
Originariamente Scritto da
meteopalio
io me lo spiego così: col miglioramento delle condizioni di vita non si ruba e non si commettono più reati per fame, ma per altri motivi (motivi passionali, per frode, o anche per noia...) quindi cambiano solo le motivazioni e basta: ecco perchè non diminuisce il tasso di criminalità... inoltre un conto è la povertà dove siamo ai limiti della sopravvivenza, un altro è la povertà totale in cui "vivono" molti immigrati, con conseguenti reazioni "animalesche", dettate dall'istinto di conservazione dell'uomo...
non dico questo: un ricco può commettere altrettanti reati... certo lo fa secondo una mente lucida (non commetterebbe per esempio furti grossolani in pieno giorno, pur sapendo di essere scoperto) ma può commetterne... un povero in condizioni estreme non è che PUO' commettere reati:
LI COMMETTE e basta... però essendo pochi i casi così estremi, ecco perchè migliorando le condizioni sociali non diminuiscono apprezzabilmente i reati
un attimo: un conto è un poveraccio che chiede un tozzo di pane... quì è da buoni cristiani dare a chi ha di meno e siamo d'accordo... ma un altra cosa è la violenza: i tuoi esempi evidentemente non contemplano casi così disperati... perchè se si è al limite della sopravvivenza stai certo che tu stesso, io stesso e qualunque essere umano perderebbe la lucidità e arriverebbe a commettere gesti contro le regole pur di sopravvivere... un po' come un drogato in crisi di astinenza...
in sintesi i fatti da te esposti non dimostrano nulla: chi è nullatenente immigrato e in mezzo ad una strada o ruba o muore... fine
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