Stamattina ho fatto un altro rapido per precauzione, risultando negativo.
C’è da dire che, specie chi fa i test fai da te, ha in effetti la possibilità di nascondere un’eventuale positività pur di non farsi la quarantena. Chissà che non si elimini prima o poi questa cosa di far fare le quarantena ai contatti stretti di positivi, anche per evitare sotterfugi del genere.
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Ma poi, a parte discorsi di responsabilità individuale, resta il fatto che si finisce per limitare la libera scelta degli individui in nome della privacy.
Uno può decidere di non rischiare, e - per riprendere un esempio fatto sopra - salire le scale anziché prendere l'ascensore col vicino positivo. Però deve essere in grado di sapere che il vicino è positivo, per poter scegliere. Dato che toccare la privacy sui dati sensibili genererebbe un precedente pericolosissimo e assolutamente da evitarsi, va da sé che sapendo che chiunque ti si avvicina potrebbe essere positivo, se ritieni di essere particolarmente a rischio o comunque non vuoi rischiare, ne consegue che fai sempre le scale a piedi, eviti il più possibile di andare in giro, scegli le ore morte per fare la spesa, giri alla larga dai colleghi in ufficio etc. etc. In sostanza, delle pesanti limitazioni alla libertà.
Allora, non è meglio limitare chi si sa con certezza che è - anche se non per colpa sua - positivo, anziché costringere le persone più prudenti a sfuggire il prossimo senza distinzioni?
Il fatto è che nell'ARDS da Covid c'è comunque una brutta polmonite pregressa, altrimenti l'insufficienza respiratoria acuta non si presenterebbe... o mi sbaglio? Quindi l'ARDS in sè e per sè tende ad avere una risoluzione completa, ma una polmonite tanto grave da causare ARDS ha alte probabilità di dare i suoi problemi a lungo termine.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Hai toccato un punto essenziale, che é un grossissimo limite di questi tamponi...
Infatti io é per quello che se mi é successo di farli, vado sempre dal mio dottore di famiglia e li faccio tramite l'ULSS.
Sia per senso civico (il risultato é pubblico) sia per una questione economica (non li pago, o meglio li pago tramite le tasse) sia anche perché in fondo i molecolari danno un risultato piú accurato.
Il tutto poi resta nella cartella sanitaria personale.
Quanti di quelli rapidi venduti e fatti in self-service vengono poi effettivamente registrati?? Quanti magari neanche dichiarano il risultato??
Sembra una barzelletta ma é cosí purtroppo...
Concordemente con i dati delle ospedalizzazioni di Londra, che vedono un'ascesa molto forte nei ricoveri generici e un'ascesa solo moderata delle terapie intensive (non serve dire che in termini assoluti saranno comunque un problema sul lungo periodo, lo intuiamo già), appaiono i dati dell'Australia.
In essi si nota un incremento forte delle ospedalizzazioni in reparti ordinari: dopo il plateau di fine settembre-inizio ottobre con 1500 ricoverati e la discesa a 500 ricoverati circa prima dell'ondata di Omicron, ora c'è stato un ritorno a oltre 1100, con un ulteriore e forte peggioramento atteso nei prossimi giorni. Siamo già al 60% della strada per tornare ai livelli di ottobre, partendo dal livello base di qualche settimana fa.
Diverso il discorso per i ricoveri in terapia intensiva: si viaggiava sulle 300 T.I. occupate nella prima metà di ottobre, poi c'è stata una discesa a circa 70 unità tra fine novembre e inizio dicembre, ora c'è stato un ritorno a 141 (dato odierno) e la salita, pur essendo visibile, non è estrema come quella delle ospedalizzazioni generiche. Dunque dall'ondata Omicron è stato compiuto meno di un terzo del percorso per tornare al plateau massimo di due mesi e mezzo fa.
Ancora migliore il discorso dei pazienti sottoposti a ventilazione meccanica: il valore medio attorno a metà ottobre era di 170 pazienti, poi c'è stato un forte calo fino a una media di 30 qualche settimana fa; ora, con l'esplosione di contagi da Omicron, il livello è salito nuovamente ma in modo molto moderato: attualmente ci sono solo 55 pazienti con il respiratore, che significa soltanto aver recuperato il 18% del percorso intrapreso in senso opposto nei mesi scorsi (calo di 140 unità e successivo rialzo di 25 pazienti).
Screenshot 2021-12-27 at 13-21-05 COVID-19 Hospitalisation, ICU, ventilator data in Australia co.png
Screenshot 2021-12-27 at 13-21-52 COVID-19 Hospitalisation, ICU, ventilator data in Australia co.png
Screenshot 2021-12-27 at 13-39-14 COVID-19 Hospitalisation, ICU, ventilator data in Australia co.png
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Comunque nuovo record in Australia, nulla di sorprendente: 10.126 nuovi casi oggi, a battere il record natalizio di 9.947. I decessi sono stabili da settimane, solo 7 oggi.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
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