Quello che intendevo io è che se ti arriva una frustata quando le cose vanno male in realtà ne godi i benefici quando vanno bene: se è vero che in crisi prolungata di arrivano mazzate sotto forma di tagli (per esempio), quando l'economia tira magari ti aumenta lo stipendio ed ecco che i benefici si vedono al volo.
Sul fatto che l'eccesso di austerity possa innescare circoli viziosi... Beh ci sta. Quel che bisogna capire è se si tratta di una cosa temporanea o se è un modo per ricondurci ad una dimensione "reale" ovvero non drogata dal ricorso eccessivo all'indebitamento.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Temo di non aver capito la domanda... Intendi quale sarebbe la "migliore" a lungo termine?
Magari quella in cui il debito pubblico ha dimensioni decenti e che consenta allo Stato di farvi ricorso per finanziare manovre anticicliche cosa che in questa fase non si è potuto fare. Il che però vuol dire passare per anni di sofferenza per pagare i debiti pregressi.
Non so se sia il meglio possibile, ma non so nemmeno se ci siano alternative reali.
Mi sa che la domanda va rivolta a chi ne sa di più.![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Borsa lievemente negativa (come tutte quelle europee) -0,43 spread tiene bene abbondantemente sotto i 300 punti (284 pb).
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
L'incompletezza dell'edificio europeo queste ed altre storture produce...
Ho detto"l'incompletezza"della costruzione,non la costruzione in sè.
Ma su questo ci siamo già abbondantemente accapigliati prima di Natale,oltre che divisi fra chi ritiene che il rimedio sia completare la costruzione e chi sostiene che,al grido di"liberi tutti"si debba tornare alle monetine nazionali,se non alle dogane e alla frontiere, che nell'autunno 2011 stavano avendo pure loro il loro inaspettato revival.
Il mio modesto avviso è che la globalizzazione si possa solo affrontare,non scongiurare e tanto vale farlo in gruppo e non isolandosi nelle(scassate,nel nostro caso)realtà nazionali.
Ultima modifica di Josh; 03/01/2013 alle 17:12
Altro link sulle"minacce"di Cameron su un'uscita del Regno Unito dall'U.E.:
Il sogno di Berlino è un
Sulla Gran Bretagna ed il suo tenere il piede in due scarpe mi sono già espresso in passato:come nota qualche altro commentatore,la loro ambiguità è stata,è e sarà un freno per ogni ulteriore integrazione comunitaria.
Perciò,ben venga l'Europa a due velocità,con un nucleo forte e gli Stati che si accontentano di una semplice area di libero scambio(come l'EFTA,che appunto furono i britannici ad egemonizzare,negli anni 60')più ai margini.
Altre soluzioni non ve ne sono.
Quanto al posto dell'Italia,dipenderà dalle prossime elezioni.
Ad ogni modo,non credo che il Regno Unito arrivi ad attuare un'uscita formale:faranno i bastian contrari,come hanno sempre fatto,quantomeno con governi conservatori(con i laburisti è stato già un discorso parzialmente diverso).Tanto vale prendere atto della realtà ed agire di conseguenza.Meglio un'Europa a due velocità(ma anche tre,se serve)che la paralisi.
Ad ogni modo,più che la solita tiritera trita e retorica contro la nascita prematura dell'euro senza unità politica,trovo molto più pregnante l'osservazione che fece Caruso, il mio professore di Diritto delle Comunità europee(correva l'anno 1997):prima di mettere mano all'allargamento dell'Unione,con il boom di nuovi entrati del 2004,era il caso di modificare e consolidare le istituzioni comunitarie.Non farlo ha significato aggiungere piani ad un edificio senza averne rinforzato le fondamenta,dando argomenti non solo ai britannici ma anche agli euroscettici alla Sartori,per i quali l'Europa più che un'area di libero scambio non può essere.Ora non resta che salvare il salvabile,attraverso i noccioli duri dell'integrazione.Gli Stati non pronti,invece di fare piagnistei e sceneggiate napoletane "a posteriori" contro le cessioni di sovranità nazionale,ben potranno così aspettare fuori.
Neanche De Gasperi,che non era certo un liberista sfegatato,pensava ad un Superstato di 25/27 entità nazionali ma ad un'unione federale autentica.L'Europa dei sei,si diceva.
http://www.diorama.it/index.php?opti...d=218&Itemid=1
Ultima modifica di Josh; 03/01/2013 alle 18:58
Sì, concordo.
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