Slogan degli scorse 3 settimane :
"NON E' COME A MARZO...
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(aggiungiamo)
..FORSE SARA' PEGGIO"
Lasciate perdere il numero dei nuovi contagi (viola) badiamo ai ricoveri (giallo) e TI (arancione).E il grafico a sx inizia da dopo che iniziò il lockdown...
Ultima modifica di Simotgl; 01/11/2020 alle 16:00
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
A me purtroppo sembra che nella migliore delle ipotesi il vaccino conferisca la stessa immunità dell'infezione naturale: il morbillo dà immunità certa e permanente nell'infezione naturale e un'immunità non totale (ma quasi) solo dopo tre-quattro dosi di vaccino somministrate durante l'infanzia.
Sul tetano non conosco studi anticorpali in merito all'infezione naturale, ma servono i famosi richiami antitetanici che in teoria dovrebbero essere effettuati ogni 10 anni. In verità l'efficacia vaccinale non arriva a zero nemmeno dopo tanti decenni dall'ultima dose, tanto che gli uomini molto anziani si ammalano meno frequentemente delle donne molto anziane, in quanto i primi ricevettero di default un'antitetanica in sede di servizio militare e le seconde no (di solito non erano state vaccinate neanche da bambine, come i maschi nel pre-leva, del resto). Comunque in rari casi ci si ammala di forme gravi di tetano anche con un pregresso titolo anticorpale (ottenuto mediante i vaccini) medio-alto, in letteratura medica ci sono casi specifici di questo tipo.
Per la parotite il vaccino ha un'efficacia di circa il 90% nel primo decennio dalla somministrazione ma l'immunità poi cala un po'; va detto comunque che anche l'infezione naturale lascia una quota di pazienti suscettibili a reinfezioni, e recentemente si è scoperto che, anche se in forma attenuata, varie persone infettatesi in età pediatrica sviluppano una reinfezione molti anni dopo.
Parlando di Covid nello specifico, sperando che non si tratti di un gratuito positivismo (che mi fa sempre venire l'orticaria), sul Corriere della Sera lessi questo tempo fa:
Per quanto riguarda i possibili vaccini, però, le preoccupazioni sono limitate, perché proprio un vaccino potrebbe superare il problema del decadimento degli anticorpi: «La scienza, in questo caso, può essere più efficace della natura», scrivono sul New York Times Akiko Iwasaki e Ruslan Medzhitov, professori di immunobiologia all’Università di Yale. «Un vaccino agisce imitando un’infezione naturale, generando cellule T e B della memoria che possono quindi fornire una protezione duratura alle persone vaccinate. La bellezza dei vaccini e uno dei loro grandi vantaggi rispetto alla reazione naturale del nostro corpo alle infezioni – scrivono i due esperti - è che i loro antigeni possono essere progettati per focalizzare la risposta immunitaria sul tallone d’Achille di un virus (qualunque esso sia). Un altro vantaggio è che i vaccini consentono diversi tipi e diverse dosi dei cosiddetti “adiuvanti” (agenti che imitano l’infezione e aiutano a far ripartire la risposta immunitaria) che possono aiutare a rafforzare e allungare le risposte immunitarie».
A me sembra molto ottimistico tutto questo, alla fine le cellule B e T della memoria vengono attivate anche nell'infezione naturale, e se talvolta non bastano per prevenire la reinfezione dopo una prima malattia naturale, cosa c'entra il fatto che ANCHE il vaccino stimoli le cellule B e T ad essere pronte a intervenire in caso di infezione? Qual è il discrimine rispetto all'immunità conferita dall'infezione naturale?
Capitolo adiuvanti: vengono utilizzati da praticamente un secolo nei vaccini contenenti il tossoide difterico e quello tetanico, così come in molti altri preparati vaccinali. In altri termini, l'immunità un pelo inferiore con i vaccini che con l'infezione naturale, per le malattie di cui ho parlato prima, avviene utilizzando già quegli adiuvanti che, nel caso del Covid, vengono ritenuti - non so perchè - fautori di una risposta immunitaria ancora più efficace con il vaccino che con l'infezione naturale. Il mio personalissimo parere, ma prendilo per quello che è, è che non c'è neanche mezzo motivo per il quale con il vaccino la quota di immunizzati in modo duraturo sia superiore a quella degli infettatisi con il virus "selvaggio".
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Forse il meteorite in testa ce lo meriteremmo davvero.
Pare che oltre Lombardia e Campania (sarà mica per non prendersi la responsabilità di farlo da sè?) anche le altre regioni chiedano misure uniformi.... Nel corpo dello stesso articolo "La posizione delle Regioni appare monolitica: i governatori chiedono l’adozione di misure uniformi per tutta l’Italia."
Screenshot_2020-11-01 Verso il nuovo Dpcm Concluso il vertice governo regioni Governatori schier.png
Il punto è che per essere certo di contrarlo devi esporti deliberatamente a cariche virali molto alte, e a quel punto non dico che rischieresti automaticamente la vita ma potresti passartela relativamente male, nonostante la giovane età e l'assenza, apparente o reale che sia, di patologie di base.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Coronavirus (COVID-19) Update: FDA Takes Action to Help Facilitate Timely Development of Safe, Effective COVID-19 Vaccines | FDA
Bè, non è male comunque ridurre il rischio del 50%:
It conveys that the FDA would expect that a COVID-19 vaccine would prevent disease or decrease its severity in at least 50% of people who are vaccinated.
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