Certo. Il problema è che la presunta "economicità" del lavoro non è commisurata agli stipendi del lavoratore perchè la tassazione incide maggiormente. Se in Italia il lavoratore costa 27¤ orari e a fine mese gli vanno in tasca 1200¤, mentre in Germania costa 30 e a fine mese gliene vanno in tasca 2000, evidentemente tutto il resto se lo incula lo stato senza passar dal via. Se un imprenditore desse al suo dipendente italiano lo stesso stipendio che l'analogo tedesco dà ai suoi, il costo del lavoro sarebbe BEN superiore purtroppo.
Mah... Sarò difficile io, ma una tabella di costo orario in fondo mi dice il giusto...
Inevitabile che risulti in testa la Norvegia dove lavorano 1300h/anno in media contro le nostre quasi 1700 (roba che, Corea a parte, non ha eguali nel mondo civilizzato, ma ne ha tanti nel 3° mondo).
Sul fronte "costo del dipendente" mi piacerebbe tanto avere una tabella comparativa con "il resto del mondo" in modo da poter confrontare l'imposizione a carico del lavoratore e quella a carico del datore e vedere cosa salta fuori.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sì e no:
Average annual hours actually worked per worker
Tra i paesi civili abbiamo davanti anche Israele, Slovacchia, Repubblica Ceca e soprattutto Stati Uniti.
Italia 317 - Spagna 339 ora
Gol di Matri![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
E un altro articolo interessante: The Grumpy Economist: Europe's payroll taxes
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Una spiegazione plausibile potrebbe esserci invece, cioè una maggior fiducia degli investitori sull'emergere di indicazioni chiare dalla riunione delle camere di oggi (che è in corso ora).![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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