
Originariamente Scritto da
Civetta
Come no Enrico (ti chiami Enrico, giusto

): se conosci Vicenza prova a salire a Monte Berico e vedrai come l'area prevista per l'ampliamento dell'aereoporto vada proprio a cementificare l'unica area verde rimasta nel cerchio esterno la città. L'area in questione inoltre si situa proprio a livello delle risorgive: per inciso stiamo parlando di una delle falde acquifere più importanti d'Europa, che disseta oltre Vicenza la città di Padova e provincia e costruire una base militare in quel punto significa compromettere ulteriolmente un delicato equilibrio già gravemente stressato da decenni di insensato sviluppo edilizio. Le stime parlano di un consumo idrico (stime eseguite dal centro idrico di Novoledo, dove capta Padova) equivalente a 30mila persone.
Il monitoraggio della falda mostra un trend in costante diminuzione (negli ultimi decenni), servirebbe un minimo di buonsenso e lungimiranza nel valutare questa decisione prima di cascare in banali e manichee discussioni filoamericanismo contro antiamericanismo.
A queste preoccupazioni si aggiunge il previsto aumento di traffico e inquinamento, nonchè la felice prospettiva di atterraggi e decolli di caccia militari a 5 (cinque) km dal centro città.
Vicenza ha già pagato pesantemente l'installazioni di strutture militari: oltre alla caserma Ederle dove è di stanza metà contingente di una brigata dell'esercito degli stati uniti si aggiungono due insediamenti militari dove sono ancora stoccate testate nucleari (diversamente da come ho letto), eredità pesante della guerra fredda.
Le motivazioni economiche che si adducono all'ampliamento della base che non nego, anche se limitate alla ristretta cerchia dei costruttori edili, sono imbarazzanti dal mio punto di vista di fronte agli enormi danni ambientali e al tracollo della qualità della vita che sono prospettati.
Tutto questo senza entrare in discussioni etiche sul fatto di ospitare una base militare dove partono aerei che non vanno di certo a lanciare margherite ma bombe ma sulle quali è facile essere fraintesi e strumentalizzati, io di certo sono contrario anche per quest'aspetto.
Rimane una nota dolente: il destino dei circa 700 dipendenti italiani dipendenti della Ederle ( sì perchè se il governo italiano non concederà il beneplacito all'ampliamento della base, la caserma verrà chiusa) per i quali si sta alzando un grande polverone (legittimamente anche se vedo un becero e squallido tentativo di strumentalizzazione) e per i quali si stanno muovendo a difesa grandi nomi e cariche dell'imprenditoria vicentina ( a dimostrare come dietro si muovano gli interessi di pochi affaristi), le stesse persone che a parole difendono l'occupazione mentre nei fatti delocalizzano le proprie imprese all'estero

(circa 2000 persone hanno perso il posto di lavoro nella prov. di VI gli ultimi anni a causa della chiusura di tre grandi stabilimenti per i quali non c'è stato il gran polverone alzato per la caserma).
Tutto questo per dire che esiste un secco NO all'ampliamento della base, NON ideologico, nè politico ma purtroppo il clima politico in Italia (non solo quello metereologico) non è sano per un costruttivo dibattito e tutto si gioca intorno al meschino esercizio della politica di palazzo, a scapito dell'informazione, dei cittadini e del territorio.
Ciao
Alessandro
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