Idem.
Forse fatta eccezione per l'Abruzzo (che ha ancora tanti casi), ma le altre Regioni potrebbero riaprire con tutte le regole ed i distanziamenti necessarie/i, ma, almeno, potrebbe salvare varie attività dal fallimento.
Fino a circa 7-10 gg fa non ero così possibilista ma visto l'andamento positivo (e quasi inaspettato) di alcune Regioni, penso che una riapertura graduale a partire magari da dopodomani sarebbe utilissima.
Altra cosa: ieri il mondo si è fermato a 72k contagi giornalieri.
Effetto Pasqua o, magari, l'inizio della discesa?
Se si garantisse un’adeguata fornitura di DPI per tutta la popolazione e adeguate norme di distanziamento sociale ovunque per me andrebbe bene. Ma come vedete le due cose, specie la prima, cozzano con la realtà italiana che vede difficoltà a far reperire DPI a dei medici, figuriamoci a milioni di persone.
Buongiorno, domanda:
rispetto al riaprire al Sud o meno, ma se il 3 Maggio Conte dirà stop al lockdown, il limite delle decisioni regionali fin dove si può spinge ? É possibile che possa bloccare le possibilità alle regioni di fare di testa loro, diciamo cosi ? Oppure la decisione del lockdown esula da quelle locali ?
Diciamo che per il Sud fino al 3 Maggio il lockdown é perfetto per far si che dopo si possa circolare con guanti e mascherine senza avere paura alle stelle del contagio, ecco. Nel senso che rappresenterebbe proprio il limite massimo e non "medio", ecco.
Ultima modifica di Dream Designer; 13/04/2020 alle 08:41
Dubito lo faranno
Un po' per paura, un po' perché si sta cercando di seguire una prospettiva unitaria in tutta Italia.
Quando si tratta di inasprire i governatori sanno essere più stringenti del governo, quando si potrebbe allentare hanno più paura. Zaia il più coraggioso
Tutto sommato, il potere delle regioni - in ossequio all'ampia "autonomia" di cui godono - è piuttosto considerevole . Certo è un terreno delicato quello dei rapporti con le decisioni centrali, ma gli strumenti per eventuali decisioni regionali indipendenti da quel che stabilisce il governo centrale ci sono. E l'ingerenza dello Stato sulla Regione può penetrare fino ad un certo punto.
Ma non solo. A dimostrazione di questo, il diritto amministrativo conosce istituti che perfino ai sindaci (il mio "perfino" va fino ad un certo punto...) concede poteri molto efficaci e stringenti nei casi in cui si debbano fronteggiare situazioni delicate (come proprio la tutela della salute pubblica). Tecnicamente si chiamano "ordinanze contingibili ed urgenti".
Pertanto si, una Regione ben potrebbe discostarsi da decisioni centralizzate, per così dire.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Segnalibri