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  1. #9841
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Una curiosità:una delle varie eccezioni d'incostituzionalità ora all'esame della Corte di K. riguarda specificamente la partecipazione della Germania alla moneta unica...tout court...

  2. #9842
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Già ... l'unica cosa di cui son certo è che prima o poi la buriana definitiva arriverà. Il problema son sempre le tempistiche difficili da ipotizzare. Ieri sera ho rispolverato un libro che lessi nel 2008 e che vi propongo L'era della turbolenza: Amazon.it: Alan Greenspan, D. Fasic, A. Mazza, C. Volpi: Libri

    In quel libro Greenspan afferma che intorno al 2020 la Fed sarà costretta ad alzare i tassi d'interesse a livelli che non si vedono da almeno 40 anni ... quello potrebbe essere il punto di non ritorno e la resa finale dei conti di un sistema basato sul debito e sul moltiplicatore monetario ... e se lo dice Greenspan in tempi non sospetti (il libro è pubblicato nel 2007 quindi il pensiero dell'autore matura nel periodo pre-crisi 2008-2009) c'è quanto meno da considerarla come ipotesi verosimile
    Il problema è che da quel che ho letto, la Federal Reserve è molto poco indipendente dal punto di vista politico e quindi, quando si creano recessioni con successiva scarsa creazione di posti di lavoro al momento della ripresa (tipo quella che colpì gli USA nel 1991 e nel 2001), nessun governatore della FED alzerebbe mai (o terrebbe alti) i tassi di interesse in momenti di scarsa occupazione e scarsa creazione dei posti di lavoro. Perchè il Presidente della Repubblica di quel momento non ci penserebbe due volte ad accusarlo del fatto che ciò comporterebbe problemi nel breve periodo.

    Mi sto convincendo di una cosa: cioè che all'origine della continua creazione di bolle di debito e credito vi sia un fenomeno duplice avvenuto negli ultimi venti-venticinque anni. Da un lato la crescente disuguaglianza nella distribuzione dei redditi e la scarsa difficoltà, tanto in Italia quanto negli USA o in altri Paesi occidentali, a creare nuovi posti di lavoro. Dovuta ai vari motivi che sappiamo: forte globalizzazione dell'economia, forte sviluppo tecnologico e al contempo difficoltà dei Paesi occidentali a tenere il passo di tali fenomeni potenziando il capitale umano e l'istruzione (con il che dunque le imprese non assumono nuove persone non perchè le servano stimoli di politica fiscale x farlo ma perchè il personale che gli serve non è sufficientemente preparato o produttivo).

    Dall'altro lato il comportamento, a ogni modo razionale, dei Governi che pur di non scontentare il proprio elettorato rinunciano ad implementare qualunque azione tale da creare posti di lavoro e crescita nel medio-lungo periodo, ma che ovviamente comporterebbe dei costi nel breve periodo. Perchè sanno che l'elettorato guarda principalmente all'immediato, al breve periodo. E quindi ecco che ne derivano le risposte che sono state adottate in questi anni: ossia, la cultura del debito. Indebitamento pubblico a palla in Italia negli anni '80, quando si ebbe la prima recessione (1981-82) con scarsa/nulla creazione di nuovi posti di lavoro al seguito, concessione del credito a tutti negli USA, e agevolazione allo stesso tramite bassi tassi di interesse. E' più facile che fare una vera e propria riforma dell'istruzione.

    Aumenti delle disuguaglianze nei redditi e risposte dei governi occidentali (Germania esclusa, ma anche li ci arriveremo) strettamente votate a interventi per far mantenere il livello dei consumi, tramite debito. Con il che si creano poi delle bolle speculative sempre più grosse, fino al punto in cui il castello di carte creato crolla e spazza via tutto. Più che con la bolla della new economy, dove la quantità di debiti era molto bassa, ciò è successo in particolare con quella dei mutui sub-prime.

    Why Fault Lines? by Raghuram Rajan - YouTube

    Vi invito a leggere il libro di questo economista dell'università di Chicago, Raghuram Rajan, che si chiama Terremoti Finanziari e spiega appunto come la combinazione di crescenti disuguaglianze, forti pressioni del governo sulla FED per facilitare il credito e al contempo incentivi distorti sulle banche, abbia fatto sbocciare la crisi attuale.

    Penso che nella fase successiva alla crisi dell'euro, la Germania abbia risposto con lo stesso tipo di politiche populiste orientate al breve periodo. L'alternativa era tra fare abbassare nettamente i tassi di interesse e immettere liquidità alla BCE e dall'altro verso, agire in maniera contraria a ciò che avrebbe suggerito una logica di medio-lungo periodo.

    Ossia: tenere un'inflazione più alta, alzare il livello dei prezzi dei propri prodotti in modo da dare una spinta alla crescita ai Paesi del Sud Europa. In questo modo tali Paesi sarebbero usciti dalla fogna e la Germania ne avrebbe pagato il costo nel breve periodo (quando il proprio export sarebbe diminuito) per poi invece ottenerne ampi vantaggi nel medio quando i Paesi europei, ripresisi, avrebbero aumentato la loro inflazione e avrebbero iniziato a comprare di nuovo prodotti tedeschi.

    I tedeschi hanno invece scelto la via contraria: tenere un'inflazione assai bassa e continuare a deprimere i loro principali partner commerciali. Stanno iniziando a subirne le conseguenze e le subiranno ancor più fra un po' temo. Il motivo? Sempre lo stesso: dar retta solo ed esclusivamente a logiche elettorali di breve periodo, perchè nel medio-lungo "saremmo tutti morti"
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  3. #9843
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Il problema è che da quel che ho letto, la Federal Reserve è molto poco indipendente dal punto di vista politico e quindi, quando si creano recessioni con successiva scarsa creazione di posti di lavoro al momento della ripresa (tipo quella che colpì gli USA nel 1991 e nel 2001), nessun governatore della FED alzerebbe mai (o terrebbe alti) i tassi di interesse in momenti di scarsa occupazione e scarsa creazione dei posti di lavoro. Perchè il Presidente della Repubblica di quel momento non ci penserebbe due volte ad accusarlo del fatto che ciò comporterebbe problemi nel breve periodo.

    Assolutamente vero quanto dici ed osservazione molto pertinente. In realtà credo che l'indipendenza delle banche centrali rimanga confinata all'interno dello statuto ma nei fatti ogni banca centrale opera a stretto contatto con le autorità governative. Tra l'altro sempre nel libro che ho segnalato Greenspan racconta nei minimi dettagli tutti i particolari del suo mandato senza tralasciare questi aspetti di intrecci tra finanza e politica. Ma alla fine il mercato attraverso meccanismi di autoregolazione (che non appartengono solo al pensiero liberale, ma che sono un dato di fatto) produrrà in successione shocks di prezzo che metteranno all'angolo governi, politica e banche centrali ... e questo Greenspan lo sa bene ...
    [/QUOTE]
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  4. #9844
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Intanto oggi si parte ben intonati col rendimento del decennale sceso al 4.23%.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  5. #9845
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Una curiosità:una delle varie eccezioni d'incostituzionalità ora all'esame della Corte di K. riguarda specificamente la partecipazione della Germania alla moneta unica...tout court...

    Non mi sorprende ... la Germania rimpiange la vecchia Bundesbank, molto meno inflazionista della BCE. I crucchi si son sempre vantati di avere una moneta forte, il marco, e una banca centrale a difesa di quella valuta.
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  6. #9846
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Mah secondo me quel "passo" della Bundesbank verso chiedere direttamente in maniera ufficiale una revisione dei trattati è interpretato male da...tutti gli altri popoli europei. E' un po' quello il modo in cui i tedeschi (di oggi, nel passato c'erano politici più "bravi") negoziano, dicendo "io voglio così!!" senza pensare tanto alle possibili reazioni strategiche degli altri. E' un punto debole, ma che ci vuoi fare.
    Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta

  7. #9847
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    notiza sentita al Tg5
    "L'abolizione dell'Imu e Iva stanno trovando un grossissimo ostacolo ,ci vorrebbero 8 miliardi per coprire questa manovra"
    Ma vah eppure pensavo che chi avesse proposto questa idea avesse fatto bene tutti i calcoli .
    Mi auguro che questo ulteriore specchio per le allodole tolga finalmente le fette di prosciutto

  8. #9848
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?



  9. #9849
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Ecco appunto \fp\\fp\
    Ma si anarchia chissene frega

  10. #9850
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    \fp\
    quando il rimedio è peggio del danno.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

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