
Originariamente Scritto da
alexeia
Secondo me, esistono diversi tipi di profilo. Nel caso dei no-vax non mi sembra molto applicabile la spiegazione sopra, perché di fatto non stiamo parlando del malato che non ha a chi rivolgersi e va dalla guaritrice, cioè, non c'è il "problema" da risolvere. I no-vax sono sani e soprattutto si sentono sani. Quindi si ribellano all'idea di dover essere in qualche modo curati per un problema che riconoscono come falso. Quindi, cercano fonti che sostengano la loro tesi per difendersi.
I no-vax che conosco io ad esempio hanno un profilo abbastanza preciso.
Persone che si sentono in qualche modo non comprese o fregate dalla società, o dalla politica, o dai governi, o da tutto il mondo messo assieme, e che hanno sviluppato una patologica ipersensibilità verso tutto ciò che viene loro proposto dall'esterno: percepiscono l'altro da sé come oppressivo, falso, dotato di secondi fini ai loro danni. Parlo di patologico, perché secondo me c'è sotto una sorta di complesso di persecuzione, forse legato al vissuto personale, non so...
Comunque, cercano compulsivamente fonti in rete che condividano le loro paure, per fare gruppo, sentirsi meno soli e dare corpo alle loro ansie. C'è quasi la ricerca di far sì che queste paure divengano realtà, per dimostrare che avevano ragione, per rivalersi sugli altri che non
li hanno capiti.
Parlo di persone che di fatto so che hanno aderito negli anni passati - e aderiscono tutt'ora - a tuti i complottismi alla moda, scagliandosi contro le fantomatiche multinazionali generiche che vogliono dominare il mondo, ora col 5G, ora con le scie chimiche, ora con i vaccini, oppure attraverso le politiche migratorie, oppure... insomma, tutto fa brodo per rafforzare le proprie paure di soccombere a qualcuno più forte, renderle reali e contemporaneamente sentirsi dare ragione.
In questa galassia, credo che molti ci giochino dentro pilotando l'opinione attraverso siti già più di una volta indagati, creando a bella posta i contenuti che questa fascia di persone vuole sentirsi dire, sapendo che poi provvederanno essi stessi ad amplificare il messaggio, rilanciandolo infinite volte sui social. E, si sa, una frase ripetuta millemilavolte sui social diviene prima notizia certa, poi Verità.
Quella Verità che proprio questa tipologia di persone cerca disperatamente, qualunque essa sia.
Quando ho delle incertezze, non capisco, tutto mi va storto e non so perché, allora ho bisogno a) di spiegazioni, razionali o irrazionali che siano, ma spiegazioni cioè punti fermi b) di un colpevole, qualcuno con cui prendermela, che materializzi la negatività che mi avvolge e contro cui materialmente lottare. Il senso della lotta diviene allora l'elemento che dà sicurezza, e permette di resistere; l'incazzosità costante contro il mondo è l'unico modo, nella loro percezione, per non soccombere, non essere travolti.
Secondo me, se molti di loro analizzassero meglio le loro vite e le loro aspirazoini, probabilmente scoprirebbero che il mondo è bello, che nessuno ce l'ha con loro, e forse anche che la loro insoddisfazione può essere ridotta agendo su se stessi e sul proprio piccolo mondo quotidiano.
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