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  1. #471
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    migliana prato 605mt....abito a prato ma sono fiorentino di nascita!!
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Sentivo oggi, casualmente, alla radio un imprenditore italiano che ha deciso di investire in Romania alcuni anni fa. Allora i salari erano minimi e la manodopera abbondante. Oggi i salari (confrontati coi nostri) sono bassi, ma non minimi. E la manodopera da abbondante s'è rarefatta perchè molti dei suoi operai hanno deciso di venire a lavorare nel più ricco occidente. Conclusione: d'accordo col governo rumeno, questo imprenditore ha deciso di importare (è il termine da lui usato) manodopera dal Bangladesh per le sue fabbriche in Romania. Effetti buffi della globalizzazione: dal Bangladesh partono per andare a sostituire i rumeni che sostituiscono gli italiani in fabbriche italiane.

    Caro Pio e caro Beniamino, non credo che la cosa finirà come auspicate. Mi permettete una digressione? Parliamo di urbanistica. Nell'impero romano, qui a Roma, non c'era una divisione tra quartieri ricchi e quartieri poveri. Ma c'era un divisione verticale. Nel senso, cioè, che in un dato stabile al piano terra abitavano i ricchi. Man mano che si saliva (e gli appartamenti diventavano, tra l'altro, più insicuri a causa degli incendi) ci trovavi i poveri. Sino ad arrivare, all'ultimo piano, ai miserabili. Senz'acqua, con le scale da fare, in pericolo costante. Però erano non solo nello stesso quartiere, ma anche nello stesso palazzo dei ricchi (o, almeno, dei gran benestanti: i ricconi fuori scala si facevano le villone autonome).
    Questa divisione la si trova ancora in certi palazzoni della Torino o Milano ottocentesca. I benestanti al piano nobile, i meno benestanti (persino i poveri) negli appartamenti superiori (sino agli abbaini) o, all'interno dei cortili, nelle case di ringhiera. C'era, insomma, in 100 metri quadri, uno spaccato sociale.
    Poi, e qui ci vorrebbe un esperto per dire come e quando cominciò, la divisione non divenne verticale, ma orizzontale. Esistevano quartieri bene (generalmente i centrali o quelli delle migliori colline) e quartieri operai. Eravamo alla fine dell'ottocento, all'inizio del novecento. Una divisione orizzontale, non verticale. Non in 100 metri quadri, ma in zone diverse della città.
    In questo schema noi abbiamo vissuto per decenni, non solo per i quartieri, ma per i Paesi e le nazioni. C'erano paesi bene (Europa, USA e qualcun'altro) e paesi poveri. Partivamo quindi dal presupposto che chiunque risiedesse in un paese bene (come l'Italia) come minimo non dovesse morire di fame. Forse, intorno agli anni '80, questo risultato fu raggiunto: allora, qui in Italia, nonostante le differenze, nessuno (o quasi) moriva di fame.

    Ma poi è venuta la globalizzazione. E ha riportato a galla il modello verticale, o brasiliano: accanto alle favelas, nella stessa città, ci sono i nababbi.

    Ecco perché temo che vi illudiate. Il sistema oggi va in un'altra direzione: vale a dire nel far convivere, in 100 metri quadri (cioè in Italia) sia il poverissimo che il ricchissimo. Non credo che ci sarà una qualche ribellione della classe lavoratrice italiana. Temo, invece, che dovremo sempre di più abituarci all'idea (eresia per quelli della mia generazione!) che qui, nel nostro Paese, in Europa occidentale, ci siano i veramente poveri. Quelli che fino a 20 anni fa erano lontani, in Asia o in Africa, ora stanno qua. Se non al piano di sopra, forse a 300 metri di distanza.

    Non credo quindi, caro Beniamino, che ci saranno movimenti che freneranno le spinte al ribasso. Non ci sarà un movimento orizzontale che imponga, per tutti coloro che vivono in Italia, un trattamento minimo dignitoso. Credo invece, che conviveremo sempre di più con diseguaglianze che qui, a casa nostra, si inaspriranno. Temo. E Dio sa quanto vorrei sbagliarmi.
    allora jadan tu credi che il mondo non trovera' un anticorpo contro queste ingiustizie di "nuova generazione"?
    io voglio essere ottimista,perche' secondo me l'uomo trovera' il rimedio per questo nuovo stato di cose,ce la faremo,come ce la facemmo quando il mondo finiva entro i confini della propria nazione(come dici tu verso la meta'-fine anni 80 si era raggiunto un relativo benessere e giustizia sociale)-
    adesso il meccanismo si e' messo nuovamente in moto(quello del profitto e sfruttamento)ma questa volta su scala planetaria,prima l'immigrazione avveniva entro il proprio paese,come ad esempio i meridionali che salivano al nord(ancora salgono pultroppo)oggi il sistema funziona senza frontiere-
    quindi si perpetua il meccanismo ma ad un livello superiore-
    ebbene credo che un giorno avverra' un movimento di scala mondiale (anni,secoli?)che cerchera' di arginare e contenere la spietata legge del profitto e dello sfruttamento-
    e non chiamatemi sovversivo,sogno solo un mondo piu' giusto senza sfruttati,il colore della bandiera sotto cui questa chimera avverra' non mi intereessa

  2. #472
    beniamino
    Ospite

    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Sentivo oggi, casualmente, alla radio un imprenditore italiano che ha deciso di investire in Romania alcuni anni fa. Allora i salari erano minimi e la manodopera abbondante. Oggi i salari (confrontati coi nostri) sono bassi, ma non minimi. E la manodopera da abbondante s'è rarefatta perchè molti dei suoi operai hanno deciso di venire a lavorare nel più ricco occidente. Conclusione: d'accordo col governo rumeno, questo imprenditore ha deciso di importare (è il termine da lui usato) manodopera dal Bangladesh per le sue fabbriche in Romania. Effetti buffi della globalizzazione: dal Bangladesh partono per andare a sostituire i rumeni che sostituiscono gli italiani in fabbriche italiane.

    Caro Pio e caro Beniamino, non credo che la cosa finirà come auspicate. Mi permettete una digressione? Parliamo di urbanistica. Nell'impero romano, qui a Roma, non c'era una divisione tra quartieri ricchi e quartieri poveri. Ma c'era un divisione verticale. Nel senso, cioè, che in un dato stabile al piano terra abitavano i ricchi. Man mano che si saliva (e gli appartamenti diventavano, tra l'altro, più insicuri a causa degli incendi) ci trovavi i poveri. Sino ad arrivare, all'ultimo piano, ai miserabili. Senz'acqua, con le scale da fare, in pericolo costante. Però erano non solo nello stesso quartiere, ma anche nello stesso palazzo dei ricchi (o, almeno, dei gran benestanti: i ricconi fuori scala si facevano le villone autonome).
    Questa divisione la si trova ancora in certi palazzoni della Torino o Milano ottocentesca. I benestanti al piano nobile, i meno benestanti (persino i poveri) negli appartamenti superiori (sino agli abbaini) o, all'interno dei cortili, nelle case di ringhiera. C'era, insomma, in 100 metri quadri, uno spaccato sociale.
    Poi, e qui ci vorrebbe un esperto per dire come e quando cominciò, la divisione non divenne verticale, ma orizzontale. Esistevano quartieri bene (generalmente i centrali o quelli delle migliori colline) e quartieri operai. Eravamo alla fine dell'ottocento, all'inizio del novecento. Una divisione orizzontale, non verticale. Non in 100 metri quadri, ma in zone diverse della città.
    In questo schema noi abbiamo vissuto per decenni, non solo per i quartieri, ma per i Paesi e le nazioni. C'erano paesi bene (Europa, USA e qualcun'altro) e paesi poveri. Partivamo quindi dal presupposto che chiunque risiedesse in un paese bene (come l'Italia) come minimo non dovesse morire di fame. Forse, intorno agli anni '80, questo risultato fu raggiunto: allora, qui in Italia, nonostante le differenze, nessuno (o quasi) moriva di fame.

    Ma poi è venuta la globalizzazione. E ha riportato a galla il modello verticale, o brasiliano: accanto alle favelas, nella stessa città, ci sono i nababbi.

    Ecco perché temo che vi illudiate. Il sistema oggi va in un'altra direzione: vale a dire nel far convivere, in 100 metri quadri (cioè in Italia) sia il poverissimo che il ricchissimo. Non credo che ci sarà una qualche ribellione della classe lavoratrice italiana. Temo, invece, che dovremo sempre di più abituarci all'idea (eresia per quelli della mia generazione!) che qui, nel nostro Paese, in Europa occidentale, ci siano i veramente poveri. Quelli che fino a 20 anni fa erano lontani, in Asia o in Africa, ora stanno qua. Se non al piano di sopra, forse a 300 metri di distanza.

    Non credo quindi, caro Beniamino, che ci saranno movimenti che freneranno le spinte al ribasso. Non ci sarà un movimento orizzontale che imponga, per tutti coloro che vivono in Italia, un trattamento minimo dignitoso. Credo invece, che conviveremo sempre di più con diseguaglianze che qui, a casa nostra, si inaspriranno. Temo. E Dio sa quanto vorrei sbagliarmi.
    ciao,Jadan
    per quanto riguarda la digressione che hai fatto sulla composizione sociale -abitativa di Roma,credo che ciò sia dovuto al fatto che Roma non abbia mai avuto una storia e una presenza di classe operaia classica,ma di proletariato vario e più che altro di sottoproletariato.
    infatti,credo,che la struttura economica influenza anche l'assetto urbanistico deiterritori.
    Per es,la Puglia,è fatta di grossi paesoni e città,sopratutto sulla costa e immediato entroterra,perchè qui la proprietà terriera è stata sempre storicamente più frammentata,mentre in Emilia,dove ci sono tantissimi paesini,il latifondo estensivoo era la caratteristica predominante,intorno alla quale si sono coagulati piccoli nuclei abitativi.
    per il resto,caro Jadan,sono contento di come ti sei posto,di fronte alle "illusioni" di giustizia sociale di questi due forumisti:sono contento ,perchè anche dalle tue parole di "disilluso" ci sono invece elementi di speranza.
    Ma al di là delle nostre ,importantissime,speranze e posizioni soggettive,processi oggettivi vanno avanti:essendo processi implicano anche forze che si intersecano,si oppongono,si sovrappongo,divergono,convergono.Ma tutto è sempre in movimento.
    Giro molto,ascolto molto,osservo molto,studio molto,intervengo molto,mi informo molto:sono un figlio della globalizzazione,e utilizzo i mezzi anche buoni che essa mi mette/ci mette a disposizione.
    Ebbene,ritornando in tema,sottolineo l'importanza del massiccio processo di organizzazione nel sindacato e nell'associazionismo di base(con migliaia di associazioni) e oltre 500mila iscriti sindacali,dei lavoratori immigrati:con le loro lotte e le loro organizzazioni stanno da tempo inviandoci segnali della loro volontà di creare unità con i lavoratori italiani,e più cresce questa loro volontà,più la reazione si scatena per spezzare i ponti.
    C'è tantissima strada da percorrere,ma è questa la questione fondamentale e decisiva da porre sia nelle strutture sindacali(dove regnano gli ostacoli più enormi)ma sia soprattutto all'insieme dei lavoratori italiani,per battersi per la piena eguaglianza reale di condizioni e di trattamento tra autoctoni e immigrati,e per la PIENA Integrazione ,senza nessuna forma di discriminazione,degli immigrati,ovunque,ma partendo dai sindacati..
    Affinchè la presenza massiccia di immigrati non indebolisca ulteriormente i diritti e la capacità di resistenza del mondo del lavoro,è fondamentale l'unità ,la fratellanza,la solidarietà
    Ultima modifica di beniamino; 08/11/2007 alle 07:54

  3. #473
    Burrasca L'avatar di meteopalio
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da beniamino Visualizza Messaggio
    1)nelle baraccopoli ci lavoro:sto da 2 mesi in Emila,per progetti nei campi rom
    2)con i detenuti e delinquenti ci ho già avuto a che fare,ho fatto anche volontario nelle carceri. e ci spero anche di lavorarci,come educatore
    3) mi occupo anche di minori a rischio,o meglio ragazzi difficili
    non sto qui a dirti,nuovamente che ciò che per te è ovvio e scontato,per me non lo è mai
    ho imparato ad ascoltare e vedere nelle storie delle persone,e a non giudicare.
    il fatto è che siccome a te non hanno fatto del male, non puoi comprendere ... cerca di immedesimarti in chi ha visto la moglie strangolata da un delinquente... (anche italiano, non necessariamente immigrato)...

    al momento so di essere protetto,perchè le mie idee sono della nostra Costituzione e delle nostre leggi
    aggiungo: PURTROPPO... ma ricordati che di questo passo la gente si farà sempre più giustizia da se, e con la solidarietà che hanno non so come andrà a finire... sono troppi, e sempre di più quelli che hanno idee ben più radicali delle mie contro questa gente qua...
    e ti ripeto che ho paura anche di questo, perchè è l'anticamera di una guerriglia ...

    sono tante le cose che si possono fare:prevenzione individuale,sociale,situazionale prima del reato
    su questo sono d'accordo... prevenire prima che commettano il reato!! Mandandoli via... sarebbe un bene anche per loro... purtroppo non si può... deve prima scapparci il morto... e tu diresti meglio il morto che un gesto anticostituzionale ?? ?...

    la repressione appare come la soluzione immediata.
    ma per forza... un popolo che ha una cultura completamente differente dalla nostra, che non sa stare alle regole... non è facile educarlo all'integrazione (non siamo solo noi a dover cercare di sopportarli, sono anche loro: la convivenza è reciproca)... e la situazione preme troppo per pensare all'educazione e basta... si deve certo educare, ma anche agire più duramente per avere effetti più immediati quando c'è bisogno:
    è molto più immediata come soluzione madarli via... può apparire una soluzione drastica, ma siccome in Italia noi ci abitiamo da decenni e loro sono ospiti, permetti che sia un tantino lecito pretendere che se non righi dritto te ne vai... io in casa d'altri entro in punta di piedi, così m'hanno insegnato a fare...

    ma anche se sei nullafacente e nullatenente te ne devi andare: io vengo da una famiglia che conta molti emigrati in America: sai quanto si sono fatti un kulo così nelle miniere della Pennsilvania per guadagnarsi da vivere ?? Altro che assegno di mantenimento... c'era la quarantena appena arrivavi (oltretutto questi signori lo sai che hanno riintrodotto malattie da tempo debellate ??)...

  4. #474
    diego72
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da meteopalio Visualizza Messaggio
    E perchè si deve aspettare che hai rubato per rimandarti a casa ??
    Hai ragione, è una cosa davvero assurda che uno per essere colpevole di qualcosa debba PRIMA commettere qualcosa.

  5. #475
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da pio Visualizza Messaggio
    mettiamola cosi',in un paese che si e' dato una certa organizzazione politico-economica non esiste che faccia quello che chiedi tu-
    lo capisci che un paese come il nostro ha bisogno come il pane di sotto-proletari?
    senza non potrebbe vivere,ha bisogno di manodopera a costo quasi zero,da far vivere nel terro,da farli vivere da discriminati-
    senza immigrati,il nostro costo del lavoro lieviterebbe,si dovrebbe tornare ai tempi(belli) in cui il precariato non esisteva,ai tempi in cui si facevano scioperi generali per solidarieta' a categorie di lavoratori in attesa del rinnovo del contratto etcetc
    senza sfruttamento non esistiamo-
    io vedo solo che c'è tanta mancanza di lavoro per noi giovani... e invece di aumentare i posti di lavoro , si è fatta crescere la mano d'opera, facendo entrare altra gente, e lasciando uguali i posti, con inevitabile crescita della disoccupazione...

    sto pensando di fingermi immigrato per prendere un assegno di mantenimento...

    ma ultimamente non mi conviene: il rischio di prendere una scarica di botte è troppo alto...

  6. #476
    Burrasca L'avatar di meteopalio
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da diego72 Visualizza Messaggio
    Hai ragione, è una cosa davvero assurda che uno per essere colpevole di qualcosa debba PRIMA commettere qualcosa.
    in certe circostanze si, è assurdo che si aspetti che ci rimetta un nostro connazionale, magari con la sua pelle... (sai, fosse solo per i soldi...)
    il punto da capire e' come si creano queste situazioni,chi ha interessi e chi ci rimette
    noi ci stiamo sicuramente rimettendo... e di brutto...
    se permetti mi preme in primis la nostra situazione ,prima di quella degli altri paesi, perchè quì ci vivo...
    Ultima modifica di meteopalio; 08/11/2007 alle 09:03

  7. #477
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da meteopalio Visualizza Messaggio
    in certe circostanze si, è assurdo che si aspetti che ci rimetta un nostro connazionale, magari con la sua pelle... (sai, fosse solo per i soldi...)

    Ammazza oh, che vedute ampie che abbiamo....
    Non capisco che differenza ci sia se a rimetterci è un nostro connazionale o un rumeno. Se per te ce n'è non mi sforzo nemmeno a proseguire il discorso.

    #NousAvonsDéjàGagné

  8. #478
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Mi pare che non c'entri molto come risposta.

    Però fammi capire una cosa, diciamo di ordine epistemologico. Talvolta qui (e non ti sottrai nemmeno tu) la sinistra viene descritta come:

    1) Autoritaria se non dittatoriale. (La sinistra prende tutte le cariche di governo; la sinistra controlla tutti gli organi di informazione)
    2) Dispotica e avida (La sinistra aumenta le tasse; la sinistra aumenta l'ingiustizia sociale favorendo i ricchi delle Coop, le Banche e affamando i poveracci).
    3) Giustizialista e forcaiola (La sinistra introduce pene più severe; la sinistra sta per mettere inpiedi uno stato di polizia).

    Ovvero, per capirci, una sinistra dura, aspra.

    Le medesime persone, a seconda che soffi libeccio o tramontana, desrivono talaltre volte la sinistra come:

    1) Incapace di esprimere un governo. (La sinistra litiga sempre; la sinistra non riesce a varare un provvedimento che è uno).
    2) Scassa conti dello Stato. (La sinistra aumenta la spesa pubblica; la sinistra ruba ai ricchi)
    3) Molle e "buonista". (La sinistra indulta; la sinistra scarcera i delinquenti; la sinistra ama i delinquenti).

    Insomma: una compagnia di mollaccioni buontemponi.

    Capisco che è pretendere troppo. Ma ogni volta che iniziate un messaggio, potreste (potresti) mettere il tag [libeccio ON] ovvero [tramontana ON] così almeno capiamo subito con quale tipo di rappresentazione della sinistra abbiamo a che fare?
    Che bello; la rappresentazione dell'ossimoro politico e di vita quotidiana.
    Voto anch'io per il TAG.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #479
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da meteopalio Visualizza Messaggio
    io me lo spiego così: col miglioramento delle condizioni di vita non si ruba e non si commettono più reati per fame, ma per altri motivi (motivi passionali, per frode, o anche per noia...) quindi cambiano solo le motivazioni e basta: ecco perchè non diminuisce il tasso di criminalità...
    Quindi? Che si fa? Se è per "noia" va bene, mentre se è per "fame" no?
    Oppure espelliamo anche i ricchi, visto che in fondo, per un motivo o per l'altro delinquono anche loro meglio prevenire che curare no?
    Hai mai pensato di fondare uno Stato in cui vivere da solo perchè l'applicazione pratica della tua teoria porta solo a questo sai ... Sempre che tu sia sicuro che non delinquerai mai; perchè se hai il dubbio lo Stato perfetto è quello disabitato .............

    Citazione Originariamente Scritto da meteopalio Visualizza Messaggio
    non dico questo: un ricco può commettere altrettanti reati... certo lo fa secondo una mente lucida (non commetterebbe per esempio furti grossolani in pieno giorno, pur sapendo di essere scoperto) ma può commetterne... un povero in condizioni estreme non è che PUO' commettere reati: LI COMMETTE e basta...
    Teoria interessante anche questa.
    Non esistono poveri onesti insomma.
    Ma siccome a me, in fondo, piace essere logico allora dico questo: fuori dai confini i poveri perchè la necessità li porta ad essere "animali istintivi".
    Invece i "ricchi" che lo fanno a mente lucida, quindi consapevolmente, quindi con coscienza, li mandiamo in un CPD sulla Luna per evitare che facciano danni anche fuori dai confini .............
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  10. #480
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    Predefinito Re: Roma, aggredita alla fermata del bus

    Citazione Originariamente Scritto da meteopalio Visualizza Messaggio
    povertà e disoccupazione SONO un problema anche di sicurezza... i motivi li ho scritti... un paese deve crescere, non regredire, e per farlo non ha certo bisogno di questo...
    Interessante che tu dica questo mentre proponi la rinuncia a secolari conquiste in termini di Diritto.
    Davvero interessante il tuo concetto di "crescita".
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