Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
D'altra parte se quei contributi hai versato quella pensione ti prendi.
I tempi in cui lo Stato agiva come la Caritas in materia previdenziale son finiti.
Ma qualcuno si è mai fermato un attimo a chiedersi come mai se uno fa un piano pensione privato a fronte di 100 versato e di un'età N in cui si inizia a percepire la rendita l'assegno mensile è X, mentre fino a ieri la pensione statale era 2X (o 3X)? Va bene che il privato deve anche ragionevolmente guadagnarci, ma la differenza non si spiega in altro modo se non con un sistema squilibrato (in tutti i sensi possibili del termine).
Allora che vogliamo fare? Garantire comunque le vecchie rendite a far autoavverare la profezia "in futuro non esisterà più pensione"? Perchè per farla avverare esiste un modo facilissimo e largamente usato nel tempo: non fare un cazzo e lasciare incancrenire il vecchio sistema.
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Sono in fremente attesa di sapere quale sia l'alternativa ad un sistema che si regge da solo. Se trovi la ricetta per far sì che un sistema che eroga più di quanto ha percepito stia in piedi vinci di sicuro il nobel dell'economia e potrai governare in eterno anche con il mio voto.
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Machissenefrega dell'INPDAP!
Se è un posta in perdita è una posta in perdita in qualsiasi altra scatola la nascondi.
E se è in perdita il buco va tappato.
Immagino che se lo si tappa con un aumento dell'IVA o delle accise sulla benzina in eterno sia una soluzione migliore...
Però il tasso di disoccupazione aumenta (e quello di occupazione non sale).
Ergo a me vien da dire che son più quelle che chiudono o che di manodopera se ne liberano.
Strano... Uno si fa il culo per anni (perchè si dimentica che l'università non è l'EDEN, non sono le feste alla Porkys, se la fai a tempo pieno non ti becchi un soldo e se lavori per mantenerti probabilmente alla fine la voglia di divertirti passa...) per guadagnare una certa professionalità e alla fine non ha voglia di asfaltar strade a progetto... Strano davvero che poi questi preferiscano scappare all'estero dove qualcuno disposto a riconoscere i propri sforzi lo trovano.
Ma ovviamente è colpa di chi cerca di acquisire questi strumenti non di un sistema che li costringe alla fuga (che ci siano fiori di corsi di laurea inutili per far piacere al barone di turno è fuori discussione, ma che non salti fuori che son tutti laureati in scienza della comunicazione).
Quindi dovrebbero essere i nostri "figli bovini" ad essere sfruttati e sottopagati invece degli extracomunitari?
Continuo ad avere fiducia nel mercato: se domani tutti gl imbianchini, panettieri ecc. ecc. ecc. saranno i nuovi milionari tutti cercheranno di fare quel mestiere che diventerà inflazionato, quindi renderà poco, e magari ci saranno più posti a disposizione per il personale maggiormente qualificato.
1. SGRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAATTTTT
2. Io tiro invece alla nonna di mia moglie, morta a 99 anni di vecchiaia in pochi gg dopo non aver avuto praticamente nulla per tutta la vita. Visto che dobbiam tirare agli estremi io scelgo quello che mi fa più comodo.
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Mi intrometto in punta di piedi in questa affascinante discussione (lo dico senza ironia) per aggiungere una riflessione.
quando si sostiene che a fronte di un importo versato X, non si può che percepire X:
ma la gestione dei contributi pensionistici non dovrebbe essere affidata a persone (stavo dicendo professionisti...) in grado di assicurare un rendimento Y a questi fondi, affinchè il percepito possa essere almeno pari a X + Y, come avviene nei casi di Fondi Pensionistici privati?
pur essendo "lontano" dalla posizione previdenziale di Adri, comprendo, come già detto, le sue preoccupazioni e non posso che quotare ogni suo intervento.
per adesso avendo solo 20 anni di contributi, osservo ogni "movimento" ed ogni discussione in materia che non può che essere portatrice di conoscenza.
PS. si parlava di peso dell'INPDAP confluito nell'INPS; probabilmente ricordo male ma 10/15 anni fa la situazione non era l'opposto?
saluti a tutti.![]()
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Interessante spunto di riflessione, in effetti: si vive e si vivra' (forse...) mediamente di piu', ma IN quali condizioni ?
Cioe', un conto e' vivere piu' a lungo ma magari steso (x anni....) su un letto quasi in condizioni solo vegetative, un altro e' essere efficienti e produttivi sul lavoro anche dopo i 65-70 anni (al limite...): l'eventuale "problema" non e' da poco, perche' se comunque mediamente NON aumenta la capacita' lavorativa (chiamiamola cosi') rispetto all'effettiva vita/speranza di vita allora ci sara' nuovamente da intervenire sul sistema pensionistico ?
Come ? Ma nel modo piu' semplice possibile, paradossalmente forse nemmeno andando ad alzare l'eta' pensionabile, ovvero intervenire sul coefficiente di calcolo della rendita pensionistica da applicare al proprio montante contributivo versato !
Ci vuole poco, appunto, ovvero ridurre tale percentuale di calcolo: ecco, il sistema contributivo ha diciamo questo "rischio" e non ci vuole molto per trovarsi, rispetto ad eventuali proiezioni con i valori di oggi, alla fu pensione con quasi un pugno di mosche (valore reale), pur avendo versato in modo ligio e continuo negli anni !
A pensare male si fa peccato, ma a volte....![]()
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Certo.
Però, diciamo così, quel differenziale alla fine è stato molto meno di quanto stimato.
Quindi "il problema" è stato nella cattiva gestione del monte-contributi o peggio nella gestione truffaldina degli stessi o peggio ancora nella non-gestione avendoli usati per altri scopi.
sarà populista dirlo, ma a fronte di questi fatti è corretto chiedere ulteriori sacrifici?
Lo so che è impossibile andare a prendere i responsabili delle cattive gestioni degli anni passati, ma è giusto che paghino i lavoratori che si vedono peggiorare le condizioni di pensionamento?
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
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