di quello che fa il singolo sui social poco ci importa e poco ci possiamo fare.
fermo restando che anche questo aspetto rientra nelle conseguenze.
i primi ad esporsi sono stati loro, in maniera non anonima, postando quanto hanno postato.
il risultato è questo, inevitabilmente.
rientra nelle conseguenze, giuste o sbagliate che siano.
credimi che la vergogna la provano e, se non è così, in ogni caso una parte della loro vita è rovinata anche all'atto pratico, come dicevo nel post sopra.
Si vis pacem, para bellum.
Sì, ma attenzione a non "mitizzare" il concetto di allevamento "tradizionale" come spesso viene fatto... il mondo dell'allevamento e della macellazione per motivi familiari lo conosco abbastanza bene e ti garantisco che l'idea del "benessere" animale non vi ha mai trovato spazio e non è che la vita di una vacca in una stalla del 1960 fosse per forza molto migliore di quella che conduce in un allevamento intensivo attuale o la sua prospettiva di vita particolarmente più lunga e "serena". Se vuoi ti descrivo la casistica degli "orrori" di una tipica stalla contadina di 40 o 50 anni (sporcizia a profusione, vacche con crostoni spessi un dito sulle mammelle, tori con le cavezze incarnite e altre "meraviglie"). Oltretutto l'idea che un tempo i bovini venissero allevati all'aperto è spesso più "mitologica" che reale e vale soprattutto per quelle aree in cui l'allevamento veniva effettuato in contesti particolari a bassa densità di popolazione (alcune zone delle Alpi e dell'Appennino Tosco-Emiliano) e le mandrie appartenevano a grandi proprietari. In buona parte della Liguria alpina, del basso Piemonte, dell'Oltrepo' fino agli anni '60/'70 non vedevi vacche al pascolo ma allevatori/contadini che si inerpicavano sulle pendici montane per far fieno e poi portarlo nelle stalle, lasciare libere le vacche era una cosa impensabile, perché quando avevi 8 o 10 "bestie" perderne anche una sola era un mezzo disastro. Laddove invece gli allevamenti erano piccoli e familiari l'animale passava la totalità della propria vita nella stalla, in condizioni non tanto diverse da quelle che ci sono oggi nei peggiori allevamenti intensivi, lato maltrattamenti, e spesso igienicamente anche peggiori. Poi bisognerebbe anche interrogarsi, proprio perché parliamo di lupi e orsi (ossia di animali selvatici) su che ruolo dovranno avere animali come le vacche o i conigli domestici che non hanno nessuna possibilità di sopravvivenza al di fuori della stretta coesistenza con l'uomo o invece quelli (come le capre, pecore o in ambiti più esotici i dromedari) che invece hanno il potenziale per diventare specie invasive e far danni...
Ultima modifica di galinsog@; 06/09/2023 alle 10:22
Esatto, anche le dinamiche di gogna mediatica rientrano in questo contesto.
Poi per carità, la gogna mediatica posso pure comprenderla e dire che sia tutto sommato moralmente giustificabile, è che non ne capisco il senso: ora che so nome e cognome di chi ha fatto quell'atto orribile, cosa dovrei farmene? Oppure li si fa solo per sfogare la propria rabbia e ricevere qualche like facile?
Anche perchè i loro nomi e cognomi andranno nel dimenticatoio tra qualche settimana probabilmente, quindi anche diffonderne i nomi per marchiarli a vita mi pare inutile.
"E che prosegua così, muoiano le retrogressioni da Est: avanzi l'Atlantico"
Heinrich (16 ottobre 2023)
Certamente. Ognuno ha poi il suo vissuto personale, per cui trova sfogo danneggiando oggetti, o torturando animali, o insultando il mondo intero, o uccidendo il vicino di casa... le cronache sono piene degli esempi più svariati. Resta il fatto che vedo sempre più questa aggressività esprimersi alla luce del sole, sia pure solo verbalmente, e già questo è inquietante.
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