E fanno bene a lamentarsi! Il problema è che c'è lavoro e lavoro: un lavoro di scrivania lo si può fare anche fino a 80 anni, ma un lavoro faticoso come il muratore hai difficoltà a farlo già a 50 anni, specie se hai cominciato da giovane.
Mettiamo che un muratore ha cominciato a lavorare a 15 anni, a 55 anni lavora già da 40 anni. Dopo quarant'anni di un lavoro così massacrante, avrà sicuramente molti problemi di salute e farà un sacrificio enorme a continuare a lavorare. Se gli dici che deve lavorare altri 15 anni, quello si suicida! Ma poi è proprio impossibile, è impossibile che un anziano vada a lavorare in un cantiere. A questi o li ammazziamo o gli diamo la pensione, altra scelta non c'è.
Consideriamo anche che l'aspettativa di vita di un 55enne che si massacra da quando ha 15 anni non è molto elevata: è sicuramente molto più bassa di un suo coetaneo che ha fatto l'impiegato, quindi non è detto che prenderà la pensione per tanti anni.
io ad esempio che di anni ne ho 42,ho comniciato a 14..quindo ho gia maturato 28 anni....forse vedro' la pensione dopo 50 anni di lavoro.....ps ho fatto tutti lavori leggerini,fabbrica e tranviere.....sentirmi dire che sono la causa dello sfacelo economico dell'italia e' francamente una cosa da ridere....
Sono completamente d'accordo con quello che dite. Ci mancherebbe altro.
Il mio intento era dire che i miei coetanei ( nel 90% dei casi ) non li sento mai parlare del " quando" e "se" andranno in pensione, o addirittura dare la colpa ai più "anziani"( non offendetevi eh).
Per due semplici motivi:
1) hanno problemi immediati molto più grossi. Perché parli di pensione solo c'è un lavoro dietro. E mi pare che non ci sia tutto sto lavoro in giro per pensare e fare filosofia a lungo termine sulle pensioni.
2)gli stessi giovani in una buona parte , hanno i genitori nelle condizioni che avete elencato( io sono uno di quelli). Quindi figurativi se danno la colpa a loro, consapevoli dei sacrifici che hanno e continuano a fare da una vita. Dal mantenerli , a pagare gli studi , a dargli un tetto ecc.
Al contrario, nel mio ambiente di lavoro , i giovani sarebbero contenti se i :vecchi" andassero in pensione !
così liberano i posti di lavoro. Però sanno che ovviamente la colpa non è loro , e chi per un motivo chi per un altro si trovano tutti in una situazione poco allegra
Matteo ''Jack'' Giacosa
A me sembra, a dir la verità, che molti continuino a fare finta di non capire.
Proviamo a riscriverlo a livello di scuola elementare (ora voglio proprio vedere se riuscite a fingere ancora...)
La colpa non è del singolo lavoratore che ha lavorato 40 anni in fabbrica dall'età di 15 anni: la colpa di questa situazione è del sistema politico che, negli anni passati, ha permesso a lui di versare 100 di contributi e ricevere pensione per 150.
Quei 50 "in più" non sono stati versati da lui nè da nessun altro: sono un debito sulle generazioni future (noi, ma anche diverse generazioni prima della mia).
Questo sistema ha portato, negli anni, ad un ovvio aumento della spesa pubblica per le pensioni, un aumento che alla lunga non può essere sostenibile. E oltre all'aumento della spesa pubblica, essa è cambiata: per pagare le pensioni non dovute (quei "50" in più di cui sopra) si devono fare tagli ad altri settori, come incentivi, ricerca e sviluppo, istruzione, sanità, ecc.
Prima che qualcuno parta con il solito pippotto sull'evasione fiscale, le maxi-evasioni, i banchieri, i ladri, ecc.ecc.ecc. dico che è un discorso inutile.
Perchè il principio è assolutamente identico.
Chi ha evaso ha dichiarato 100 mentre ha intascato 50 = ha rubato 50.
Chi ha versato 100 di contributi e ne prende 150 = ha "rubato" 50. Non nel senso negativo del termine.
L'unica differenza è che il secondo non lo ha fatto volontariamente. L'ha fatto perchè il sistema era così, e lui non ne ha alcuna colpa. Ma non si può lamentare certo se questi 50 vengono richiesti indietro, perchè non gli spettavano![]()
Lou soulei nais per tuchi
Mi sembrate tutti sordi o rincoglioniti. Nessuno contesta che abbiano lavorato, ma per via del sistema all'epoca in essere non hanno versato sufficienti contributi per pagarsi le proprie pensioni che oggi, quindi, gli paghiamo noi in larga parte. Incontestabile, dati alla mano. E sì che è un concetto semplice, eh.
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