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Re: Autonomia regionale
Ma se usiamo dei temini tecnici, mutuati ad esempio dalla linguistica o dalla dialettologia, cerchiamo di avere l'accortezza di usarli nella loro corretta accezione: il venetico non c'entra nulla col veneto, il venetico era una lingua parlata dalle popolazioni venete dell'Età del Ferro, probabilmente presentava (essendo documentato in modo molto parziale) diverse affinità sia col latino sia con le lingue osco-sabelliche, per cui è dubitativamente incluso tra le lingue italiche (di cui sarebbe la diramazione più settentrionale). Il ligure della tarda Età del Ferro e dell'Epoca classica, attestato (anch'esso parzialmente) dalle fonti storiche (soprattutto epigrafiche) era una lingua di tipo celtico, forse con retaggi non-indoeuropei e sicuramente con diversi tratti fortemente arcaici, il leponzio parlato sempre nella tarda Età del Ferro in molte aree del NW era una variante locale della lingua gallica (ossia un'altra lingua celtica) è possibile/probabile che il gallico nord-italiano conoscesse altre varianti, ma il leponzio è l'unica ben attestata. Questo era più o meno il quadro della situazione linguistica nell'Italia all'alba dell'espansione romana verso la Gallia cisalpina e l'area padana. Le lingue citate non c'entrano niente con le attuali lingue romanze regionali (impropriamente "dialetti") parlati in Italia, che derivano tutte dal latino tardo-antico e dalle sue numerose varianti locali, sulle quali le lingue precedenti la conquista romana, hanno esercitato solo un modestissimo influsso a livello di substrato...
Ultima modifica di galinsoga; 22/09/2018 alle 23:32
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