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A questo punto direi che la situazione è sfuggita di mano pure in Germania e le alternative sono due: 1) non si rendevano conto della pericolosità del virus e sono rimasti sorpresi, oppure 2) hanno cercato di nascondere la polvere sotto al tappeto finchè hanno potuto, e ora la situazione sta sfuggendo loro di mano.
Sulla prima ho seri dubbi, perchè erano già a 16 casi almeno una settimana prima che l'epidemia cominciasse qua da noi, quindi avevano già messo in atto, almeno in alcune località, delle quarantene e quindi in qualche modo erano a conoscenza del rischio, quindi io opterei più per la 2, anche alla luce di quanto detto stamattina sul ceppo del virus in Germania pressochè identico a quello italiano.
Come detto, secondo me i nostri contagiati reali sono molti di più. Difficile da accettare ma è probabile che sia così, anche la virologa Capua la pensa così
Il 50% di ricoveri che abbiamo noi non sta nè in cielo nè in terra se confrontato con gli altri dati....non penso che tutte le altre nazioni, nessuna esclusa, stiano mentendo...
(comunque ovviamente i numeri reali sono inferiori anche altrove, ora cominciano a salire notevolmente anche loro infatti)
Quindi, tirando le somme, ci vorrebbe la competenza delle regioni eccellenti, applicata centralmente anche a tutte le altre. Perché se le Marche avevano tentato di chiudere le scuole, altre regioni non si sono per nulla poste problemi di questo tipo.
Il punto è probabilmente un altro, e la questione va vista in un'altra ottica.
Decretare un'emergenza è sempre una decisione pesante, con straschichi importanti, e difficile da prendere. Quando ci sei davanti, sai benissimo, che qualunque sarà la scelta, nella migliore delle ipotesi non avrai elementi per dimostrare che il contrario era peggio, nella peggiore delle ipotesi la situazione si sgonfierà dandoti torto agli occhi di tutti. Perché non esiste la riproducibilità di laboratorio.
Se evacuo un paese e il costone non frana, diventa "procurato allarme"; se ritardo per evitare allarmismi inutili, e frana, è "incompetenza"... ma nessuno può far vedere cosa sarebbe successo "se invece...".
Detto questo, applichiamolo al caso in esame.
Se per caso individuo una serie di casi di contagio superiore alla norma, è facile decidere di stabilire delle misure anche estreme.
Se vedo casi di contagio superiore alla norma, ma tre regioni più in là, posso decidere di correre il rischio esagerando, e adottare le medesime misure, oppure di correre il rischio non facendo niente. Due rischi diversi, ma comunque reali. Cosa avremmo fatto noi regioni eccellenti in questo caso? Non lo sappiamo, non lo possiamo sapere. Qui dove lavoro io, sino a che non è venuto fuori il contagio in Giunta, dicevamo tutti "Siamo tranquilli perché la nostra sanità è eccellente", adesso non lo diciamo più e iniziamo a leggere le istruzioni del ministero della sanità.
Se poi sono a coordinare più entità regionali, di cui alcune contagiate, altre sane, diventa ancora più difficile... Bloccare il paese è pesante, lasciar correre può essere pesante. Cosa può/deve fare lo Stato?
Coordinare, valutare le soluzioni migliori che gli eccellenti hanno sperimentato, estenderle applicandole anche ai non eccellenti, se non altro per evitare che appena dietro il prezioso confine dell'eccellenza si scateni un finimondo che può debordare.
Per evitare che poi gli eccellenti si lamentino "colpa dello stato se anche la nostra eccellente sanità non ha retto all'impatto da fuori".
Dopo, a giochi fatti, sarà facile dire "cosa sarebbe stato meglio fare". Ma al momento di decidere, e soprattutto nello scegliere il momento migliore per decidere, è tutta un'altra cosa. Questo è il problema vero, secondo me.
Teniamolo presente.
Il fatto delle Final Eight a Pesaro 2 settimane fa sembra non aver influito tanto x Brindisi, che è arrivata in finale con Venezia (quindi sono stati qui i tifosi per 4gg), Cremona è uscita al 1o giorno...boh, era solo per indagare se ci fossero eventuali collegamenti tra regioni e zone d'Italia, non sto dicendo che sia una delle cause della situazione della mia zona..
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Quello che forse vuoi intendere, a grandi linee, l'ho capito.
Il punto è che lo stato non può assumersi compiti che non ha, e soprattutto, compiti cui è dimostrato che non è in grado di gestire.
Una sanità centralizzata farebbe venire i brividi a chiunque dalle mie parti, anche ai più scettici.
Perchè? Perchè quello che è attualmente di competenza dello stato centrale lo noti subito, se lo compari con la sanità che è quasi totalmente di competenza regionale.
Oltre a questo, si sfondano anche altre tematiche piuttosto complicate perchè vanno a toccare aspetti storici locali. Da noi il fatto di arrangiarci, semplificando, è ben radicato.
In gergo tecnico si chiama auto-governo. E' un principio fondamentale e si torna nell'ambito costituzionale.
Il discorso forse è un altro: chi sono quelli che sono bravi e se la gestiscono ottimamente? Chi sono quelli pessimi che non sanno gestire in autonomia e hanno bisogno di una "mamma"? E' lì che uno stato intelligente dovrebbe intervenire, punendo chi di dovere e premiando i bravi.
Lo stato italiano invece ha agito sempre al contrario, o punendo tutti indistintamente (forse quasi per paura di non far sentir da meno qualcuno) o premiando chi non se lo meritava).
Se la costituzione dice che una competenza è regionale, tu stato non puoi toccarla e ti attieni a questo.
La costituzione non prevede clausole di supremazia statale, qualcuno nel 2016 aveva tentato di fare un obrobrio del genere, ma fortunatamente la ragione ha prevalso ed è tutto naufragato e la costituzione è rimasta quella del 2001.
Tu insisti sull'aspetto della diatriba stato-regioni, una questione più tecnica, alexeia parlava della questione più in generale: non dimentichiamoci che le istituzioni, che noi vediamo come entità monolitiche, come se fossero dettate da dio e scolpite nella pietra, sono in realtà fatte di uomini, con tutte le loro debolezze, i difetti e le insicurezze tipici degli essere umani in situazioni difficili, questo va tenuto presente.
In mezzo a una tempesta di informazioni spesso contraddittorie, anche chi è al comando ci è in mezzo e spesso è difficile anche per loro districarsi e sapere cosa fare o cosa decidere.
Senza citare il fatto che, in materia di decentramento delle competenze alle regioni, ci sono ancora alcuni punti irrisolti sin dal 1970, data della loro istituzione e questo già complica il quadro di chi deve decidere.
Proviamo a metterci ogni tanto anche nei panni di chi deve decidere per milioni di persone, senza partire dal presupposto che sono dei completi idioti e che siano lì per incularci. Scusate il francesismo.
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