sempre molto laconico? Uno straccio di argomentazione no eh?
Io ho espresso la mia inconfutabile: le esperienze non sono tutte uguali, e terminare la propria vita con l'esperienza della morte in aereo, magari precipitando da quota di crociera, penso sia l'esperienza più tremendamente angosciante possa esistere, forse paragonabile solo all'angoscia di una lunga malattia terminale. Minuti interminabili in cui sei perfettamente sano e in salute, non sei ferito, eppure sai che c'è un problema irrimediabile, che stai per schiantarti e con tutta probabilità sarai ridotto a brandelli. mentre in auto un evento del genere è di pochi secondi ed è sempre possibile una tua azione risolutiva, o almeno lo credi (ad esempio vedi un tir che ti viene addosso, pensi in una frazione di secondo a fare qualcosa per evitare). Nell'aereo invece sei un topo in trappola, nelle mani di uno sconosciuto e di una tecnologia che non conosci. Ti sei semplicemente "affidato" ad altri, quelli che hanno costruito l'aereo, quelli che lo conducono, e il destino. In misura minore anche treno e nave sono così, solo il contatto con il suolo, ti fa pensare che all'ultimo puoi fare qualcosa.
Quindi, le esperienze non sono tutte uguali, non c'è statistica che tenga. Tutti viviamo e moriamo, eppure nessuno si sogna di dire che siccome tutti nasciamo e moriamo, abbiamo tutti le stesse esperienze di vita. C'è vita e vita, e c'è morte e morte. E se uno può escludere al 100% di vivere una seppur remotissima esperienza non ci vedo niente di male nel farlo. Certo se il proprio lavoro, la propria carriera, richiede di prendere quel mezzo amen...c'è poco da fare, ma finchè si può evitare...
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