
Originariamente Scritto da
FunMBnel
Non devi ripeterlo perchè lo so perfettamente.

Loro sono uniti, l'Europa no: è completamente divisa, ma in compenso ha un'unica valuta.
Qualcosa sì: che i processi storici abbiano i loro tempi è indubbio, ma che tali tempi siano costanti un po' meno. Altrimenti considerato il tempo che ci è voluto per inventare l'abaco per la prima CPU avremmo dovuto aspettare la gigante rossa.

Ergo se gli USA ci hanno messo "100" anni 2 secoli fa non ci vedrei nulla di strano che dopo 2 secoli ne bastassero "50".
1. Già potremmo discutere di come far stare assieme tale premessa con tale conseguenza
2. Si è visto com'era equilibrata la crescita. Più o meno come quella italiana.
Anzi talmente equilibrata da passare da un debito pubblico al 56% del PIL nel 1986 (noi avevamo già l'85%; e sì, son partito un po' più indietro per arrivare a 20 anni fa) al 110% del PIL, leggasi RADDOPPIO, nel 1993; in 7 anni; un vero modello di equilibrio!
Vero. Poteva insistere sulla strada precedente e provare a far concorrenza all'Argentina nella brillante statistica dei default per decennio.
E' esattamente quello che ho scritto.


Io però lo dico così: eliminare i difetti alla base del modello in modo che diventi funzionale.
Direi che il mercato ti smentisce, sperando non sbagli anche lui. :-P Evidentemente non è bastato l'Euro a dar st'impressione.
La differenza tra me è te è che io propongo di andare avanti facendo il possibile e pure l'impossibile per eliminare i difetti attuali.
Tu invece vuoi farci diventare tutti arabi e cinesi. Il che non necessariamente è un male eh, per carità. Ma io a non perdere centralità nel mondo attuale tutto sommato ci terrei ancora.
No guarda... "Il Giappone invece" lo dico proprio adesso perchè l'hai tirato fuori tu ed è un esempio che smentisce clamorosamente la tua teoria.
Quale mega-stato? Quello in cui ognuno fa quel caspio che gli pare ciascuno con le proprie regole decise in autonomia? Hai un concetto interessante di megastato.
Io lo chiamo accozzaglia di stati, ma se ci mettiam d'accordo sulle definizioni e sulla funzione che passa dalle mie alle tue va tutto bene.
Parliamone pure: a far crescita FINTA vedendo il debito aumentare a ritmo decisamente maggiore del PIL siamo stati maestri.
Se è quello il modello a cui tanti aspiri puoi sempre trasferirti temporaneamente in Argentina e apprezzare i risultati che tale modello porta oggi.
Poi quando torni mi racconti quanto bene funzioni.
Eh sì. Basta vederli. Tu come giudichi un modello che cresce economicamente di X facendo crescere il debito pubblico di 2X (all'anno) fino a farlo giungere alla soglia dell'insostenibilità? No perchè finchè siam qui a cazzeggiare e discutere di opinioni su futuri ipotetici effettivamente è vero tutto e il suo contrario, ma sui numeri scritti nero su bianco relativamente al passato è difficile venire a raccontare che Cristo sia morto di freddo...
Italia: 1980 debito pubblico 56% del PIL; Italia 1990: debito pubblico 94.8% del PIL; Italia 1994: debito pubblico 121% del PIL.
Di quale fantastica realtà anni '80 stai parlando parlando esattamente?
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