Intanto la Grecia torna a preoccupare e molto:
Intanto in Grecia......+50bps il Rischio Paese - Rischio Calcolato
Non per piaggeria nei tuoi confronti, ma sono convinto che solo gli illuminati come te diano quel valore aggiunto umano che, unito alle indubbie capacità intrinsecamente "italiche" di saper creare e muoversi fuori dagli schemi, al contrario del sistema iper rigido anglosassone/teutonico, potrà davvero far ripartire il sistema Italia, al contrario dei tanto strombazzati manager col golfino di provenienza svizzero - canadese.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Scherziamo? L' 80% degli imprenditori / dirigenti italiani (e sono buono) ha una miopia sulla strategia spaventosa. Già di suo poco capace, ed ancor meno propenso al rischio, vivacchia su proventi garantiti spesso da "escamotages" (es. : appalti e commesse ottenute per amicizie e conoscenze e non per reali capacità), e poco si lancia nel vero "rischio di impresa". Il risultato è che se anche fra le proprie fila ha qualcuno "sveglio", a) lo mortifica bb) uniformare al ribasso le relazioni, dallo stipendio a tutto il contorno di rapporti umani e non.
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Mi piacerebbe che, per una volta, alcuni si snebbiassero la mente dagli anni Sessanta per cui c'è il povero lavoratore e l'imprenditore straricco che prova massima soddisfazione nel sottopagare e sfruttare i suoi dipendenti e licenziarli a piacimento. Come se fosse quella la sua ragione di vita.
Ragazzi, svegliamoci un momento. Il piccolo-medio imprenditore SERIO che vuole lavorare come si deve, ha tutto l'interesse a mantenere ottimi rapporti con i suoi dipendenti, a pagarli il giusto, ad essere circondato da persone valide, a promuovere la crescita del personale e a gratificarlo quando lo ritiene opportuno.
Ricordo che l'imprenditore NON ha uno stipendio fisso mensile, NON ha la malattia, NON ha la mutua, NON ha alcun genere di indennità, NON ha la maternità. Quello che ha, invece, è il rischio d'impresa (sulle sue spalle), l'onere di pagare gli stipendi, i contributi e altri oneri dei dipendenti tutti i mesi, lotta contro la burocrazia quotidianamente, paga una sberla di imposte e talvolta stringe la cinghia.
Sono finiti i tempi in cui l'impresario di provincia si faceva i milioni (di lire) guadagnando dieci/venti volte i suoi dipendenti. Tempi finiti f-i-n-i-t-i. Ora si è tutti nello stesso brodo della crisi e dell'economia globalizzata, che colpisce tutti, dipendenti e autonomi, pensionati e disoccupati. Rimanere ancorati all'idea del padrone sfruttatore e dell'operaio sfruttato vuol dire aver dormito per trent'anni e non avere la più pallida idea di cosa sia il mondo oggi.
Ci sono imprenditori sfruttatori? Sicuramente. Così come ci sono dipendenti fancazzisti che passano più il tempo in malattia e permessi che non a lavoro, e licenziarli è un'impresa (scusate il gioco di parole). Ma ci sono anche imprenditori volenterosi e come si deve, così come ci sono dipendenti della stessa pasta. Il vecchio gioco (il centrodestra dalla parte dei primi, la sinistra e i sindacati dalla parte dei secondi - e chiedo scusa per l'espressione politica ma era indispensabile) ormai è rotto. Il mondo è cambiato. Mi chiedo quanto tempo ci vorrà ancora prima che se ne accorgano tutti.
Lou soulei nais per tuchi
Caro Lou Vall, ma secondo te la grande crisi della PMI italiana è solo frutto del fatto che non si faccia "massa critica", degli operai fancaxxisti ( ricordo che per meno di 15 dipendenti l' art. 18 non esiste) o c' è dell' altro? Io un' idea ce l' ho ....
Sul fatto che certi tempi che dici tu siano finiti ho i miei dubbi. Non per tutte le realtà della PMI certo: ma la dicotomia di cui parli in certi casi esiste e come. E spesso non certo grazie a scelte "di qualità".
Ps edit: il punto base del tuo discorso è a mio avviso l' aggettivo scritto in maiuscolo ....![]()
Ultima modifica di and1966; 31/10/2014 alle 06:54
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La crisi della PMI italiana non è certo frutto degli operai fancazzisti (non mi pare di aver scritto quello). Le cause sono tante, e potremmo parlarne per ore, ma alla fine si riconducono ad una sola parola: cambiamenti. Nel mercato globale, nella concorrenza,nei consumi, nel mondo del lavoro, nella burocrazia, nella tassazione, ecc.ecc.
In quanto ai tempi non finiti, mi piacerebbe sapere dove sono tutte le PMI che, in questi tempi, si stanno facendo i soldi sulle spalle degli operai. Mi auguro ne abbia esperienza diretta...io, nel mio lavoro, non ne vedo, anzi, tutt'altro.
Lou soulei nais per tuchi
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Lasciando per un attimo da parte il contesto in cui operano (mi rendo conto che è ragionare per assurdo...) questo è sicuramente un fattore importante.
Ed è figlio di quello che dicevi nel post precedente, ovvero del fatto che c'è un sacco di gente che continua a vivacchiare campando magari su "rendite" acquisite.
Sfortunatamente fare impresa vorrebbe dire altro...
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Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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Il che paradossalmente è pure peggio. Ci fosse il "capo" della PMI che guadagna un sacco di soldi almeno si potrebbe dire che c'è un "bastardo" che approfitta del sistema.
Se non guadagna manco lui vuol proprio dire che l'intero sistema è fallimentare (o forse dovrei dire fallito?).
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