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  1. #8481
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    E allora siamo condannati...



    E' vero se ragioni in termini iper-locali. E comunque già il fatto che un'azienda diventi profittevole significa che può crescere e crescere significa più "tutto" occupazione compresa.
    Ovvio che nel breve termine una fusione possa significare esuberi, ma se non aumenta la competitività del sistema nel suo complesso allora sei condannato al declino senza se e senza ma. E' l'equivalente dell'accanimento terapeutico in campo economico... Uno dei possibili, preso a caso eh , effetti è l'aumento dei flussi migratori della parte più giovane della popolazione con l'immediata conseguenza dell'invecchiamento ulteriore del Paese e tutti il codazzo di sfighe che si porta appresso...


    Massimo, io ti parlo della situazione del settore industriale in cui lavoro (informatica) ma questo è un riflesso, volenti o nolenti, da tutti gli altri comparti

    se non c'è una domanda da parte delle aziende (ergo: le aziende, di qualsiasi estrazione, sono decotte) allora IT collassa. Anche noi potremmo essere una cartina di tornasole della situazione economica della nazione

    in 20 e più anni ho visto aziende crescere, tirare il fiato nei momenti di crisi del 1993 e 2003 ma poi riprendere ad assumere e fare profitti. Alcune già all'epoca subirono la selezione naturale (anche aziende affermate di migliaia di dipendenti, che per l'Italia non sono assolutamente briciole)

    da circa 7 anni è inesorabile il declino. Aziende con casa madre all'estero (principalmente Stati Uniti, Francia, Germania), quindi grandi gruppi che solo in Italia hanno minimo 6000 dipendenti, hanno divisioni ferme o sottoutilizzate


    la colpa? all'inizio era dovuto all'ipertrofia, ora dopo cure dimagranti consistenti è dovuto al fatto che la domanda è quasi nulla da parte:

    delle banche che in Italia si sono accorpate (positivo per il comparto, ma non è che gli utenti abbiano beneficiato molto o, se vogliamo dirla meglio, non quanto si poteva realisticamente ottenere)

    industrie? a cercarle col lumicino

    farmaceutiche ed editoria neanche a parlarne

    Pubblica Amministrazione? si, ma paga con un ritardo tremendo (anche più di un anno, altro che 180 giorni) mettendo in difficoltà soggetti piccoli e medi con le banche che non fanno più credito

    ma la stessa PA ormai sta centellinando i lavori

    quindi si può accorpare quanto si vuole, ma se non c'è una ripresa di domanda non è che ci possiamo inventare il lavoro
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  2. #8482
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    I mercati non è che facciano finta di non vedere. Vedono eccome, ma a loro non importa la stabilità politica di un Paese, bensì la sua solvibilità, che sono due concetti ben diversi. Se tu hai un titolo di Stato di un Paese, ti interessa che questo te lo rimborsi pagandoti gli interessi oppure ti importano le riforme che questo fa? Sicuramente anche la seconda è importante, ma la prima delle due cose è la priorità assoluta di ciascuno.

    I mercati, ragionando in tal senso, interpretano l'Italia come una pedina fondamentale dell'area euro: se lei cade cade il progetto comunitario. E il progetto di moneta unica non lo vuol far cadere NESSUNO, tanto meno la Germania (visto quanto ci guadagna da essa). Ergo NESSUNO ,in Europa, permetterà che l'Italia fallisca. Il ragionamento è semplicistico, superficiale, quello che vuoi, ma fondamentalmente non fa una piega, perchè le cose oggi - a differenza del 2011 - stanno esattamente così.

    Se, come credo, le cose stanno davvero così, a meno di svolte clamorose nell'assetto europeo, penso che non ci sia da attendersi grosse variazioni dello spread nei prossimi giorni (per non dire settimane).
    Se e quando poi l'Italia potrà avere - chissà quando appunto - un Governo con un minimo di stabilità, allora anche i pochi scettici che invece questo ragionamento non lo fanno inizieranno ad acquistare anche loro e il nostro spread potrebbe insediarsi stabilmente sotto i 250 punti base (contro gli attuali 310).

    Naturalmente è una mia interpretazione personale, poi d'altra parte siccome studio Economia devo avere anche un minimo di coraggio nel cercare di dare delle risposte a interrogativi (più che mai legittimi) come il tuo, risposte che solo il tempo dirà se sono giuste o sbagliate
    Hai ragione,la crisi del 2011 era basata sul fatto che l'eurozona era vista in via di dissolvimento e i mercati prezzavano il rischio di Paesi particolarmente scassati,tra cui l'Italia ancor più della Spagna,data anche la classe politica e la governance non particolarmente all'onor del mondo occidentale.
    Ora la situazione è diversa,il break up index viaggia sotto il 20%,dopo aver toccato anche il 60-65%.
    E' chiaro che ciò non esclude una seconda crisi dell'eurozona,che oggi è un rischio ma non una realtà.E cmq sulla dissoluzione scommettono in pochi,al momento.
    Magari fra due o tre mesi non sarà più così.

  3. #8483
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    quindi si può accorpare quanto si vuole, ma se non c'è una ripresa di domanda non è che ci possiamo inventare il lavoro
    Se le aziende sono più grosse, solide e competitive sui mercati internazionali, i loro prodotti non li vendono solo localmente, però.


  4. #8484
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Se le aziende sono più grosse, solide e competitive sui mercati internazionali, i loro prodotti non li vendono solo localmente, però.
    Alessio nella mia zona il 90% sono aziende medio piccole che lavorano per multinazionali es: SKF la questione non cambia se il cliente non ha lavoro le imprese medio piccole vanno in crisi.

  5. #8485
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Spread che gira a pochi punti dalla soglia dei 300 p.b (303 p.b) rendimento a 4,33% , borsa che guadagna +1,44%
    Asta BoT, il rendimento a un anno scende sotto l'1%. Tassi a tre mesi al minimo storico - Il Sole 24 ORE

  6. #8486
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Alessio nella mia zona il 90% sono aziende medio piccole che lavorano per multinazionali es: SKF la questione non cambia se il cliente non ha lavoro le imprese medio piccole vanno in crisi.
    Se hai monocommittente o lavori comunque per pochi clienti, ovvio. Ma se sei un'azienda più grossa puoi anche diversificare maggiormente il rischio.


  7. #8487
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Se hai monocommittente o lavori comunque per pochi clienti, ovvio. Ma se sei un'azienda più grossa puoi anche diversificare maggiormente il rischio.
    Che io sappia quasi tutte le piccole aziende sono monocommittenti proprio per la questione che il cliente finale vuole avere "l'esclusiva" da te ditta fornitrice.
    Ti faccio l'esempio pratico nel settore dove lavoravo io cioè stampaggio lamiera i due principali clienti sono SKF e Freudenberg(concorrenti) le aziende fornitrici sono distinte cioè quella che fornisce Skf non può fornire Freudenberg.
    Dove lavoravo io i principali clienti erano Skf e Trw in questo caso non sono concorrenti però c'è da dire che il maggior fatturato si faceva con il secondo cliente.

  8. #8488
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    quindi si può accorpare quanto si vuole, ma se non c'è una ripresa di domanda non è che ci possiamo inventare il lavoro
    Non ci piove. Ma c'è una massima in economia che dice che i bisogni si creano.
    E il problema nostro è che "i bisogni" li creano USA, Germania, Francia e Cina e noi non creiamo una fava.
    E, IT e non, che bisogni vuoi creare, leggi che innovazioni vuoi partorire quando chi li deve partorire son migliaia di soggetti formati da 4 gatti?
    L'innovazione non può farla un'azienda di "4 persone" (a meno che non si ritrovi per caso tra le fila un genio; ma non baserei il mio futuro su una simile probabilità...) per ovvi motivi. E se il tessuto è formato da decine migliaia di aziende di "4 persone" l'unica cosa di cui non ci si può meravigliare è il declino.

    L'IT che è l'ultimo vagone del treno non è che lo specchio. Io ci ho lavorato a lungo in un'azienda che era arrivata a sfiorare i 700 dipendenti negli anni del boom pre 2000 e pre-euro e ho imparato perfettamente come si fa:
    1. a gestire un'azienda in modo del tutto inefficiente (= persegue la quota mercato anche se si perdono soldi...)
    2. a non far crescere i prodotti ad un ritmo decente col risultato che i clienti più grossi vanno verso "la Germania"
    3. varie ed eventuali

    Non oso immaginare cosa possa succedere nei periodi più difficili quando la massa critica è 1/10...
    Ultima modifica di FunMBnel; 10/04/2013 alle 12:55
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #8489
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Se le aziende sono più grosse, solide e competitive sui mercati internazionali, i loro prodotti non li vendono solo localmente, però.
    E guarda caso è quello che ha fatto la società dove lavoro adesso: quando ha iniziato a guadagnare (e molto...) sul mercato italiano non ha dormito sugli allori, ma ha iniziato la politica di espansione sul mercato globale: prima l'est europeo (senza disdegnare qualcosa a W), poi gli USA, poi l'oriente (vicino e estremo) infine l'Africa.
    E la percentuale di revenue che vengono da fuori Italia aumenta ogni anno e ci siamo parati il culo dalla crisi interna.
    Fosse stata gestita con la testa della piccola-media azienda saremmo rimasti qui e oggi l'onda di merda non dico ci avrebbe travolto, ma quasi...
    Poi è vero che visto che 25 anni fa son partiti praticamente da zero con un'idea (poi rivelatasi vincente) e un mercato semivergine, ma ci vuole anche questo. Senza buone idee fare impresa è impossibile.
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  10. #8490
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Che io sappia quasi tutte le piccole aziende sono monocommittenti proprio per la questione che il cliente finale vuole avere "l'esclusiva" da te ditta fornitrice.
    Ti faccio l'esempio pratico nel settore dove lavoravo io cioè stampaggio lamiera i due principali clienti sono SKF e Freudenberg(concorrenti) le aziende fornitrici sono distinte cioè quella che fornisce Skf non può fornire Freudenberg.
    Questo può funzionare perchè i fornitori sono piccoli e quando sono di fronte al grosso non possono permettersi di alzare la voce.
    Se invece di 100 fornitori piccoli ne avessero uno solo grosso non dico che questo potrebbe dire "domani forniamo anche il vostro concorrente e voi muti" , ma il potere contrattuale sarebbe diverso: perdere il piccolo fornitore su 99 il grosso se lo può permettere; perdere l'equivalente di 100 magari no...
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