
 Originariamente Scritto da 
Senmut
					
				 
				Non è la religione in sé (in senso concettuale) che ha prodotto danni, ma l'esegesi (umana e distorta) dei testi posti a fondamento di ogni "credo".
Anche l'ateismo, spesso, vive di "fede" e di "dogmi pseudo scientifici" sciorinati come una sorta di "postulato insindacabile". Sotto questo profilo, quindi, gli atei (per pensiero delegato) ed i credenti (per pensiero delegato) sono - a mio avviso - identici ed allo stesso modo dannosi. Chi ama il sapere - e desidera comprendere - attua sempre un approccio scevro da ogni forma di condizionamento ed il più possibile terzo.
Io (pur non aderendo ufficialmente ad alcuna forma di credo) dico che in molti testi sacri e/o antichi vi è più scienza di quanto si possa immaginare e che, contemporaneamente, in molti testi scientifici odierni vi sono più "dogmi" di quanto, sempre, si possa pensare.
			
		
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