Dura salita o "discesa" verso il default?

[Fede85]

Non conosco la Caffarel, la Galup, ecc..ma per chi mi prendi?
scherzo, Fede.

Sono assolutamente d'acoordo con te.
Rapporto qualità/prezzo non vuol dire "prezzo più basso"
Per me, 1000 volte Caffarel, streglio, Stratta, Gobino, ecc...

poi è chiaro che ogni tanto devi comprere anche Ferrero (che non è per nulla a "bun pat", tra l'altro..)

Certo che non era indirizzato a te che non la conoscevi ma per chi non è filo-torinese.
La Streglio ha fatto una brutta fine è di nuovo sull'orlo della chiusura , ci ho lavorato vicino per 9 anni le hanno provate tutte per tenerla in piedi

[giorgio]

Certo che non era indirizzato a te che non la conoscevi ma per chi non è filo-torinese.
La Streglio ha fatto una brutta fine è di nuovo sull'orlo della chiusura , ci ho lavorato vicino per 9 anni le hanno provate tutte per tenerla in piedi

Credo che la produzione dolciaria torinese sia di altissimo livello, soprattutto quella artigianale.
Purtroppo è un mondo sconosciuto a molti; questo è il problema.

[Fdg]

Se vogliamo mantenere in vita l'artigianato "piccolo", sarebbe necessaria una tassazione fortemente differenziata (e favorevole). Per sua costruzione non si presta ad essere venduto "a tutto il mondo" (diventerebbe in tempo breve industria, oppure estremamente costoso), ma sottoporlo ad una tassazione da azienda media standard distrugge completamente i profitti, sopratutto dal lato del personale.

[FunMBnel]

eccolo qui.
hai iniziato bene e hai finito male, è più forte di te.

Si. E' più forte di me: se qualcuno prova a pigliarmi per i fondelli scientemente alterando il significato di quel che scrivo ogni volta che Dio manda in terra mi girano i ********. E guarda caso capita nel 99.9% dei casi a te, fenomenale a non rispondere, ma bravissimo a interpretarmi al contrario. Se non era chiaro prima spero lo sia adesso.

[FunMBnel]

Quel SE non è un SE, dai...

Ah no? Meno male che l'ho scritto volutanente enorme.
Ma lol. :D:D:D:D:D:D:D:D

[Matteo C.]

Se vogliamo mantenere in vita l'artigianato "piccolo", sarebbe necessaria una tassazione fortemente differenziata (e favorevole). Per sua costruzione non si presta ad essere venduto "a tutto il mondo" (diventerebbe in tempo breve industria, oppure estremamente costoso), ma sottoporlo ad una tassazione da azienda media standard distrugge completamente i profitti, sopratutto dal lato del personale.

E io (con buona pace di Massimo) proporrei una cosa del genere. Certo, sono il primo ad ammettere che il "made in Italy", per la sua qualità e fama, difficilmente scomparirà come successo in Norvegia, però in qualche modo mi muoverei per proteggerlo.

Per Massimo che mi chiede come ovviare alla situazione attuale, rispondo: nemmeno io credo appieno alla decrescita felice, in verità; e non saprei proporre un modello, anche perchhè non sono un economista o un sociologo. Però faccio questo ragionamento: se essere più "ricchi" significa cose come: stress decuplicato, inquinamento alle stelle, malattie varie in aumento a causa delle due variabili precedenti, e così via...possiamo davvero considerarci "più ricchi" solo perchè il conto in banca è lievitato? Avremo sì guadagnato soldi, ma quante altre cose più importanti abbiamo perso? Siamo sicuri che il gioco valga la candela fino in fondo...?

[BoscoSnow]

come ho visto scritto in un famoso "market" di alimentari di qualità,

La vita è troppo breve per mangiare e bere male.

[giorgio]

Si. E' più forte di me: se qualcuno prova a pigliarmi per i fondelli scientemente alterando il significato di quel che scrivo ogni volta che Dio manda in terra mi girano i ********. E guarda caso capita nel 99.9% dei casi a te, fenomenale a non rispondere, ma bravissimo a interpretarmi al contrario. Se non era chiaro prima spero lo sia adesso.

Ma a te è permesso tutto?
Tu puoi usare il linguaggio nelle modalità che preferisci?

Respingo al mittente i tuoi insulti gratuiti, non mi toccano minimamente.

Quando vuoi discutere di qualcosa fallo pure, non sono di quelli che porta rancore.

Comunque tanto x essere chiaro, io non prendo per i fondelli nessuno; se ritieni che puntualizzare certe tue uscite che non trovo corrette sia una presa x i fondelli, è una tua interpretazione sbagliata.

[FunMBnel]

Se vogliamo mantenere in vita l'artigianato "piccolo", sarebbe necessaria una tassazione fortemente differenziata (e favorevole). Per sua costruzione non si presta ad essere venduto "a tutto il mondo" (diventerebbe in tempo breve industria, oppure estremamente costoso), ma sottoporlo ad una tassazione da azienda media standard distrugge completamente i profitti, sopratutto dal lato del personale.

Non sono d'accordo, sorry. Ci mancano solo manovre con effetti distorsivi del mercato: se è una produzione sufficientemente piccola pagherà sicuramente meno tasse dell'Ikea che fattura 25 miliardi (lo so che non li fattura tutti nello stesso posto ).
Promozione del "marchio"? Va benissimo in qualsivoglia forma, ma addirittura la leva fiscale...
Sarebbe sufficiente che lo Stato non mettesse i bastoni tra le ruote in ogni modo possibile a chi cerca di fare impresa. Andrebbe a finire che anche i nostri piccoli produttori riuscirebbero a diventare grandi. Ma questo è un altro discorso.

[FunMBnel]

E io (con buona pace di Massimo) proporrei una cosa del genere.

Brrrrrrrr...

Per Massimo che mi chiede come ovviare alla situazione attuale, rispondo: nemmeno io credo appieno alla decrescita felice, in verità;

Purtroppo va contro l'aritmetica elementare. Sempre che qualcuno non proponga la stabilizzazione delle entrate medie decrescendo e sopprimendo gente a caso per mantenere invariato il rapporto. Ma ho come l'impressione che sia una misura eticamente un po' tirata...

Però faccio questo ragionamento: se essere più "ricchi" significa cose come: stress decuplicato, inquinamento alle stelle, malattie varie in aumento a causa delle due variabili precedenti, e così via...possiamo davvero considerarci "più ricchi" solo perchè il conto in banca è lievitato? Avremo sì guadagnato soldi, ma quante altre cose più importanti abbiamo perso? Siamo sicuri che il gioco valga la candela fino in fondo...?

Ma questo rientra nel novero delle scelte personali. E ci mancherebbe pure: se il direttore di una multinazionale decide che si è rotto le balle e si ritira in montagna a coltivare un orto per me va benissimo. Però vale anche il contrario: se uno decide di dedicare la sua vita al lavoro per guadagnare di più o anche solo di lavorare molto per migliorare la sua condizione bisogna che sia messo nelle condizioni di farlo. Decrescere vuol dire che questa possibilità ce l'avrebbero sempre in meno. Poi magari ci saremo costretti, però è un ragionamento che fa comodo solo ad una categoria di persone: quelle che ne hanno talmente tanti che possono permettersi di vivere di rendita; chi fatica a sbarcare il lunario sfortunatamente per lui ha bisogno di tutt'altro.
Per conto mio ti posso dire cosa non vale la candela: lavorare come una bestia per 4 spiccioli.