I russi hanno già impiegato in Ucraina il 75% dei loro BTG (le forze di terra meglio strutturate e addestrate), non hanno molto da aggiungere a meno di non lasciare totalmente sguarnito il resto dei loro confini e anche in quel caso le truppe rimanenti sarebbero appena un terzo in più di quelle già impegnate.
Potrebbero buttare nella mischia soldati di leva senza addestramento ed equipaggiamento insufficiente, ma sarebbe un massacro e comunque richiederebbe tempo. Con l'industria bellica rallentata dalle sanzioni sarebbe uno sforzo titanico.
Qui alcune info in merito.
https://twitter.com/PhillipsPOBrien/...C5qaXlnugpAAAA
Se non riescono ad ottenere risultati rilevanti entro 1-2 settimane (conquista di Mariupol e avanzamenti importanti in Donbass) la situazione potrebbe già diventare insostenibile, anche perché rischiano grosso nel nord dove la controffensiva ucraina minaccia di isolare le loro forze vicino a Kiev, sia ad est sia ad ovest.
Che ci provino, io dico. E' la volta buona che spazziamo via la Russia dalle carte geografiche e ci togliamo il problema una volta per tutte.
Un Paese dove le dittature, una dopo l'altra, non vedono l'ora di allungarsi verso occidente come se fossimo indietro di un secolo, ma anche basta.
Lou soulei nais per tuchi
Mi ripeto: Putin ha scavato la fossa dei Russi. L'unica opzione 'accettabile' che gli si prospetta, a torto o a ragione, è diventare una succursale servilistica della Cina.
Gli 'accordi di pace' (leggasi 'cessione della sovranità nazionale') dovranno farli con la Cina, mica con l'Ucraina
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
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economia, modelli, mercato, finanza
Eh, lo so... io non sto difendendo le altre "visioni del mondo", come donna non potrei mai farlo, come donna non posso che essere del parere "ognuno a casa sua", perché quando anche altre visioni del mondo avranno il loro partito e i loro rappresentanti al governo, molte leggi sulle parità che abbiamo ormai conquistato - non solo le donne - saranno rimesse in discussione, secondo le regole della democrazia d'altra parte.
Sto solo prendendo atto che esistono altri modi di pensare rispetto al nostro, ed è importante rendersene conto, perché pensare che tutta l'umanità condivida la nostra stessa scala di valori può addirittura divenire rischioso.
Geni o ambiente, dici? Beh, i geni sono selezionati dall'ambiente, quindi la domanda non si pone, per lo meno in questi termini.
L'evoluzione culturale di un popolo è all'incrocio fra ambiente e storia, cioè quest'ultima intesa come eventi antropici, interazioni fra gruppi all'interno di una società e fra culture a contatto. Non credo che all'origine qualcuno sia nato col gene dell'induismo o del pastafarianesimo, troppo semplicistico.
Concorso di cause e feedback, più o meno, in maniera intricata perché molti sono i fattori in campo. Insomma, siamo qui a disquisire sull'uovo e la gallina, alla fine.
Serve, ma relativamente.
Già prenderne atto, però, è un passo avanti.
e' quello che dovrebbero capire i nostri governanti e gli americani in primis........non si può esportare il nostro modo di vivere e di pensare ovunque......bisogna saper relazionarsi con chi non la pensa come noi, ovviamente fino ad un certo punto, e cmq senza guerre o altri atti che limitano le "libertà" altrui..........è un processo che ogni popolo deve fare da solo impiegandoci il tempo che serve.......
in realtà in Russia lo stile di vita occidentale è arrivato da un pezzo. non a caso c'erano centinaia di punti vendita di mc Donalds e BK, ad esempio o i social. Adesso è venuto meno un po' tutto, tutto assieme, e bisogna capire fino a dove la popolazione è disposta a soffrire... Non è un caso che la maggior parte degli informatici, ad esempio, stia scappando a gambe levate poiché hanno capito l'antifona... per un po' non ci sarà da lavorare e chissà se ci saranno soldi per sopravvivere.
il problema russo non è tanto la mentalità della gente quanto quella di chi li governa che tramite propaganda continua plasma quella della gente.
ma in una situazione come questa è come parlare di ***** degli angeli...
Si vis pacem, para bellum.
Stai comunque parlando di chi va o vorrebbe andare dall'occidente in quei posti.
Nel senso inverso le cose cambiano. Molti fuggono da molte aree, per via della fame, della guerra, del clima. Tutti istinti primari di fuga, assolutamente non discutibili e assolutamente veri per tutto il genere umano, credo.
Resta il fatto che non tutti i luoghi in cui si vive male si spopolano sistematicamente con grandi ondate migratorie.
Devi essere in contatto col mondo per credere non solo che esista una possibilità di vita diversa e migliore, ma anche che sia accessibile a te comune mortale del villaggio sperduto dell'Asia, dove già sei cresciuto sapendo che la siccità è colpa degli dei perché probabilmente non hai compiuto correttamente certi riti... esemplifico con l'accetta, neh, ma è tanto per rendere l'idea.
Ricordo a Mosca, negli anni in cui finì l'Unione. C'erano le prime vetrine scintillanti di marche occidentali, irraggiungibili per il moscovita medio; c'era il MCDonald, davanti al quale pazientemente ci si metteva in coda chilometrica alla medesima maniera che per qualsiasi altro genere alimentare, e c'erano le emergenti mafie di varia provenienza che arraffavano, arricchivano e potevano permettersi l'occidentalizzazione. L'impressione è che questo fosse un mondo alieno al cittadino medio, osservabile, forse desiderabile nei sogni ma che appunto erano considerati solo come sogni.
Chiaro che le fasce più acculturate, che lavoravano negli ambienti più a contatto col mondo esterno stavano maturando una coscienza diversa, e sono quelli che se ne sono andati, o quelli che hanno tentato di fare qualcosa. Ma c'era una massa che, anche parlandoci direttamente - mio padre parla il russo abbastanza da essere ai tempi scambiato per un sovietico, forse del Baltico dato l'accento straniero - era rassegnata, il mondo andava così, prima c'era il Piccolo Padre, poi c'è stato Lenin - e ancora si mettevano in fila per venerare il salmone - e adesso c'era quest'altro... amen
Il concetto stesso di "desiderabilità di condizioni di vita", o meglio di "qualità della vita" è un qualcosa che abbiamo visualizzato e preso in considerazione concretamente solo a partire dal dopoguerra...
Appunto. Chi li governa è un prodotto di quello stesso paese, del suo popolo, della sua storia. Non è sbarcato da un'astronave intergalattica, sono quello che i russi hanno saputo scegliere oppure subire, dopo trent'anni di desovietizzazione. Temo che l'atavica predisposizione a soffrire e tirare avanti sia molto più radicata dell'occidentalizzazione di superficie mediata attraverso social e vetrine scintillanti, purtroppo...
di Orsini cosa ne pensate..........sentendo lui, a parte che la colpa la addossa completamente all'occidente, sembra quasi sicuro che prolungando la guerra si arriverà alla atomica.....ne condividete le opinioni?
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