Io lavoro in UK come dipendente, ma, eccetto il non avere il rischio di impresa, lavoro quasi esattamente come l'azienda fosse mia, contraltare del non avere il rischio di impresa e' che se l'azienda va molto bene non e' obbligata a pagarmi di piu'. Pero' diciamo che preferisco non avere il rischio e sperare di ottenere qualcosa in piu' se le cose vanno bene (per ora se le cose andavano bene non mi hanno trattato male).

Lavoro come fosse mia per, credo una personale etica del lavoro. Se ti prendi in carico un sito produttivo con 30 persone devi fare di tutto perche' vada bene. Ne va anche del posto di lavoro di queste 30 persone. Nel "di tutto" includo lo spostare ferie, non avere orari etc.

Io ho uno stipendio fisso, casa e automobile con spese annesse. Tutti gli altri hanno paga oraria e lo straordinario e' pagato al 175% il notturno al 150%.

Lo straordinario e' comune e necessario, data la location veramente remota non e' nemmeno facile trovare chissache' personale in piu' e spesso si deve lavorare in orari scomodi (alcune operazioni dipendono dalle maree). I lavoratori si dividono piu' o meno in due: coloro che se non stai attento ti fanno 11-13 ore al giorno anche quando non serve, e coloro che nemmeno se li preghi in ginocchio ti fanno un po' di straordinario (ripeto 175%). Qua nessuno si fa problemi a dire di no ed (una volta ora non piu', nel tempo questa cosa l' ho sistemata) a mandarti bellamente afxanxulo se qualcosa non gli va a genio.
Io con stipendio fisso faccio circa 60h settimanali in sito e sono comunque reperibile praticamente 7/7 h24 (abito a 700 m di distanza). Nessuno mi chiede quante ore lavoro, semplicemente devo far filare la produzione, in sicurezza, che e' sempre il primo obiettivo. Potrei fare solo 8 ore al giorno o anche meno, ma non ci sono mai riuscito, inoltre sapendo ricoprire quasi tutte le mansioni sostituisco personale operativo quando ci sono troppe assenze insieme.

Detto questo farei l'imprenditore? Non saprei come ha detto qualcuno lo farei solo per qualcosa che sia piu' una passsione (es. aprire una vineria, od una piccola coltivazione/allevamento) pero' queste due attivita' le farei solo se riuscissi a costruirmi un cuscino tale da non doverci per forza guadagnare, quando ti metti a fare qualcosa la passione non basta, se ti improvvisi e' difficile aver successo oppure mi dovrei mettere in societa' con qualcuno del settore. Oppure ancora, nel futuro con una maggiore tranquillita' economica ed anche con una maggiore e piu' completa esperienza alle spalle magari passare a fare il libero professionista, magari sempre in UK, nello stesso settore attuale.

Tra il lavorare per vivere ed il vivere per lavorare, comunque io sono piu' per la seconda, mi pare di essere un po' fuori moda su questo; detto questo il mio lavoro pur non potendosi classificare di per se come una passione, mi appassiona molto e l'adrenalina che ti mette lo stress, che a volte e' veramente altissimo non mi dispiace per niente. Gli unici momenti in cui mi viene voglia di mollare e' quando tu ci metti tutto l'impegno fai cose che non dovresti nemmeno fare magari lavori 16 ore e qualcun'altro invece se ne frega altamente, e trovo ingiusto che grazie a pochi alla fine se ne giovino tutti.

Scusate se sono stato prolisso.

Saluti a tutti!