moglie non ha lavorato (in passato era praticamente sempre cosi', in quasi tutte le famiglie !) e' ulteriore colpa dell'ora pensionato che, a suo tempo, non ha mandato la consorte al lavoro a calci in culo ?

    Suvvia, cerchiamo di non perdere l'equilibrio nelle cose, eh !

    Insomma, o si decide a questo punto di far morire di fame chi con la propria pensione (e, ripeto, forse manco per colpe "passate" sue, eh !) non arriva a fine del mese (e puo' essere una soluzione.....) oppure si cerca di gestire la cosa con un po' di "razio sociale", passami il termine.

    Anche perche', le pensioni invece alte che non pochi prendono non dipendono certo dalla loro "bravura" passata: cioe', sono spesso sempre cifre calcolate con il sistema retributivo ma partendo da privilegi (chiamiamoli cosi') diversi !

    Dobbiamo togliere l'indicizzazione ? Perfetto, facciamolo da certe cifre in su diamine !

    Perche' chi si porta a casa 3000 e rotti euro di pensione, con il retributivo, sta godendo di privilegi enormemente maggiori del nonno Giorgio (citazione a caso) di turno, quindi potrebbe anche sopportare tagli ben maggiori, ecco...

    Peraltro vedremo tra qualche decina di anni i nuovi lavoratori, con il contributivo, quanto saranno stati oculati e bravi nel costruirsi una rendita aggiuntiva nel momento che smetteranno di lavorare, visto che la "nuova" pensione che riceveranno sara' una sorta di ciocca di capelli rispetto agli ultimi stipendi presi...

    Ma questo e' ben altro discorso, appunto, seppur forse anche ben piu' importante (e pericoloso...) in prospettiva !

    Fabio, dai non mettermi in bocca parole che non ho detto.
    Riguardo alla mancata indicizzazione, come detto già qualche pagina indietro è scatta solo per chi riceve una pensione pari o maggiori a 3 volte l'assegno minimo. Quindi un criterio esiste. Possiamo discutere se questa sia una soglia giusta o meno. Ma la questione è stata affrontata.

    Il trattamento retributivo non è stato una scelta. Giustissimo. Ora, giunti all'evidenza che tale metodo garantiva privilegi più o meno significativi (ma comunque ho visto stime approssimative per pensioni normali che facevano impressione) ci si deve mettere l'anima in pace che ciò che si va perdendo non è niente di proprio bensì un surplus che veniva garantito dalla legge precedente. Ho fb intasati da proteste contro i privilegi, guarda caso solo i privilegi altrui. Sul fatto che funzionasse mi accodo a quanto detto dal buon Max. Che fosse un sistema MIOPE è poco ma sicuro.

    Io ho solo fatto notare che un assegno di 1300 euro netti, in relazione ai contributi versati (se solo l'INPS pubblicasse degli studi adeguati si potrebbe parlare di numeri e non di aria fritta), faccio fatica a definirlo una pensione da fame, mia mamma non li prende di stipendio così per dire. Il fatto che basti appena per arrivare a fine mese è meramente dovuto ad una situazione specifica per cui è l'unica fonte di reddito. Il fatto di lavorare in due o meno è comunque una cosa che va valutata, sempre. Ci si deve chiedere se sia sostenibile nel futuro o meno, consapevoli che lo Stato non dovrebbe regalare nulla. Qualora di avessero due pensioni da 1300 euro converrai con me che basterebbero per una vita più che dignitosa (esclusi casi tipo Milano/Roma). Le mie due nonne hanno lavorato una vita intera entrambe perchè già all'epoca il solo stipendio dei nonni non sarebbe bastato o comunque le avrebbe poste in una situazione troppo vulnerabile.

    Il fatto che vi siano assegni "retributivi" da 3000 e rotti euro è abbastanza inaccettabile ma mi piacerebbe vedere in percentuale che differenza esista tra contributi versati e pensione nei casi da 3000 e 1300. E, visto che vi sono pensioni da 700 euro, uno che prende 3000 euro potrebbe benissimo dire e perchè non partite dagli assegni di 5000 euro? E' un cane che si morde evidentemente la coda.
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    Ciao Tub.

  5. #11355
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ultima riflessione e poi concludo.

    Vorrei sapere come pensano di rimediare allo squilibrio del sistema pensionistico passato, in assenza di crescita demografica e crescita del PIL a livelli cinesi, quelli che non sono d'accordo con un cambio deciso di rotta.
    Nel senso, cosa facciamo? Piantiamo le piante dei soldi? Facciamo debito? Smettiamo di pagare altre cose tipo stipendi? Boh da qualche parte dovremo pur prenderli 'sti soldi no?
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    Ciao Tub.

  6. #11356
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Ultima riflessione e poi concludo.

    Vorrei sapere come pensano di rimediare allo squilibrio del sistema pensionistico passato, in assenza di crescita demografica e crescita del PIL a livelli cinesi, quelli che non sono d'accordo con un cambio deciso di rotta.
    Nel senso, cosa facciamo? Piantiamo le piante dei soldi? Facciamo debito? Smettiamo di pagare altre cose tipo stipendi? Boh da qualche parte dovremo pur prenderli 'sti soldi no?
    No, semplicemente a noi "giovani" lavoratori non daranno la pensione .


  7. #11357
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    No, semplicemente a noi "giovani" lavoratori non daranno la pensione .

    LOL noi ridiamo ma la strada precedente avrebbe condotto ad una situazione molto simile.
    Cioè se ho il diabete e per 40 anni me ne fotto non posso poi prendermela col chirurgo se mi amputa una gamba per salvarmi la pelle.

    Lo so anch'io che non è facile subire certi cambiamenti ma francamente fatico a trovare una soluzione diversa ed ugualmente efficace ai fini di tenere il tutto in equilibrio. Meno male che qualcuno ha avuto le palle di metterci la firma su una legge simile, anche pagandone grandi conseguenze, visto che i memorabili governanti precedenti hanno fatto gli struzzi per decenni.
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    Ciao Tub.

  8. #11358
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    LOL noi ridiamo ma la strada precedente avrebbe condotto ad una situazione molto simile.
    Cioè se ho il diabete e per 40 anni me ne fotto non posso poi prendermela col chirurgo se mi amputa una gamba per salvarmi la pelle.

    Lo so anch'io che non è facile subire certi cambiamenti ma francamente fatico a trovare una soluzione diversa ed ugualmente efficace ai fini di tenere il tutto in equilibrio. Meno male che qualcuno ha avuto le palle di metterci la firma su una legge simile, anche pagandone grandi conseguenze, visto che i memorabili governanti precedenti hanno fatto gli struzzi per decenni.
    Comunque ironie a parte, io non sono cosi' convinto che con l'ultima riforma i conti siano stati sistemati del tutto ..


  9. #11359
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Aggiungiamo che i conti pubblici nel frattempo sono però notevolmente migliorati

    Il Debito Pubblico esplode nelle Periferie dell?Eurozona. In Italia 133,3% (+7,7%), Zona Euro 93,4% (+3,5%) | Scenarieconomici.it

    Ceeertoooo come no (debito/PIL salito di 20 punti percentuali in Grecia) \fp\
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  10. #11360
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Meno male che qualcuno ha avuto le palle di metterci la firma su una legge simile, anche pagandone grandi conseguenze, visto che i memorabili governanti precedenti hanno fatto gli struzzi per decenni.
    Sai che devi avere del fegato per scrivere certe cose?
    Cioè, dopo tutto quel che ho scritto oggi, la disamina di ciò che è successo dal '92 ad oggi, tutte le varie riforme pensionistiche succedutesi te ne vieni fuori col dire che la Fornero ha avuto le palle per firmare una legge così???
    Cioè: (repetitia juvant)
    - Mi hanno tolto le agevolazioni di lavoratore precoce (di cui molti hanno usufruito).
    - Mi hanno tolto i 35anni di contributi portandoli a 40.
    - Mi hanno tolto la media del conteggio sugli ultimi 5 anni di stipendio ai fini pensionistici portandola a 10.
    - Mi hanno tolto la media del conteggio sugli ultimi 10 anni di stipendio ai fini pensionistici introducendo il contributivo.
    - Mi hanno tolto i 40 anni con l'aggiunta della finestra unica di 1 anno diventando così 41.
    Tutto questo è mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, eh sisi...
    Ma poi arriva la Frignero:

    - Mi hanno tolto i 41 anni agganciandoli al meccanismo dell’aspettativa di vita….
    - Mi hanno tolto i 41 più il meccanismo dell’aspettativa di vita portandoli a 42 e 10 mesi più il meccanismo dell’aspettativa di vita assommano a tutt'oggi a 43 anni e 13 settimane…
    - Mi hanno aggiunto al tutto le penalizzazioni se vado prima dei 62 anni con drastica riduzione dell’assegno mensile… Ovviamente il tutto RIGOROSAMENTE IN CORSO D’OPERA, cambiando diverse volte le regole del gioco in corsa alla faccia dei diritti acquisiti!!!

    Hai un'idea dei disastri che ha combinato 'sta ***** con gli esodati? Vogliamo parlarne del fatto che sono stati esclusi dal computo della pensione i permessi e i congedi per l'assistenza ai familiari disabili? E pure le giornate di permesso per i donatori di sangue?
    Per non parlare del fatto che siamo sotto inchiesta da parte della Commissione europea Pensioni, differenze tra uomo e donna L’Ue apre una procedura d’infrazione - Corriere.it e se qualcuno con le palle si sveglia e fa causa a 'sta porcata di legge ha grandissime probabilità di vincerla? RIFORMA PENSIONI/ Il Governo Letta ha Province e municipalizzate per cambiare la legge Fornero


    E come cazzo credete voi giovani di trovare un posto di lavoro (visto che già di lavoro non ce n'è) se noi vecchi e rimbambiti non ve lo lasciamo 'sto posto?
    Oppure, come credete di stabilizzare le migliaia di precari? E chi ha perso il lavoro con 35/40 anni di età?
    Ma certo, il papino lavora e mantiene i figli a casa a bighellonare.

    E certo che mi frega della pensione che prenderete voi... ed è proprio per questo che mi batto perché vengano fissati dei parametri ragionevoli che non siano una chimera irraggiungibile! Credo che il vostro comportamento (forse a vostra insaputa...) sia molto autolesionista.
    Ebbene la giustizia sta nel retribuire la pensione a chi ha versato regolarmente i contributi per tanti anni e non sicuramente nel depredarli del loro diritto, anche se non sono rimbambiti come detto poco sopra.
    Infatti i danari versati servono proprio per pagare la loro pensione e dopo 40 anni, hanno versato sicuramente a sufficienza per mantenersi, al contrario di chi avendo lavorato molti meno anni, "scroccherà" alle spalle di chi ha iniziato a lavorare quando portava ancora i calzoni corti...
    Eh già, perché questi ultimi alla fine avranno versato un bel gruzzoletto, e se RESISTONO sul lavoro 50/60 anni tappano tutti i buchi e chi si è visto si è visto.

    Mi spiace ma siete fuori strada... la lotta da fare è quella che va nella direzione opposta, e cioè creare nuovi posti di lavoro ed eliminare il precariato cosi che anche i giovani possano "finalmente" lavorare 40 anni" consecutivi e meritarsi l'agognata pensione. Oppure siete di quelli che la vorrebbero percepire senza avere lavorato per così tanto tempo (dato che vi può anche far paura, lo ammetto....solo a dirlo fa un certo effetto…), facendo il parassita alle nostre spalle? Spero proprio non sia così. Vi faccio un altra proposta: rilanciamo e proponiamo con forza esattamente il contrario: d'ora in poi SOLO PENSIONI DI ANZIANITA'; potranno accedere alla pensione solo coloro che avranno versato alle casse previdenziali, i contributi per 40 anni effettivi!!

    Per TUTTI!! compresi politici, giornalisti, dipendenti di camera e senato ecc. e tutte le categorie che ancora possono ritirarsi dal lavoro prima dei 40 anni contributivi. Così facendo ci sarebbe un enorme guadagno per la previdenza e sicuramente non ci sarebbe più nessuno che avrebbe il vergognoso coraggio di dire che sono... POCHI!! Chi sostiene che non bastano quando ne lavorerà o ne ha lavorati magari 10 di meno, dovrebbe vergognarsi...
    Altrimenti molto meglio restituire i contributi... ma non solo i silenti!!! anche i nostri!!... anzi lo chiediamo con forza: ridateci tutti i nostri soldi che abbiamo versato in tanti anni (compresi gli interessi!) e ci arrangiamo da soli che per noi è sicuramente più vantaggioso.

    Concludo dicendo che non credo sia così fuori luogo che un uomo che ha timbrato il cartellino e lavorato veramente per 40 ANNI, sogni di potersi riposare, dato che non lo ha fatto nemmeno da adolescente/ bambino... a cosa mai dovrebbe aspirare uno che sgobba da 40 anni ?... e quelli allora che andranno in pensione a 65 anni con molti meno anni lavorati e relativi contributi versati nelle casse pensionistiche come li chiamiamo? Magari i figli di papà che si sono fatti mantenere 20 anni fuori corso all'università e lavoreranno circa 20/30 anni, dato che non avranno versato a sufficienza per avere una pensione "d'oro" come faranno?
    Ah già ma a sanare questa lacuna ci siamo ancora noi, che ripeto, se riusciamo a RESISTERE al lavoro per 50/60 anni tappiamo tutti i buchi e chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto…..che ipocrisia... parlare addirittura di giustizia ed equità di fronte ad una differenza di trattamento così evidente è ingiusta a danno di chi ha un sacco di anni di lavoro all'attivo!!!



    La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.

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