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  1. #15881
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Quoto il Seminerio! Stavolta c'era un giornalista. Che ovviamente non ha avuto risposte alle sue domande, ma almeno le ha fatte...

    Logicamente, Padoan - Phastidio.net

    Dire che siamo a 90° è una drammatica professione di ottimismo...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #15882
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    ritorno brevemente al discorso dell'Europa (scusate, lo so certe volte sono un po' rompib...) e della sua filosofia che rispecchia quanto detto da Guzzanti "siamo l'Unione Europea, facciamo un po' come c...o ci pare"

    il trafilettto su Affari e Finanza parla degli aiuti di stato de:


    • Lussemburgo nei confronti di Amazon
    • Olanda nei confronti di Starbucks
    • Irlanda per la Apple
    • Lussemburgo per la Fiat
    • ...


    in questo modo paesi come Irlanda e Lussemburgo, ad esempio, vedono aumentare il PIL nominale grazie a queste società ombra a cui davano dei favori con tassazioni super-agevolate tramite royalties fittizie

    forse (forse...) la Commissione Europea sta trovando un modo per far pagare le tasse dove gli utili sono effettivamente prodotti e non pagati dalla casa madre con elusioni fiscali che sconfinano nei ladrocini (autorizzati dai governi, sia ben chiaro)

    chissà se l'Europa si ricorda di essere unita una volta per tutte
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  3. #15883
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fede85 Visualizza Messaggio
    In fase di stagnazione o recessione economica secondo me non porta a nessuna ripresa anzi ...
    Fede invece io la penso esattamente all'opposto.

    Se diminuisce il prezzo di un bene, fra l'altro di largo consumo come il petrolio, aumenta l'offerta dello stesso e di conseguenza aumenta il potere di acquisto dei consumatori. Se aumenta il potere di acquisto dei consumatori aumenterà anche la domanda e così via. Specie se parliamo di un Paese che importa petrolio, come il nostro, e non di uno che lo esporta.

    Ma al di la di questo comunque in parte giusto discorso (esiste anche la domanda interna anche se oggi siamo tutti con gli occhi puntati all'export e la domanda interna non se la fila nessuno) non capisco perchè l'analisi di micro applicata a singoli beni secondo cui un aumento dell'offerta/calo del prezzo di un bene porta a un maggior benessere collettivo non debba essere valida anche nel macro (cioè per tutti i beni in generale).

    Perchè un qualcosa che è valido per un bene non lo è per la sommatoria di tutti i beni prodotti? Io sinceramente sto ancora aspettando che qualche illuminato economista delle banche centrali che oggi vedono la deflazione come un mostro (e raccontano in giro la balla per cui la deflazione sarebbe un aggravatore della depressione economica) mi dia una risposta.

    Fino ad allora per me l'unica spiegazione davvero coerente e rigorosa resta questa, del professor Jesus Huerta de Soto di Madrid, che vi invito ad ascoltare anche se in spagnolo (ci sono comunque i sottotitoli nel video cliccandoci sopra): https://www.youtube.com/watch?v=_ZuA64sU33A
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #15884
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Fede invece io la penso esattamente all'opposto.

    Se diminuisce il prezzo di un bene, fra l'altro di largo consumo come il petrolio, aumenta l'offerta dello stesso e di conseguenza aumenta il potere di acquisto dei consumatori. Se aumenta il potere di acquisto dei consumatori aumenterà anche la domanda e così via. Specie se parliamo di un Paese che importa petrolio, come il nostro, e non di uno che lo esporta.

    Ma al di la di questo comunque in parte giusto discorso (esiste anche la domanda interna anche se oggi siamo tutti con gli occhi puntati all'export e la domanda interna non se la fila nessuno) non capisco perchè l'analisi di micro applicata a singoli beni secondo cui un aumento dell'offerta/calo del prezzo di un bene porta a un maggior benessere collettivo non debba essere valida anche nel macro (cioè per tutti i beni in generale).

    Perchè un qualcosa che è valido per un bene non lo è per la sommatoria di tutti i beni prodotti? Io sinceramente sto ancora aspettando che qualche illuminato economista delle banche centrali che oggi vedono la deflazione come un mostro (e raccontano in giro la balla per cui la deflazione sarebbe un aggravatore della depressione economica) mi dia una risposta.

    Fino ad allora per me l'unica spiegazione davvero coerente e rigorosa resta questa, del professor Jesus Huerta de Soto di Madrid, che vi invito ad ascoltare anche se in spagnolo (ci sono comunque i sottotitoli nel video cliccandoci sopra): https://www.youtube.com/watch?v=_ZuA64sU33A
    Fede io parlo da ignorante in materia quindi le mie considerazioni devono essere prese per quel che sono
    Io credo che il calo del prezzo del petrolio è avvenuto anche per mancanza di domanda, per quello che dico che in una situazione di recessione il calo stesso del prezzo del petrolio non aiuta la ripresa e mi fermo qua altrimenti finisco per dire una marea di cavolate
    rientro nel mio silenzio

  5. #15885
    Vento fresco L'avatar di gabriele*80*
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    tutti in svizzera a fare il pieno.


  6. #15886
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fede85 Visualizza Messaggio
    Fede io parlo da ignorante in materia quindi le mie considerazioni devono essere prese per quel che sono
    Io credo che il calo del prezzo del petrolio è avvenuto anche per mancanza di domanda
    Sì e no. Di sicuro la domanda, globale eh, non brilla.
    Ma il calo è figlio di una "guerra" interna all'Opec e di una "guerra" globale allo shale.
    Sta di fatto che per chi, come noi, importa è solo un bene perchè recessione o no, crisi o no, sfiducia o no, la bilancia dei pagamenti e i margini ci guadagnano comunque.
    E per chi, come noi, è in stato di accanimento terapeutico da anni è comunque positivo.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  7. #15887
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da gabriele*80* Visualizza Messaggio
    tutti in svizzera a fare il pieno.
    Con l'aumento del franco mi sembra un'idea geniale.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  8. #15888
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #15889
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    ritorno brevemente al discorso dell'Europa (scusate, lo so certe volte sono un po' rompib...) e della sua filosofia che rispecchia quanto detto da Guzzanti "siamo l'Unione Europea, facciamo un po' come c...o ci pare"

    il trafilettto su Affari e Finanza parla degli aiuti di stato de:


    • Lussemburgo nei confronti di Amazon
    • Olanda nei confronti di Starbucks
    • Irlanda per la Apple
    • Lussemburgo per la Fiat
    • ...


    in questo modo paesi come Irlanda e Lussemburgo, ad esempio, vedono aumentare il PIL nominale grazie a queste società ombra a cui davano dei favori con tassazioni super-agevolate tramite royalties fittizie

    forse (forse...) la Commissione Europea sta trovando un modo per far pagare le tasse dove gli utili sono effettivamente prodotti e non pagati dalla casa madre con elusioni fiscali che sconfinano nei ladrocini (autorizzati dai governi, sia ben chiaro)

    chissà se l'Europa si ricorda di essere unita una volta per tutte
    Ti sottopongo questo link:
    Sud BazÃ*r, il sogno di una piccola Amazon meridionale | Linkiesta.it
    E in particolare questo stralcio:
    "In Australia la distribuzione è praticamente in mano a due grandi monopolisti, Coles e Woolworths, per cui certi prodotti italiani di qualità arrivano attraverso importatori, ma per i ristoranti, non per la gente normale. In più ci sono varie barriere, per esempio doganali: è per questo che stiamo pensando di creare una nostra piattaforma lì, così da lavorare gli ordini direttamente. Ma anche gli Usa sono difficili: ora col nuovo trattato del commercio estero le restrizioni saranno finalmente superate, si spera... Alla fine la vecchia cara Europa conserva sempre i suoi grandi vantaggi".
    Per dirti che l'Europa non è il paradiso ma non è detto che altrove sia l'Eldorado e che un accordo di libero scambio con gli USA io,seppure strappando tutto quel che si può strappare a ns.vantaggio(come in ogni trattativa che si rispetti)io alla fine lo firmerei.

  10. #15890
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Nel frattempo non è passato (e meno male aggiungo ) il referendum per abolire la Legge Fornero. Inutile dire che ovviamente chi voleva abolirla non aveva certo intenzione di passare al sistema pensionistico cileno (che per me è quello migliore in assoluto) bensì di tornare al caro vecchio sistema pensionistico a ripartizione dove chi va in pensione guadagna una pensione pari al suo ultimo stipendio.

    Il che in un sistema demografico che vede la costante contrazione del tasso di natalità e un costante aumento della speranza di vita ha una sostenibilità pari a meno di 0 nel lungo termine e crea solamente una montagna di debito pubblico (ma tanto non è un problema ). Ma tanto pagheranno le nuove generazioni casomai, hanno pensato senza dubbio i sagaci propositori di questo utilissimo referendum.

    Fortunatamente un po' di sale in zucca alla Corte Costituzionale ce l'hanno ancora.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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