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  1. #6781
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Sì; ma qua l'idea è ancora che le cose si risolvano con la bacchetta magica, tre leggi e nessuna conseguenza sociale. Non ho nessuna fiducia nel futuro di questo paese.
    Quoto, ri-quoto, stra-quoto.

    C'è questa particolare tendenza a cercare l'uomo della provvidenza, che armato di bacchetta magica risolve 30 anni di magagne.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  2. #6782
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Massimo, io voglio tentare di fare quel mestiere; l'unica strada per poterlo fare è questa laurea; ergo devo prenderla. Se poi non ci sarà posto, amen, farò altro, l'importante è portare soldi a casa in qualche modo; ma quello che faccio lo sto facendo perchè non voglio assolutamente che, se nel prossimo futuro le cose dovessero cambiare in meglio e il posto ci fosse, io mi debba mangiare le mani di non aver tentato fino in fondo. Certo, se dovessi regalare soldi allo stato per studiare cose di cui non me ne frega una mazza (= tutte le altre facoltà nessuna esclusa), non lo farei di certo, anche perchè è oltremodo frustrante dal mio punto di vista studiare controvoglia per 5 anni per prendere il "pezzo di carta".

    Detto questo, mi fanno sempre ridere i metodi di valutazione europei, secondo i quali "l'Italia sforna troppi pochi laureati rispetto agli obiettivi prefissati". E grazie al cielo, dico io: già non c'è il posto di lavoro per i laureati attuali, figurarsi se ne aumentasse ancora il numero!... Il danno enorme è stato fatto nei decenni scorsi, quando a poco a poco si sono andati perdendo saperi e mestieri che erano tramandati da generazioni (viticoltori, piccole aziendine agricole, produzioni di nicchia, conduzioni familiari), perchè il figlio doveva prendere il "pezzo di carta" e nobilitare la famiglia. Così facendo il nostro Paese ha perso moltissimo della sua cultura contadina e manifatturiera...e non so se chi ha fatto queste scelte oggi tornerebbe a rifarle.
    Matteo perchè pensi che un paese possa andare avanti solo con il manifatturiero, facilmente copiabile, e non puntare anche su tecnologia e ricerca?
    Detto ciò, è vero che molti mestieri si stavano eprdendo e li facevano gli stranieri.
    Anche se,r ecentemente, con il mio lavoro, ho notato che stanno tornando molte pizzerie o gelaterie gestite da giovani italiani

  3. #6783
    Vento forte
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Quoto, ri-quoto, stra-quoto.

    C'è questa particolare tendenza a cercare l'uomo della provvidenza, che armato di bacchetta magica risolve 30 anni di magagne.
    Caratteristica dell'italiano da sempre .


  4. #6784
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Cmq di viticoltura in Italia e´ andato perso poco o niente. Siamo li´ che ci contendiamo il primo posto con la Francia, stabilmente, da decenni.

    Piccole produzioni agricole, quelle sopravvivono solo grazie alle sovvenzioni UE.
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  5. #6785
    Vento moderato L'avatar di Matteo C.
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Non so, io sono un nostalgico cronico, innamorato del passato, scettico sul futuro, perplesso sulla tecnologia. Pertanto quando vedo che attività commerciali aperte da secoli (panifici, casalinghi, botteghe) devono chiudere perchè soffocati dai centri commerciali (che Dio li distrugga chirurgicamente), o perchè semplicemente i figli dei titolari non se ne interessano....o quando vado in certi paesini splendidi e vedo solo case e botteghe chiuse, quasi paesi fantasma, con tutti gli abitanti che affollano orrende periferie del dopoguerra...ecco, mi viene una tristezza infinita.

  6. #6786
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Non so, io sono un nostalgico cronico, innamorato del passato, scettico sul futuro, perplesso sulla tecnologia. Pertanto quando vedo che attività commerciali aperte da secoli (panifici, casalinghi, botteghe) devono chiudere perchè soffocati dai centri commerciali (che Dio li distrugga chirurgicamente), o perchè semplicemente i figli dei titolari non se ne interessano....o quando vado in certi paesini splendidi e vedo solo case e botteghe chiuse, quasi paesi fantasma, con tutti gli abitanti che affollano orrende periferie del dopoguerra...ecco, mi viene una tristezza infinita.
    Se avessi abitato nel passato quando l'aspettativa media di vita era la metà, forse avresti guardato maggiormente al futuro.

    Poi beh, io mi rendo conto di essere l'esatto opposto, quindi non critico la tua visione. Anche perchè alla fine sono preferenze molto personali; io preferisco un miliardo di volte una periferia del dopoguerra ad un paesino di campagna.


  7. #6787
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Matteo C. Visualizza Messaggio
    Non so, io sono un nostalgico cronico, innamorato del passato, scettico sul futuro, perplesso sulla tecnologia. Pertanto quando vedo che attività commerciali aperte da secoli (panifici, casalinghi, botteghe) devono chiudere perchè soffocati dai centri commerciali (che Dio li distrugga chirurgicamente), o perchè semplicemente i figli dei titolari non se ne interessano....o quando vado in certi paesini splendidi e vedo solo case e botteghe chiuse, quasi paesi fantasma, con tutti gli abitanti che affollano orrende periferie del dopoguerra...ecco, mi viene una tristezza infinita.
    Neanche a me piace che i panifici vengano rimpiazzati dal pane industriale, ma ormai la tendenza e´ in arresto e i panifici buoni sono rimasti aperti, alcuni hanno creato piu´ filiali.

    Per i paesini vuoti beh, non mi piace ma l'alternativa sarebbe l'agricoltura di sussistenza, e si preferisce comunque stare in citta´ piuttosto che dover lavorare i campi 24/7. I paesini dove si pratica agricoltura piu´ avanzata e viticoltura sono invece floridi (basta vedere buona parte della fascia dell'alto trevigiano).
    Anche a me piacerebbe / piace vivere in "campagna", ma l'agricoltura di sussistenza...no asd.
    Ultima modifica di Fdg; 19/02/2013 alle 11:12
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  8. #6788
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Capisco cosa intendete dire. C'è anche da dire che i paesini dell'alto trevigiano (Col S. Martino, Fregona, S. Pietro di Feletto) non hanno un vero e proprio centro storico come quelli che intendo io (per fare qualche nome: Trevi in Umbria, Monte S. Angelo in Puglia, Artena in Lazio, ma ce ne sono mille altri); sono per lo più semplici agglomerati di case, seppur antiche in certi casi.

  9. #6789
    Vento moderato L'avatar di Matteo C.
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ma poi Alessio, per curiosità, cosa ti fa preferire una selva di palazzoni-dormitorio di periferia, senza anima, senza luoghi di ritrovo, a paesi secolari con le loro botteghe, i loro corsi, le loro piazze, le loro mille storie???

  10. #6790
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Se avessi abitato nel passato quando l'aspettativa media di vita era la metà, forse avresti guardato maggiormente al futuro.



    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Poi beh, io mi rendo conto di essere l'esatto opposto, quindi non critico la tua visione.
    In particolare sulla questone "botteghe": io rabbrividisco all'idea (esempio a caso) che sopravviva una bottega che fa pagare il pane 1 euro al kg quando lo stesso lo trovi alla metà in un iper.
    Ma se forse per il pane una ragione la si può anche trovare, per i casalinghi è la fiera dell'assurdo.
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